Votes taken by Adso

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    Molto carino questo topic. Solo due cose in più:
    in lab l'ho fatto anche con l'ammonio, che da una fiamma viola
    la lampada bunsen è diventata fuori legge.
    Purtroppo non ho delle foto
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    Questa sera, signori, vi spiego una cosa molto figa
    Ovvero che trovare libri digitali, in italiano e in inglese, dove cercarli e come trattarli. Praticamente un tutorial.
    Ci sono due siti di riferimento:
    il primo, totalmente italiano, è https://libri.xyz/ . Attenzione, gli piace cambiare URL. Permette di scegliere l'ebook fra seguenti formati: pdf, epub, mobi.
    il secondo è Library Genesis, su cui si trovano libri in tutte le lingue (e ho trovato che spesso i titoli che non c'erano su libri.xyz c'erano qui), vi metto la pagina Wikipedia (sì, è talmente cazzuto da avere una pagina wiki) dove ci sono listati i suoi diversi URL: https://it.wikipedia.org/wiki/Library_Genesis . Qui i file li trovere più probabilmente in epub. Ci sono anche libri universitari. Ah, e state attenti a non farvi tracciare dal KGB.

    Adesso, per convertire i file scaricati da Library Genesis c'è il software Calibre : https://calibre-ebook.com/ . Si installa, potete caricarci qualsiasi file, per convertirlo scegliendo fra circa 18 formati.
    Per me, che ho un kindle, è comodissimo. Di solito combino Library genesis con Calibre.
    Se scaricate qualcosa di interessante per il forum, una volta letto potete recensirlo in questo topic.
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    È certo che rispettare sempre la legge è una cosa di animo nobile... però un punto di vista più pratico e realistico, forse gli agenti di polizia non la pensano in quel modo. Della polizia non so nello specifico, però sono sicura che i dottori che si occupano di trapianto di organi non si fanno tanti scrupoli a far finta di aver ascoltato un'autorizzazione a procedere con l'espianto all'organo di un parente che è morto, ecco. E chi lo può biasimare?
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    https://www.docsity.com/it/sviluppo-della-...nitivo/2386840/
    Questo è ottimo Vlad, te lo rubo
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    Per le persone che hanno più di 40-50 anni è ambiguo, perché, anche se mancini, sono stati incoraggiati a fare le cose solo con la destra, e l'abitudine rimane. E' una cosa che ho osservato
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    Benvenuto
    Personalmente quel modo altisonante di parlare mi intrattiene 😂
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    DOMANDE
    La ricerca ha rivelato che mostrare a un testimone una serie di volti, (“il confronto all’americana”, che tra parentesi è obsoleto), per chiedergli "chi era?", fa in modo che il T* scelga qualcuno, da per implicito che il colpevole sia fra quelli, anche se non sono sicuri che sia la persona che ha commesso il crimine. Infatti, il T selezionerà colui che più somiglia al ricercato. Il modo in cui è posta una domanda può quindi avere critiche ripercussioni: la forumula più corretta serebbe: la persona che ha commesso il crimine potrebbe o no essere listata, e se non è così dovresti dirlo", questo toglie ogni suggestione, e previene gli errori.
    Una domanda aperta da interrogatorio non deve essere costruita sulla base di informazioni ottenute dopo l’evento o che il T non ha ancora menzionato, non deve suggerire la risposta al T, non deve essere espressa nessuna aspettativa da parte di chi interroga. Le domande sì/no non sono bandite, possono riguardare info non ancora discusse dal T e può esserci un’aspettativa, come nella domanda “l’autista indossava una maschera?”.
    CITAZIONE
    Nel 1970 gli psicologi Loftus e Palmer fecero un esperimento: mostrarono a diverse persone il video di un incidente automobilistico, e poi chiesero ai “testimoni” di stimare la velocità dell’auto coinvolta. Ma per descrivere l’incidente usarono parole diverse: “smashed”, “collided”, “bumped”, “hit” (che è come chiedere a che velocità era avvenuto lo scontro, o la botta, o il contatto, o lo schianto). Ebbene, il gruppo con cui era stata usata la parola più “forte” (“smashed”) avevano stimato in media una velocità di oltre 15 Km/h maggiore rispetto a coloro con cui erano stata usata la parola “contacted”. Non solo: ai testimoni venne anche chiesto se erano presenti dei vetri rotti (indizio di un incidente più grave). Oltre il 30% di coloro con cui era stata usata la parola più cruenta ricordarono di averli visti, anche se nel video non erano presenti (rispetto al 10% di coloro con cui erano state usate parole più neutre).Inoltre uno non si aspetterebbe che si rompano i vetri se c’è stato “contatto”, ma di sicuro sì se invece c’è stato uno “schianto”.

    AFFIDABILITA’
    Nel determinare se la testimonianza sia affidabile o meno, è significativa la natura del crimine: se si tratta di un crimine violento, il T fornirà meno info, meno accurate (specialmente riguardo i dettagli) rispetto a un T di crimine non violento. Questo si spiega in termini di emotività e stress, che però allo stesso tempo fanno porre l’attenzione su azioni centrali che invece verranno ricordate molto bene, cosa che si collega al fenomeno del “weapon focus” di cui parlo dopo.
    Non bisogna aspettarsi che il T dia una deposizione coerente, dettagliata e fissa, perché la memoria è più complessa di così.

    Ci sono due tipi di variabili che rendono inaffidabile una testimonianza: variabili di sistema, dove il problema è sotto il controllo del sistema giudiziario-criminale, come le domande suggestive, che già contengono al loro interno un suggerimento per quale possa essere la risposta; e variabili di estimazione, quando il sistema non ha potere, ad esempio se il colpevole era travestito o troppo lontano, perciò impossibile da identificare.

    REQUISITI DI ESTIMAZIONE
    il T deve aver visto il colpevole a non più di 15 m di distanza dall’evento, e non minore a un illuminazione di 15 lux.
    Si ricordano meglio gli eventi invece che i dettagli.
    Non sono molto bravi a stimare la durata temporale, la distanza, l’accuratezza del ricordare le date è minore se è passato molto tempo (a una settimana di distanza la percentuale di esattezza è dell’85-90% circa, e a tre mesi 15-20%). Inoltre esiste una forte tendenza a stimare un evento prima di quando è effettivamente accaduto (forward telescoping). Riguardo l’altezza, c’è una sottostima di 35,56 cm o una sovrastima di 20,32 cm, il peso risulta con una sottostima di 44,45 kg e una sovrastima di 16,33 kg. In generale, le persone (tranne le donne, in cui questa tendenza è minore) usano il loro peso e altezza come misura standard. Per questo motivo può essere utile ottenere giudizi relativi: ad esempio se il colpevole era vicino alla porta, si può chiedere quanto era basso rispetto alla porta.

    Bisogna considerare anche le caratteristiche del T stesso:
    il genere sembra essere influente a volte sì e a volte no, e ci sono state ricerche dai risultati contrastanti, pare che i dettagli di crimini violenti erano meglio ricordati dagli uomini, ma nei crimini non violenti non si è vista differenza, mentre le donne paiono ricordare meglio le date;
    l’età è influente quando di parla di anziani, siccome dopo i 70 anni peggiora l’udito e la vista e può esserci anche un declino dell’attenzione, poi le ricerche si sono concentrate specialmente sui bambini, che forniscono meno info e sono meno affidabili praticamente per ogni caratteristica di cui ho parlato, ma alcuni singoli bambini possono testimoniare come un adulto con le giuste tecniche dell’intervistatore.

    COTESTIMONIANZA
    E’ importante notare se c’è più di un testimone al crimine, cioè COTESTIMONIANZA, perché nel scambiarsi testimonianze (cosa che succede pressochè sempre) possono influenzarsi a vicenda, aggiungono dettagli alla loro memoria in seguito all’incidente perché hanno preso quei dettagli dal racconto di qualcun altro. Ma questo può succedere anche leggendo sui media, o in modo indiretto, cioè ascoltando un’altro T, o tramite uno che non è necessariamente un T. Questi fenomeni di CoT sono disastrosi, perché le info ricevute dopo l’evento entrano nella memoria dell’evento stesso, così le testimonianze diventano simili, per ciò la polizia preferisce sempre che i T non si parlino fra loro, infatti dovrebbero essere separati e interrogati da soli.

    CECITA’
    C’è un ovvio coinvolgimento della “cecità da disattenzione” e “cecità da cambio”, fenomeni in cui si vede ma non si osserva: nel primo la cecità è causata dal portare tutta l’attenzione su un unico dettaglio; nella seconda è una cecità in cui non ci si accorge che un dettaglio è cambiato. Esempio iconico: il video in cui devi contare quanti passaggi con la palla fanno i ragazzini.
    Questi sono importanti perché succede che un testimone si concentri esclusivamente, ad esempio, sull’arma del criminale a discapito delle sue caratteristiche fisiche, e quindi in seguito non sappia dire nulla sull’assalitore: un fenomeno chiamato “weapon focus”.

    FALSI RICORDI
    Il meccanismo cognitivo dei falsi ricordi di solito è il Paradigma DRM*, cioè quando a partire da degli imput tutti connessi a un concetto che non viene nominato, il soggetto successivamente ricorda falsamente di aver ricevuto l’imput del concetto innominato. Se non mi sono spiegata bene, ho messo sotto il link a Wikipedia!
    Le cause sono diverse: le domande suggestive, la cotestimonianza; un’altra possibile causa può essere il modo in cui organizziamo la memoria: ci possono essere degli “schemi episodici”, che permettono di immagazzinare conoscenza di eventi facendo uso di info che rendono “tipico” l’evento, così il T può dire cose che non sono vere su un evento, semplicemente perché generalizza (questo può succedere nei casi di abuso che si ripete). Una tecnica interrogatoria per ovviare al problema è fare domande tipo: descrivi la prima o l’ultima volta, descrivi istanze particolari e memorabili.

    INTERROGATORIO COGNITIVO
    Si svolge attraverso 4 tecniche. Si può anche iniziare familiarizzando con il T, e durante l’intervista non bisogna mettergli fretta o interromperlo.
    1. Context Restrainment
    Il C.R. è il fenomeno per cui si è in grado di ricordare meglio un evento se si è nel contesto in cui l’evento è avvenuto. L’ideale sarebbe interrogare i T sulla scena, ma spesso è impossibile, quindi si chiede ai T di immaginarsi la planimetria del posto, con i suoi oggetti, le forme, i colori, i suoni, le persone.
    2.Domande aperte: “raccontami tutto ciò che ricordi, non lasciare fuori nulla, non modificare nulla”.
    Questa semplice domanda previene molti dubbi che potrebbe costruirsi il T: nel momento in cui si fa una domanda, il T deve decidere che cosa raccontare e cosa no, e succede spesso che anche il più collaborativo dei T ommetta spontanemante delle cose, perché pensa che l’investigatore già ne sia a conoscenza, perché lo ha già detto un altro T, perché non lo ritiene importante, perchè non è sicuro che sia così. E’ importantissimo per la visione più ampia del caso che l’investigatore debba ascoltare tante volte gli stessi dettagli, perché anche anche solo una volta mancata o una volta in più potrebbe ribaltare tutto. Le seguenti domande sugli argomenti devono essere poste nello stesso ordine in cui il T ha raccontato quegli eventi. Può sembrare paradossale, ma per ottenere più info possibili non bisogna fare tante domande, perché interrompono il T dal parlare, anche perché ad ogni domanda c’è rischio di contaminazione, perciò l’obiettivo è porne il meno possibile. Ovvero, non ci si può basare sulle proprie capacità comunicative di tutti i giorni, e bisogna indurre anche il T a infrangerle: nella comunicazione di tutti i giorni rompe le palle dare troppi dettagli, invece in questo contesto è l’obiettivo primario.
    3. Cambiare l’ordine degli eventi
    Si può chiedere al T di raccontare tutto dall’ultimo evento al primo, oppure a partire da un aspetto memorabile per andare avanti o indietro. Questo serve per assicurarsi che il T non abbia ommesso nulla a causa degli “schemi episodici”, e ovviamente così è più difficile mentire (una persona che si prepara una bugia lo fa sempre a partire dall’evento più vecchio in avanti).
    4. Cambio di prospettiva
    E’ un altro modo di provocare la memoria: far pensare al T al ruolo delle altre persone coinvolte.

    RICONOSCIMENTO FACCIALE
    Dal punto di vista della psicologia, questa è una tecnica problematica perché la mente umana tende sempre a considerare un volto in modo olistico, cioè non come la somma di più caratteri particolari ma solo nell’insieme, e ricordare un volto è più difficile rispetto a riconoscerlo. Ci sono programmi come PhotoFit e E-Fit ma non sono molto efficaci, infatti non hanno valore di prova. Inoltre il 2.5% della popolazione è affetta da prosopagnosia (compreso Oliver Sacks): l’umano ha specifiche aree del cervello per riconoscere i volti, mentre nella prosopagnosia non è così quindi vedono i volti, compreso il proprio, come vedono gli oggetti.
    Si pensa che siamo più bravi a riconoscere volti di persone della nostra età e con cui siamo frequentemente in contatto, e anche delle persone della nostra stessa etnia.
    Un altro problema con il riconoscimento è il “trasferimento inconscio”, cioè quando un T davanti a un sospettato (che è innocente e non era presente sulla scena) pensa di stare guardando il colpevole perché trova il volto familiare, che sì ha visto in passato, ma non è coinvolto. Un modo per ovviare a quest’ultimo problema, e anche al problema per cui i T si sentono obbligati a scegliere una persona quando si mostrano a loro le foto di possibili responsabili, sarebbe aggiungere alla lista delle foto una siluette etichettatata come “uomo misterioso”, così che il non scegliere diventi un’opzione fisica.


    *T= testimone
    *https://it.wikipedia.org/wiki/Paradigma_DRM


    FONTI:
    1.PRINCIPALE: https://www.open.edu/openlearn/ocw/mod/ouc...68093§ion=1, su cui si possono trovare esercizi per capire meglio i concetti, compresi di video e domande a crocette, e ti permettono di seguire un caso da due approcci diversi. E' gratis e non bisogna per forza registrarsi; inoltre ci sono moltissimi altri corsi fatti bene come questo.
    2. discussioni e link dal nostro forum https://metododeduttivo.forumcommunity.net/?t=57402871&st=15

    Ripropongo inoltre questo documento, che mi è molto piaciuto perché è in italiano e perché parla anche degli aspetti storici dell’interrogatorio, della legislazione statunitense e fa una bella riflessione sulla coercizione, il Dr Cannavicci dev’essere un grande https://attiemodellidipoliziagiudiziaria.e...ERROGATORIO.pdf
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    Benvenuto, grazie di aver condiviso un'esperienza così personale per presentarti, e tranquillo non si è mai in ritardo per contribuire a un topic.
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    Sulla chirurgia plastica ci tengo ad aggiungere, siccome nei link non c'è scritto, che le probabilità sono che se una persona si è fatta quel genere di intervento ne farà sicuramente altri o ne ha già fatti altri. Questo perchè possono esserci state complicazioni durante o dopo l'intervento (infezioni), cosa che inspiegabilmente accade di frequente, oppure ci sono cose da sostituire dopo tot anni, e come suggerisce il primo link se è una questione di autostima vorrà correggere più difetti
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    Così pare. Facciamo tesoro delle popolazioni che non sono mai venute in contatto con il mondo occidentale, finchè possiamo.
    A pensarci, il discorso delle espressioni è analogo al linguaggio: non è innato, ma l'uomo ha una propensione innata ad acquisirlo, e una volta acquisito lo indossa come una seconda natura
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    I meccanismi di difesa servono a proteggere l'individuo dalla sofferenza, sono una rispsta a un conflitto interno, quindi sono dei meccanismi necessari e non si collegano necessariamente a nessuna patologia. Li potete vedere tutti i giorni. Difendono trasformando un contenuto inaccettabile e inaffrontabile per la coscienza in qualcosa di diverso che consenta la serenità psichica e l'adattamento sociale, anche se effimera e apparente.

    I Principali:
    CITAZIONE
    Negazione: negazione senza alcuna consapevolezza di ciò. Viene utilizzato quando il pericolo potenziale per il mantenimento della struttura psichica è estremo. Ovviamente, l'uso massiccio della negazione produce conseguenze negative nei confronti della possibilità di risoluzione di un problema sul piano di realtà; per cui questo meccanismo è in genere disadattativo e disfunzionale.

    Scissione: separazione ("verticale") delle qualità contraddittorie dell'oggetto (buone e cattive), e di conseguenza dei sentimenti ad esso relativi, spesso vissuti come non integrabili ("tutto o nulla").
    Dissociazione: i diversi aspetti della realtà mentale o di un evento spesso traumatico restano "relegati" in diversi settori dell'attività cosciente. Quindi mentre nella scissione vengono integrati gli aspetti cognitivi e non quelli affettivi, nella dissociazione sia aspetti cognitivi che affettivi sono tenuti separati (generando per esempio una personalità A e una B).

    Idealizzazione: costruzione di caratteristiche (del Sé o dell'oggetto) onnipotenti e non rispondenti alla realtà oggettiva, al fine di proteggere i bisogni narcisistici. È il meccanismo di difesa attraverso il quale si proietta su una persona una "perfezione" che non c'è. Abbiamo un'idealizzazione primaria, usata nell'infanzia quando il bambino ha un'altissima considerazione nei confronti dei propri genitori. Si può trovare anche nell'innamoramento, specialmente quando ci si innamora di qualcuno che sembra perfetto, e che ovviamente non esiste.

    Identificazione: auto-attribuzione ed "assunzione" di caratteristiche e qualità proprie dell'oggetto stimato e amato. È fondamentale nello sviluppo del bambino, che "copierà" caratteristiche dei genitori e di altre persone significative nel corso della sua educazione.
    Identificazione con l'aggressore: indica l'assumere il ruolo dell'aggressore e dei suoi attributi funzionali, o l'imitarne la modalità aggressiva e comportamentale. In questo modo la vittima trova la forza proprio nella somiglianza con chi lo opprime: è osservabile ad esempio nel gioco dei bambini.

    Razionalizzazione: tentativo di "giustificare", attraverso comportamenti, ragionamenti ed argomenti un fatto o processo relazionale che il soggetto ha trovato angoscioso. In altre parole, la razionalizzazione consiste nel costruire attribuzioni, ipotesi o ragioni esplicative "di comodo", per poter contenere e gestire l'angoscia.

    Intellettualizzazione: Si tratta di un tipo particolare di razionalizzazione, in cui non solo si producono "spiegazioni apparentemente logiche", ma tali spiegazioni vengono direttamente fondate o riferite a dati teorici, scientifici, culturali. In sostanza, un conflitto diventa un conflitto intellettuale impersonale per cui provare interesse, in modo da dimenticare l'angoscia.

    Introiezione: E' l'opposto della Proiezione, consiste spostare da una persona a sè elementi psichici. Le caratteristiche introiettate dell'oggetto diventano indistinguibili (a livello rappresentativo) dal Sé. Non si tratta di una "copiatura", ma di un vero e proprio "assorbimento" della rappresentazione dell'oggetto e delle sue qualità nella propria struttura psichica. Meccanismo essenziale nello sviluppo infantile, che consente al bambino di assimilare le figure significative come i genitori.

    Formazione reattiva/Trasformazione del contrario: sostituzione di un desiderio inaccettabile con un suo opposto (spesso un comportamento). Ad esempio una persona si può dimostrare buona e paziente con un'amico per tenere a bada i sentimenti aggressivi che prova per l'amico stesso.

    Rimozione: Sembra uno dei meccanismi di difesa più arcaici ed universali. Consiste nell'inconsapevole cancellazione di un ricordo, di una esperienza che ha turbato il soggetto. Può capitare di cancellare dalla coscienza un appuntamento a cui non vogliamo andare. La rimozione consapevole invece si chiama repressione.

    Proiezione: attribuzione (riconoscimento cosciente) dei propri sentimenti e affetti inaccettati all'esterno, su un altro oggetto o sull'intero ambiente. Ad esempio, un ragazzo molto invidioso di un suo amico può pensare che sia il suo amico ad essere invidioso di lui, evitando di sperimentare un lato di sè che giudica meschino. In questo modo l'Io si da anche l'illusione di poterlo controllare essendo esterno.

    Sublimazione: consiste nel neutralizzare elementi psichici distruttivi e angosciosi portandoli a un livello più alto. Ad esempio la paura della malattia può trasformasi in volontà di curare. Il desiderio di sottomettere può diventare capacità sportive che consentono di primeggiare.

    Annullamento retroattivo: compiere un'azione al fine di annullarne "magicamente" una precedente. Ad esempio: compulsione a lavarsi necessaria per annullare un atto ritenuto come "sporco" svolto in precedenza, reale o meno che sia.

    Regressione: Attraverso questo meccanismo di difesa l'io si difende tornando indietro a modalità emotive relazionali e mentali tipiche della fase precedente, poichè quella attuale provoca troppo dolore. Ad esempio, un bambino che già da tempo non necessità più del pannolino può regredire nel farsela addosso.

    Isolamento: consiste nell'isolare un elemento psichico disturbante dai sentimenti ad esso connesso. Possiamo ricordare un evento traumatico senza provare la forte emozione ad esso relativa.

    Rivoltamento contro se stessi: consiste nel dirottare un impulso che prima era diretto verso l'esterno, vero l'interno. Ad esempio una persona può farsi del male fisico da sola perché non vuole rivolgere la stessa aggressività all'esterno.

    Ascetismo: negazione dei propri bisogni e controllo degli impulsi. Tipico degli adolescenti.

    Essendo di matrice psicoanalitica, conoscere i meccanismi di difesa è utile per rafforzare una teoria già supportata da fatti; di per sè rilevano poco.
    Come avrete intuito, molti di questi meccanismi sembrano introduzioni a disturbi mentali ben più gravi, ma vi assicuro che li adoperiamo tutti.

    Edited by Adso - 2/1/2019, 13:08
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    https://elementidipsicologia.wordpress.com...sonale-erikson/

    Forse qualcosa da aggiungere in futuro
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    Dedurre il passato di una persona da come si comporta nel presente non è psicologia dell'infanzia, è pura psicoanalisi. Perché la psicoanalisi, di Freud in particolare, è l'unico ramo che vede tutto come un rapporto di causa-effetto (evento traumatico-patologia) senza tenere conto di un aspetto molto importante: la resilienza, l'abilità di sopportare i colpi e trasformarli in qualcosa di positivo, quindi non c'è trauma. Non puoi conoscere l'infanzia di una persona a meno che te la racconti.
    Sempre secondo la psicoanalisi, quando c'è un trauma si può risalire a una causa, che tuttavia può essere solo il frutto dell'interpretazione del paziente, anzi è molto probabile siccome avviene nell'infanzia: la causa può essere un evento che non è mai avvenuto, che è reale solo per il paziente. Quindi anche in questo caso, qualsiasi cosa si possa dedurre non è mai certa
    Per quanto ne so io, di psicologia dell'infanzia di interessante per il forum c'è solo il ciclo di vita di Erikson: ciascuna fase è caratterizzata da un problema tipico, che se non viene risolto provoca conseguenze spiacevoli nella fase successiva. Ha comunque il rapporto causa-effetto ma è empirico XD

    Riguardo i processi cognitivi e decisionali, quello a cui fai riferimento è la personalità. Vi farebbe piacere se scrivessi della classificazione che fa Jung?

    Edited by Adso - 2/1/2019, 11:11
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    A me è abbastanza indifferente, l'unica cosa mi raccomando di non iniziare e condurre in solitaria questo tipo di progetti
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    L'anno scorso facevo molta attività fisica e alle 10.30 dormivo come un sasso, adesso tutto ciò che faccio è leggere (e studiare, ma se io stia effettivamente studiando o leggendo soltanto è soggettivo) e non riesco ad addormentarmi prima delle 2. Do I need to say more?
96 replies since 11/3/2016
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