Disturbi mentali

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  1. sherlock 2.0
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    La Schizofrenia

    La schizofrenia è un disturbo che riguarda l'organizzazione del pensiero. Le sue manifestazioni sono molto diverse. I principali sintomi sono:
    Disturbi del pensiero: I pensieri sono disorganizzati, incoerenti, inadeguati, accelerati o rallentati… Il malato non giunge a gerarchizzare le informazioni e sintetizzare ciò che intende dire.
    Deliri: Le idee deliranti sono il fatto che la persona crede cose false. Questo può investire aspetti diversi: credere di essere la reincarnazione di una persona famosa, di parlare con gli extraterrestri, di essere vittima di un complotto… È estremamente difficile convincere lo schizofrenico che le sue idee sono false.
    Allucinazioni: Esistono principalmente allucinazioni auditive (udire voci o suoni inesistenti), presenti in 2/3 dei pazienti. Ma si possono verificare anche false percezioni a livello sensoriale (impressione di essere toccato quando non c’è nessuno, ad esempio), visivo, olfattivo o gustativo.
    Emozioni negative: Si riscontra spesso una perdita di interesse, un mancanza di volontà, un’assenza di motivazione… Il malato si rinchiude in se stesso. Può anche provare emozioni che sopraggiungono in modo inappropriato (ridere senza alcun motivo o durante un evento drammatico ad esempio).
    Disturbi del comportamento: Il malato può anche avere momenti di agitazione acuta o, al contrario, stati di stupore. Può avere atteggiamenti o movimenti spesso esagerati. In caso di crisi acute, possono sopraggiungere aggressioni minori e azioni violente, ma restano rare. Possono inoltre verificarsi automutilazioni, ed esiste il rischio di crisi suicide.
    Non tutti i malati esibiscono tutti questi sintomi e l'intensità varia secondo le persone. È per questo d’altronde che si parla di schizofrenie al plurale.

    La psicopatia

    Esistono molti definizioni dei disturbi psicopatologici, in particolare secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali americano (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, DSM-IV), o la classificazione internazionale delle malattie dell’Organizzazione mondiale della sanità (Cim). Un rapporto dell’Autorità superiore della sanità sulla cura degli psicopatici ha identificato sei punti che caratterizzano la personalità psicopatica:
    L’indifferenza fredda.
    Le persone non sono sensibili, non si può “prenderli per i sentimenti”.
    L’irresponsabilità.
    Questa irresponsabilità è spesso rivendicata, costantemente, con un disprezzo delle regole e delle limitazioni sociali.
    Difficoltà di mantenere i rapporti con gli altri
    Ma, paradossalmente, la personalità psicopatica ha facilità a stringere rapporti, che, però, non durano.
    Intolleranza alla frustrazione
    La personalità psicopatica non sopporta il fatto di non ottenere ciò che vuole, e la sua soglia di aggressività è molto bassa a riguardo: si arrabbia molto rapidamente.
    Assenza di colpa
    Una volta passato all’azione, non vi è alcuna rimessa in discussione. Perfino le punizioni non rimettono in discussione lo psicopatico.
    Tendenza ad incolpare gli altri
    La personalità psicopatica spiega in modo molto razionale le sue difficoltà con la società, accusando gli altri di esserne responsabile, e in modo anche molto convincente.
    Come sottolinea il Dott. Philippe Batel, uno degli autori del rapporto, “possiamo tutti esprimere in minima parte uno di questi sintomi. Ciò che caratterizza la personalità psicopatica è il numero e l’intensità”. Tanto più che questi sintomi non sono isolati, ma sono accompagnati da una forte irritabilità e frequenti passaggi all’azione (azioni violente e impulsive). Questi passaggi all’azione possono essere diretti contro di sè (tentativi di suicidio, automutilazione…) o contro gli altri. Spesso, lo psicopatico, per via della sua impulsività associata alla sua mancanza di colpa e alla sua irresponsabilità, finisce per avere problemi con la giustizia. D’altronde, un certo numero di essi conoscerà anche la detenzione.
    Una delle caratteristiche della personalità psicopatica, sono i cambiamenti emotivi.
    Una forte ansia è spesso presente nel disturbo psicopatico, legata a un sentimento di vuoto nella vita.

    Borderline

    Le personalità borderline sono difficili da identificare: a metà strada fra psicosi e nevrosi, queste persone appaiono completamente “normali”. Pertanto certi sintomi sono visibili, in particolare i problemi emotivi: irritabilità, ansia, cambiamenti d'umore e perfino depressione, senza contare la mancanza di fiducia in se stessi e vere e proprie difficoltà nei rapporti con gli altri. Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali americano (Diagnosis and Statistical Manual of Mental Disorders, DSM-IV), la personalità borderline viene definita da almeno cinque dei criteri seguenti:

    Instabilità e numerosi eccessi;
    Forte impulsività e assunzione di rischi in almeno due aspetti (sessualità, tossicomania, comportamento alla guida.);
    Instabilità affettiva;
    Forti collere spesso senza un reale motivo;
    Minacce suicide e/o automutilazioni;
    Disturbi di identità;
    Sentimento di noia, di vuoto;
    Paura d'essere abbandonati;
    Reazioni sproporzionate allo stress.
    Pare che all’origine spesso ci sia un evento traumatico verificatosi precocemente durante l’infanzia. Inoltre, è importante anche il ruolo dei genitori: una carenza affettiva e una famiglia molto autoritaria potrebbero essere fattori predisponenti. Vengono inoltre chiamati in causa motivi non psicologici, come problemi di variazione della sensibilità ai neurotrasmettitori nel cervello (serotonina in particolare).

    Disturbo passivo-aggressivo

    Le persone con questa malattia hanno difficoltà ad assumersi le responsabilità e ad esprimere apertamente i loro sentimenti. Spesso si utilizzano, come mezzo di evasione, il rinvio, l’inefficienza e la dimenticanza per evitare di fare ciò di cui hanno bisogno di fare o gli è stato chiesto di fare. Alcuni dei più comuni sintomi di questo disturbo sono:

    Essere scontrosi senza motivo;
    Evitare le responsabilità sostenendo la dimenticanza;
    Essere inefficienti;
    Incolpare gli altri;
    Protestare immotivatamente;
    Portare del risentimento;
    Aver paura dell’autorità;
    Aver rabbia o ostilità inespressa;
    Rimandare ogni cosa;
    Rifiutare i suggerimenti di altre persone.
    Una persona con questa malattia può apparire uniformata alla volontà di un altro e può anche dimostrare entusiasmo per i desideri di altre persone. Tuttavia, essi:

    Eseguono l’azione richiesta troppo tardi per essere utile;
    Eseguono l’azione in modo sia inutile;
    Sabotano l’azione per mostrare la rabbia che non possono esprimere a parole.

    Disturbo antisociale della personalità

    Sintomi del disturbo antisociale di personalità possono includere:

    Ignorare la differenza tra bene e male
    Persistente bisogno di mentire o frodare
    Utilizzo del proprio fascino o abilità per manipolare gli altri
    Problemi ricorrenti con la legge
    Violare ripetutamente i diritti degli altri
    Abuso o negligenza sui bambini
    Intimidazioni verso le altre persone
    Comportamento aggressivo o violento
    La mancanza di rimorso
    Comportamento impulsivo
    Agitazione
    Rapporti violenti
    Comportamento irresponsabile sul lavoro



    Per una buona diagnosi bisogna tenere conto dell'intensità dei sintomi, della presenza di tutti i sintomi e da come influenzano la vita quotidiana del soggetto
     
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    Peccato che non c'è la sociopatia, anche se non so quanto sia comune.
    Metà delle malattie le consideravo praticamente dei sinonimi! Grazie mille, soprattutto per averla fatto come piace a me: breve descrizione ed elenco dei sintomi.
     
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  3. sherlock 2.0
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    La sociopatia, in ambito medico, è chiamata "disturbo antisociale della personalità".
     
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    Penso che molti, come me, hanno qualche sintomo in tutti questi campi.
     
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  5. -Daniele-
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    è bello finalmente scoprire quanto io sia mentalmente disturbato, LoL, bell'articolo!
     
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  6. Acatalepsy
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    Il post parla di disturbi della personalità, in psicologia vengono raggruppati in tre Cluster (Insiemi):

    Cluster A: disturbi di personalità caratterizzati da condotte strane o eccentriche.(disturbo schizotipico, disturbo schizoide, disturbo paranoide)
    Cluster B: comportamenti drammatici o emotivi, oltre che da mancanza di empatia e altruismo da parte del soggetto. (disturbo antisociale, disturbo borderline, disturbo istrionico, disturbo narcisistico)
    Cluster C: condotte ansiose o inibite. (disturbo evitante, disturbo dipendente, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo di personalità passivo-aggressiva, disturbo di personalità ciclotimica.)

    Ah, dimenticavo, i termini sociopatia e psicopatia sono "arcaici", venivano usati (in modo anche poco chiaro) per riferirsi allo stesso tipo di patologia, ovvero il disturbo antisociale di personalità.
     
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    Sociopatia e psciopatia sono entrambi aspetti del disturbo antisociale della personalità:

    https://metododeduttivo.forumcommunity.net/?t=58863551

    Porbabile che "presentiamo" caratteri in comune perché siamo tutti accomunati da una passione che ci rende ossessivi e ci assorbe, e ci permette di notare dettagli che gli altri trascurano volontariamente, questo ci può discostare dagli altri e renderci tristi, incompresi.
     
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  8. Marco263
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    Ciao a tutti

    io sono sperticatamente a favore della sociopatia, ritengo che sia un utile rifugio e vi spiego perché.

    Qualcuno si è accorto che la nostra società mediamente è tutto meno che evoluta, rispettosa, pacificatrice, fonte di evoluzione personale? Ditemi il contrario quando siete immersi in una società che esalta come valore basilare il potere e il sesso fine a se stesso, con le conseguenze che sono visibili a tutti. Ogni relazione è a rischio di strumentalizzazione; ogni rapporto può celare una trappola. E non è scarsa fiducia nell'altro ma quando tutto è precarizzato, la politica è un furto, la cooperazione nasconde sempre competitività e ordine di beccata, regna la sfiducia nelle istituzioni, banche, associazioni, ecc. (ed in Italia questi aspetti sono pure accentuati), il rigetto è naturale.
    E non fareste anche voi come Sherlock? Non trovereste buona parte dell'umanità insopportabile? Ci sono speranze? Trasformare il nostro paese in una Svizzera del sud mi pare improbabile se non impossibile. Egoismo e prepotenza, abusi e molestie sono le costanti che ci attendono fuori.
    E allora essere sociopatico coltivando pochi ma sinceri amici, è un giusto compromesso per auto-tutelarsi e vivere serenamente.

    Inoltre, senza avere manie di grandezza, tutti i grandi erano a loro modo sociopatici. I grandi pensatori spesso non hanno seguito capi o potere, si relazionavano col mondo in modo intelligente soltanto per mandare avanti i loro progetti; ma hanno cambiato il mondo. I grandi geni, costretti ad abiurare o finiti sul rogo, osteggiati e derisi alla fine hanno vinto la loro battaglia (Galileo e Marconi per dirne due...). Il rifuggire da una società che non capisce e non vuol capire, meschina, in cui imbonitori televisivi falsificano la verità; politici arroganti e prepotenti ti chiedono sfacciatamente il voto, manager sfruttatori ti propongono false carriere, comunisti col Rolex parlano di poveri e di ultimi, è cosa buona e giusta.

    E quindi viva la sociopatia fatta di pochi ma buoni amici, sincerità, rispetto, aiuto reciproco alla bisogna; viva la tranquillità del mio salotto, dei miei libri, lontano da boria, stupidità e bullismo. Coltivare cultura e intelligenza, ignorando mode e prassi sociali che non piacciono a nessuno alfine, ma che tutti credono ineluttabili, è una vera panacea.

    Ma in fondo il lato oscuro dell'uomo ci spaventa ma ci affascina, e allora indaghiamo, immergiamoci nelle fogne, entriamo nei bui territori delle menti criminali, ma manteniamo la nostra integrità per tutti i diavoli!

    “Viviamo in un mondo malvagio, e quando un individuo intelligente decide di dedicarsi al crimine, è davvero la cosa peggiore.” A.C.D.
     
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    Non è una scelta.. quindi ho smesso di leggere appena hai detto che ritieni che sia un rifugio.
     
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  10. Pendergast
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    Secondo me è sbagliato dare la colpa alla società a causa di pochi individui; è vero che la politica non è sempre corretta, è vero che esistono i maschilisti, è vero che non c'è scritto sulla fronte di nessuno serial killer, è vero che esiste violenza nel mondo, è vero che le banche a volte tendono a farti stipulare contratti a tuo svantaggio, è vero che esiste l'omofobia ed è vero che c'è il razzismo e la xenofobia, ma non riguarda tutta la società, solamente alcuni individui.
    Poi la storia che la maggior parte degli intellettuali tendevano a distaccarsi dalla società non penso che sia un fatto reale. Ho letto di questa persona che per descrivere come si sentiva dentro una società faceva questo esempio:
    -"Immaginati che tu possa ritornare in seconda elementare mantenendo comunque il tuo attuale sapere, ma ristudiando cose per bambini che tu hai già studiato, dopo un tot tempo ti stanchi ."
    Insomma, un genio impara molto facilmente ciò che per una persona normale appare difficile e cerca sempre di scoprire cose nuove anche se tra lui e la verità si oppone qualcuno (ad esempio la chiesa per Galileo). Ciò nonostante non vuol dire che un genio non abbia molti amici e si distacchi dalla società perché la società è meschina.
    Con la storia della televisione che falsificano la realtà: loro fanno vedere ciò che lo spettatore vuole vedere.
    Infine il vero sociopatico non ha amici, ma tende a mentire, non ascolta le leggi, fa del male ad altre persone e non ha rimorsi.
    Almeno questo è il mio parere.
     
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    Tutti hanno dei sintomi di diverse malattie mentali. Il criterio per constatare la presenza di malattie è controverso. Se mi ricordo, scrivo qualcosa a riguardo nei prossimi giorni.
     
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  12. janis
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    "è vero che le banche a volte tendono a farti stipulare contratti a tuo svantaggio".
    Ho appena fatto un post nella sezione "discussioni varie": il signoraggio bancario ". Pender, ciò non è una critica riguardo il tuo pensiero, ma ha il solo scopo di fornire alcuni dati per una più libera interpretazione del tema. Saluti.
     
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    Vorrei aggiungere riguardo i due disturbi antisociali (sociopatia e psicopatia) che tendono, nell'atto di mentire, a nascondere e reprimere del tutto la CNV proprio come conseguenza al non sentire senso di colpa (la CNV mentre si racconta una bugia si fa sentire e contraddice le nostre bugie proprio perché a livello più o meno inconscio una persona "sana" non vorrebbe mentire, lo considera immorale indipendentemente dal contesto; mentre le persone affette da disturbo antisociale non riscontrano il problema e nascondono la CNV con successo per risultare più credibili ed evitare il rischio di contraddirsi).
     
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    Non concordo. Psicopatici e sociopatici, spesso, imparano la mimica e la gestualità dagli altri, emulando. Così facendo sono consci delle loro capacità, comprendono al meglio ogni dinamica. Non sono da considerare "inferiori" i sociopatici e gli psicopatici.
     
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    Dottor Watson

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    Ma infatti, ero scettica anche io quando la prof di scienze umane ha detto questo. Credo che, semplicemente, li sopravvalutatiamo un po' questi affetti da disturbo antisociale, d'altronde tutto è da misurare con la loro intelligenza (anche emotiva) dell'individuo; e in generale gli individui con alto QI o con grande capacità di adattamento, imitazione e comprensione degli altri (perché di questo si tratta nell'apprendimento della CNV) sono tanti quanto quelli con un'intelligenza inferiore alla media. Tutto questo per dire che psicopatici e sociopatici non sono necessariamente intelligenti, anche perché è difficile controllare sia la CNV che la CV allo stesso tempo, prendi gli attori.
    Beh, "inferiori" non mi sembra proprio adatto, ma neanche il suo contrario se è per questo. Mi piacerebbe capirne di più osservando, ma purtroppo sono poco comuni e degli stronzi assurdi (assenza di senso di colpa, o simulato) quindi non ne conosco nessuno 😂
     
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203 replies since 9/9/2015, 00:15   2585 views
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