Veleni e Tossicologia forense

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    Tutto ciò che verrà riportato su questo topic non vuol essere una guida su come curare una persona da un veleno, ma viene usato solo a scopo informativo. Il materiale qui presente inoltre non ha alcuno scopo didattico. Si invita nel caso si avesse un problema con eventuali veleni citati nel topic a chiamare il numero 118 (se in Italia) e chiedere aiuto all'operatore, non improvvisatevi eroi perché le informazioni qui presenti potrebbero non funzionare, in quanto ogni caso deve essere seguito da un medico specializzato. Grazie e buona lettura.

    Le informazioni qui trovate verranno riassunte dalla fonte: Veleni ed avvelenamenti .

    Per veleno vuolsi intendere qualunque sostanza solida, liquida o gassosa che, assorbita dall'organismo, è capace di determinarvi delle alterazioni di struttura o dei disturbi funzionali più o meno intensi, causando la morte, o almeno mettendo l'esistenza in serio pericolo.
    Nota che sostanze assunte in enorme quantità che possono uccidere, quando vengono assunte a piccole dosi possono trasformarsi in delle medicine. Inoltre anche l’età di chi assume un medicamento dev’essere considerata in quanto un bambino potrebbe morire per una medicina che può guarire un adulto. Utile sapere è che l'effetto di molti veleni è diminuito dall'abitudine.

    L’effetto dei veleni può mutare in base al tipo di persona (in casi rarissimi dosi mortali di veleno possono addirittura essere insensibili verso un paziente) e dalla malattia che questa persona è affetta.

    Più un veleno è volatile e più ha effetto fulmineo di conseguenza l’effetto è più veloce nell’ordine seguente: gas, liquido, polvere, solido. Inoltre può anche capitare che la pienezza dello stomaco annulli l’effetto del veleno (di solito grazie al vomito).
    L’assorbimento del veleno avviene per via della mucosa gastroenterica o quella delle vie respiratorie e in minor numero dalle mucose rivestite di epitelio cilindrico (utero, vagina, uretra, ecc.). La pelle non è ottima per assumere veleni anche se possibile e, come ultima via, c’è quella sanguigna (attraverso ferite o iniezioni venose).

    L’azione del veleno solitamente è duplice, cioè colpisce localmente, cioè le parti che contattano il veleno e generalmente cioè il risultato complessivo dell’assorbimento. Per rintracciarli durante un’autopsia, si può cercare dove la corrente del torrente circolatorio viene rallentata, cioè negli organi di secrezione (fegato, reni), è molto improbabile trovarli nelle zone di ingresso come la gola in quanto ci passano velocemente (si sta parlando sempre di casi generali, poi ci sono sempre dei casi specifici dove non è così).

    Le vie per cui i veleni vengono eliminati dall'organismo sono molteplici. Essi possono essere espulsi dal tubo gastro-enterico (vomiti, diarrea); dalle vie respiratorie (alcool, etere, cloroformio); dalla pelle col sudore (mercurio); dalle ghiandole mammarie col latte (iodio); dalle ghiandole salivari (mercurio); dal fegato con la bile (piombo, zinco) e dai reni (cantaridi, ioduro di potassio, ecc.). La morte può tuttavia avvenire quando la quantità di veleno introdotto superi la quantità di quello eliminato.

    Clinicamente l’avvelenamento inizia con un disturbo della funzione digestiva, seguito da un'alterazione più o meno grave della circolazione e della respirazione; per ultimo un disordine, primario o secondario, del sistema nervoso. La comparsa dei sintomi è generalmente rapida, in alcuni casi fulminea. Può capitare in alcuni casi, per esempio quello di funghi velenosi, che dei cibi rimangano nello stomaco e provocare un’intossicazione fulminea solo dopo molte ore (anche 12 ore).

    Per curare gli avvelenamenti si deve in tutti i modi far espellere il veleno dall’organismo con degli emetici (sostanze che producono vomito) o nei casi in cui si è attrezzati con una lavanda gastrica (usando una pompa fine per non ledere le parti già corrose dal veleno) composta con clisteri evaquanti in modo tale da eliminare le sostanze nocive che riescono a passare dallo stomaco all’intestino, in quanto sono veloci.
    Si dovranno usare, se la lavanda gastrica è impossibile, degli emetici che non rendano solubile il veleno, quindi nessuna sostanza grassa o oleosa. Gli emetici consigliati in questi casi sono: grammi di senapa stemperata in un bicchiere d'acqua, il solfato di rame (1 grammo per 100 d'acqua distillata) od un'iniezione ipodermica di cloridrato d'apomorfina.

    VELENI CAUSTICI

    1. Acidi minerali concentrati

    Acido solforico (H2SO4)
    Allo stato di purezza l'acido solforico è un liquido oleoso, incoloro ed inodoro, di sapore fortemente acido. Viene molto usato nelle industrie.
    Sintomi: insorgono immediatamente. Il paziente accusa dolore urente, atroce dalla bocca allo stomaco, dolore che gli strappa delle grida. Vomiti frequenti, costituiti di materie brunastre, mucose e sanguigne, effervescenti. In alcuni casi ritardano una mezz'ora o più, in altri mancano affatto, per l'azione paralizzante del veleno. Occhi infossati, labbra e contorni della bocca coperti di macchie od escare (una sorta di necrosi) grigie o brune; la coscienza rimane inalterata. Temperatura del corpo è abbassata; il polso piccolo, duro, raro o frequente; il respiro difficile; la deglutizione dolorosa; forte salivazione, senso di soffocazione. L'addome è gonfio, dolente alla pressione; non vi sono evacuazioni; raramente diarrea, con feci nere per il sangue; l'urina è soppressa; agitazione estrema e diminuzione delle forze; la morte avviene in poche ore, al più in tre o quattro giorni, per collasso o per edema della glottide, di rado per una peritonite acutissima da perforazione. Può capitare che il veleno corrosivo penetri nelle vie respiratorie e ciò porta alla morte per soffocamento. In alcuni casi, poca dose o concentrazione del veleno, si può solo notare una gastro-enterite più o meno intensa. Questi casi leggeri possono terminarsi con una guarigione lenta.
    Nei casi letali all'esame del cadavere si osserva escare nerastre sulle labbra ed all'interno della bocca, delle strie più o meno estese e più o meno profonde, brune, per tutta la lunghezza dell'esofago. La mucosa gastrica è ordinariamente nera, o ci sono qua e là delle placche rosse o nerastre che si possono staccare in lembi (tessuto che contiene vasi sanguigni). Altre volte la parete gastrica si presenta carbonizzata in tutto il suo spessore, o completamente perforata in uno o in parecchi punti. L'intestino è generalmente sano, al più può presentare qualche traccia di infiammazione. I reni mostrano segni di un'intensa infiammazione parenchimatosa; la vescica è vuota, o contiene solo una scarsa quantità d'urina sanguinolenta. Il cuore contiene coaguli numerosi. Se l'avvelenamento non termina con la morte nel primo periodo, si osservano estese formazioni cicatriziali delle parti direttamente attaccate dal liquido corrosivo.


    Acido nitrico (HNO3)
    L'acido nitrico è un liquido incolore, estremamente corrosivo, che si tinge in giallo per l'influenza della luce. Adoperato dai cappellai, dai pittori su porcellana, e, unito all'acido cloridrico, dagli incisori in metalli. I vapori d'acido nitrico effetti deleteri. In molti casi l'inalazione di questi vapori determina la dispnea, una tosse violenta ed una soffocazione rapidamente mortale. All'autopsia si riscontra congestione dei polmoni, acidità del sangue, infiammazione dell'endocardio e della tonaca intima dei grossi vasi.
    Sintomi: poco si discostano da quelli dell'avvelenamento per acido solforico. Sulle labbra delle macchie giallo d'ocra caratteristiche; l'interno della bocca e le fauci sono d'un bianco opaco, dovuto alla mucosa ispessita e fortemente cauterizzata; la superficie della lingua, bianchissima, presenta delle macchie di color giallognolo; i denti sono talvolta vacillanti, e le loro corone gialle. Macchie giallognole possono mostrarsi sul mento o sulle dita. Tonsille gonfie. Dolore iniziale all’epigastrio che poi si propaga rapidamente alle parti vicine, accompagnato da vomiti di sostanze acidissime, vischiose, talvolta sanguigne. II ventre si tende ed è dolorante; c’è una diarrea sanguigna, altre volte invece si ha costipazione ostinata. La voce è fioca; talvolta, per la penetrazione dell'acido nella laringe, c’è una tosse violenta con sputi sanguigni. Si nota inoltre dispnea (respirazione alterata); difficoltà ad orinare; polso piccolo, frequente, irregolare; grande prostrazione (depressione fisica e/o morale); abbassamento della temperatura del corpo. Delirio precede di poco la morte, che può avvenire dopo uno o parecchi giorni, od anche in meno di due ore da quando l'acido penetra nelle vie aeree. Il decorso non è sempre così acuto, né l'esito sempre funesto.
    Lesioni anatomiche: l'epitelio della mucosa boccale, linguale ed esofagea è sollevato, pieghettato, grigio-violaceo, sostituito talvolta da una crosta di color ranciato. Il contenuto gastrico è denso, vischioso, sanguigno; la mucosa rossa, rammollita, disseminata di macchie nerastre costituite da ecchimosi sottomucose. In casi rarissimi lo stomaco è perforato. Ulcerazioni possono anche riscontrarsi nell'intestino tenue, e talvolta si vide l’infiammazione gastroenterica propagarsi al peritoneo. Frequentemente si trova anche la mucosa della laringe rossa, tumefatta, priva del suo epitelio, edematosa; la trachea infiammata, i polmoni congestionati. Il cuore contiene per lo più del sangue fluido e nero. Nei casi che ebbero un decorso più lento c’è gastrite cronica con ipertrofia della mucosa e stenosi pilorica, od una stenosi esofagea più o meno estesa (stenosi=restringimento canale)


    Acido cloridrico (Acido muriatico, HCl)
    Quest'acido, concentrato, è un liquido incolore, di odore molto penetrante, di sapore acidissimo, e svolge all'aria libera dei densi vapori. Usato nelle analisi chimiche, per la conservazione dei legnami, per rammollire l'avorio; è di uso frequentissimo anche nelle fabbriche di gelatine, di acque gassose ed in una moltitudine d'altre industrie. È un veleno molto energico.
    Sintomi: identici a quelli prodotti dall'acido nitrico; se ne differenzia soltanto per la speciale tinta grigiastra delle macchie che si riscontrano intorno alla bocca, sulle labbra ed all'interno della cavità orale, e per la formazione di dense pseudomembrane sulle mucose attaccate dall'acido.
    Lesioni anatomiche: All'autopsia la mucosa boccale e faringea sono bianche, rammollite, distrutte qua e là dal liquido corrosivo; la mucosa dell'esofago rossa, infiammata, mentre quella del ventricolo distrutta in vicinanza del piloro e nera, escarotica nel resto della sua estensione. All’autopsia di un bambino di 15 anni, la mucosa esofagea era distrutta, ed il canale tappezzato da una pseudomembrana grigiastra; nello stomaco tre larghe e nere placche escarotiche.
    Prognosi degli avvelenamenti per acidi concentrati: È grave nella maggioranza dei casi. Il connettivo cicatriziale, coartandosi col tempo, è causa di gravi stenosi, specialmente dell'esofago, per cui molte volte la nutrizione dell'infermo rende inevitabile il praticare una fistola gastrica (tubo di comunicazione tra organo o tessuto con una superficie cutanea).
    Cura: Non ricorrere alla sonda gastrica, per evitare il pericolo di produrre lacerazioni in tessuti già alterati, così pure sono da non usare nemmeno gli emetici. Né ai carbonati alcalini, poiché l'acido carbonico da essi sviluppato potrebbe distendere soverchiamente le pareti gastriche e causarne la rottura. La magnesia usta (parecchi cucchiai nell'acqua) è l'antidoto più frequentemente adoperato; essa satura benissimo gli acidi, coi quali forma dei sali innocui, o tutt'al più leggermente purgativi. Si può ricorrere, nel caso non si abbia la magnesia usta, al comune sapone di soda.


    2. Acidi vegetali concentrati

    Acido ossalico (C2H2O4)
    Cristallizza in prismi incolori, molto solubile in acqua e nell’alcool; raramente allo stato libero, pare tuttavia che se ne trovi nel «Boletus Sulphureus» (tipo di fungo). Assomiglian ad alcuni sali adoperati in medicina, come il solfato di magnesia, quindi può essere facilmente causa di avvelenamenti accidentali. Viene adoperato dai tintori, dagli stampatori di stoffe, dai fabbricanti di cappelli di paglia; in molte famiglie se ne fa un uso giornaliero per pulire il rame di cucina. Questo acido ha maggiore attività se diluito.
    Sintomi: Immediatamente dopo l'ingestione del veleno il primo sintomo è un dolore urente allo stomaco e qualche volta alla gola, seguito da vomiti di materie scure, qualche volta sanguigne. L'addome è teso e dolente; il polso piccolo, irregolare, quasi impercettibile. Il corpo è coperto di sudore freddo, vischioso; senso di torpore, di formicolio nelle membra; in altri casi si nota una perdita completa della coscienza, convulsioni toniche e cloniche (tipo di convulsioni epilettiche rispettivamente per irrigidimento muscolare e rilassamento muscolare). Nelle orine può trovarsi dello zucchero; spesso c’è assenza di urine, dovuta all'occlusione dei canalicoli oriniferi per l'accumulo di cristalli d'ossalato di calce. La morte può avvenire in capo a pochi minuti o a qualche ora; più di rado in capo a qualche giorno.
    Lesioni anatomiche: La mucosa, dalla bocca allo stomaco è generalmente bianca; il contenuto gastrico è bruno, spesso acido e gelatinoso; la mucosa di quest'organo molle, appare qualche volta infiammata ed erosa o distrutta. Il sangue è vermiglio, e dello stesso colore sono i tessuti forniti d'una ricca rete capillare.
    Cura: In questi casi si può usare il saccarato di calce, l'acqua di calce, i gusci d'uova polverizzati che, combinandosi coll'acido, formeranno l'ossalato di calce insolubile. Anche la magnesia riuscirà utile; non si dovrà naturalmente trascurare la cura sintomatica.


    Biossalato di potassa (Sale d'acetosella. K2G2O4)
    Questo sale esiste nel succo di vari Lapazio (tipo di erbaccia), e specialmente in quello dell'Oxalis acetosella (tipo di pianta); serve a pulire i metalli ed a togliere le macchie di ruggine e d'inchiostro. Avvelenamenti fortuiti furono causati per la sua rassomiglianza col cremortartaro. La dose di 12-16 grammi può essere mortale per un adulto.
    Sintomi: Sono molto simili a quelli dell'intossicazione per acido ossalico, con morte in poche ore. Non mancano però i casi di guarigione
    Lesioni anatomiche: All'autopsia si trova ingorgo considerevole dei polmoni, emorragie nei vari visceri, color vermiglio molto vivo dei tessuti e del sangue. Lo stomaco può in alcuni casi non presentare alcuna traccia d'infiammazione
    Cura: Acqua di calce (100-200 grammi), magnesia usta; cura sintomatica


    Acido acetico (CH3COOH)
    L'acido acetico privo di acqua cristallizza a 16,5° C. L'aceto comune ne contiene dal 4 al 10%; è considerato un veleno oltre la concentrazione dell'80%. La dose mortale nell'uomo è tra i 20 e 50 gr per via orale; molto più pericoloso se inalato. Le mucose vengono irritate già da una soluzione allo 1%, la cute da una soluzione dal 10 al 20%. È un liquido incolore, limpido, di un forte odore d'aceto, di sapore molto aspro. Scioglie le sostanze albuminose ed anche gli epiteli e l'epidermide, con produzione di escare (necrosi) untuose quasi liquide. Ingerito dà luogo ai fenomeni d'una gastroenterite acutissima, con escarificazione (necrosi) della mucosa, febbre intensa, collasso e morte. Alla autopsia, oltre all’infiammazione del tubo gastroenterico si nota una colorazione di lacca del sangue, dovuta alla distruzione dell'emoglobina ed al passaggio dell'ematina (tipo particolare di sangue) nel siero. L'aceto di vino, che è una soluzione più o meno diluita d'acido acetico, agisce come quest'ultimo, però con molto minore energia.
    Cura: Magnesia usta, acqua di calce, bevande mucillaginose; cura sintomatica.


    Acido citrico (C6H8O7) e Acido tartarico (C4H6O6)
    L'acido citrico cristallizza in prismi romboidali, è solubile nell'acqua e nell'alcool, inodoro, di sapore molto acido. Si combina coll'acido nitrico formando dell'acido ossalico. Lo si trova allo stato libero, associato o meno agli acidi tartarico e malico, negli aranci, nei limoni e nei cedri. È molto adoperato, oltre che in medicina, nella tintoria per isolare il rosso di cartamo e per avvivare i toni di questa sostanza colorante; per preparare una soluzione di stagno che dà, con la cocciniglia, dei colori scarlatti; usato anche per preparare una soluzione di ferro che dà ai pellami un aspetto marmorizzato; i chimici per fare il saggio dei fosfati.
    L'acido tartarico è una sostanza bianca, solida, cristallizzata in prismi esaedri terminati da piramidi triangolari, solubile nell'alcool e più ancora nell'acqua, poco nell'etere. È molto usato in medicina, nelle analisi chimiche, nella tintoria e nella stampa dei tessuti.
    L'intossicazione per questi due acidi produce gli stessi sintomi di quella causata dall'acido acetico; la cura è identica.
    P.S: Si verificano avvelenamenti cronici caratterizzati da colorazione della pelle e da un enorme produzione di cellule cornee, oltre a bronchite, disturbi di stomaco, dimagramento e anemia.



    Il topic non è finito e verrà completato prossimamente...

    Edited by dodddo - 18/2/2019, 10:17
     
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    È spiegato bene e senza tergiversare, grande :yes:
     
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    Aggiungo delle cose da un topic simile così lascio solo questo:


    By unkle eddy:

    Tratto dal Libro del diavolo, di Barry Rothmans:
    I VELENI E LE LORO CATEGORIE:I veleni sono sostanze create o gia' presenti in natura,o creati o mescolati tra loro per accuirne la letalita.Abbiamo veleni che possono appartenere a 2 grandi famiglie,:i veleni Tossici, e i veleni Mortali questi si suddividono in 3 sottogruppi,:veleni Vegetali,veleni Animali,Veleni Minerali.occultero il metodo di preparazione e mi limitero' ad una lista con i relativi effetti.

    VEGETALI

    ACOTINA,: dalla pioanta aconitum napellus ,si presenta in polvere amorfa di colore giallognolo,e ha un sapore amaro-salino,estremamente tossico,puo essere asorbito dalla pelle,respirato,ingerito.DOSAGGIO 100mg sono sufficienti se la sostonza e in polvere, in forma cristallina ne bastano 4 mg,effetti brividi,spasmi con sudore secchezza orale vomito
    AFLATOSSINA:si ricava dalla pianta denominata aspergilus flavus,quando e' pura si presenta incolore e in forma di cristalli, estremamente tossica e cangerogena,ne basta 1 mg se pura,sintomi,perdita di appetito difficolta deambulatoria degli arti,esame post mortem rivelera' una necrosi estesa del fegato con conseguente emorargia reni ingrossati ovvero simile all'intossicazione cronica da alcool
    AMANITA,:forma,polvere cristallina di colore bianco giallognolo solubile in acqua,ethanolo metanolo,letale per ingestione einalazione
    se ingerita i sintomi si verificano in un tempo variabile che va da30 alle 24 ore i sintomi inizziano con vomito,diarrea, dolori all'addome e sudore freddo, pulsazioni irregolari, dopo 2 o 3 giorni si entra in coma nel sonno,il deceso puo avvenire ta il 5 e il 10 giorno, dipende dalla dose somministrarta,dosaggio 100mg
    ARSENICO,:origine chimica, si presenta in cristalli bianchi che non hanno ne odore ne sapore ma causano una senzazione simile all'efferscenza.dose e' letale dai 100 mg fino ad un massimale di 1 g(nella maggioranzadelle persone) questo e un fattore variabile che dipende da indiduo ad individuo.i sintomi sono:vomito con diarrea dolori in tutto il corpo,dopo un'ora o piu avviene lo shock a livello cerrebrale.se l'arsenico si assume con alcolici si a la parewsi istantanea,o da avvelenamento, per poi avere un abbassamento della presione sanguigna fino al decesso

    BATHRATOSSINA,:veleno di origine animale, estratto da varie specie di rane del sud e dell'america centrale(phillobattes terribilis),si presenta puro con dei cristalli incolori,o se non raffinato, come una polvere bianca,puo essere assorbibile dalla pelle,ingerito.la dose letale se e' puro e' di 0,2 mg,se non puro e di 2 mg produce ulcere nelle mucose della bocca,Sintomi salivazione difficolta' a respirare(ostruzione alla trachea)spasmi, paralisi, e infine morte questo veleno e 10 volte piu potente della tetratossina

    CIANURI,(DI SODIO,DI POTASSIO,IDROGENO) cianuro di potassio o di sodio si presentano in forma cristallina o in polvere di colore bianco,mentre il cianuro idrogeno e' volatile,e' letale per ingestione inalazione e a contatto con la PELLE,dosaggi per il potassio e sodio cianuri 300mg 150 per l'idrogeno cianuro Sintomi salivazione ,nausea mal di testa respirazione irregolare ,shock
    convulzioni e morte(il cianuro e' noto sopratutto grazzie ai romanzi gialli,e di spionaggio ma a livello di tossicita' ce ne sono altri molto piu potenti,la cosa che rende i cianuri dei veleni conosciuti e che blocca l'osmosi del sangue causando quello che sembrerebbe una paralisi cardio respiratoria)


    By Nameless:

    La trimetilarsina è il composto chimico di formula As(CH3)3, abbreviata a volte come AsMe3. In condizioni normali è un liquido incolore con un caratteristico odore d'aglio. Viene usato come legante in chimica organometallica e come precursore di altri composti arsenorganici.
    Alla fine del XIX secolo il medico e microbiologo italiano Bartolomeo Gosio (1863–1944) sospettò che i coloranti all'arsenico usati allora in alcuni tipi di vernici e carte da parati fossero causa della morte inspiegabile di un gran numero di bambini. Egli trovò che in presenza di umidità il fungo Scopulariopsis brevicaulis produceva un gas tossico, riconoscibile dall'odore agliaceo, quando agiva su coloranti all'arsenico, e particolarmente sul verde di Parigi e il verde di Scheele utilizzati nelle carte da parati. Nel 1892 pubblicò un riassunto dei suoi risultati; il gas tossico fu poi chiamato "gas di Gosio".

    Nel 1933 la componente tossica fu identificata come trimetilarsina dal chimico Frederick Challenger,e solo nel 1971 si dimostrò che la metilazione dell'arsenico era di origine batterica. Studi più recenti mostrano tuttavia che la trimetilarsina ha una bassa tossicità, suggerendo che non sia tuttora nota con certezza la causa dei decessi e dei problemi alla salute osservati nel XIX secolo.
    La trimetilarsina è un liquido incolore, insolubile in acqua. Come previsto dalla teoria VSEPR, la molecola ha struttura piramidale; le distanze di legame As–C sono in media 151,9 pm e gli angoli di legame C–As–C sono di 91,83°.Il basso valore di questo angolo di legame indica che l'ibridazione degli orbitali atomici è scarsa o nulla; di conseguenza la coppia solitaria rimane nell'orbitale s sottostante, anziché puntare all'esterno come nel caso della coppia solitaria della molecola di ammoniaca.


    By Vlad:

    Cianuro: Si può trovare anche nei noccioli di alcuni frutti quali mandorle amare, mele, ciliegie e albicocche. Mangiarne un po’ significa avvelenarsi, ma il corpo è ingrado di difendersi da una quantità del genere.


    By |kei|:

    Cianuro, con l'estratto bastano poche gocce e l'effetto è quasi istantaneo, mi viene da pensare che possa essere stato avvelenato dal suo compagno di classe. In natura per una quantità letale serve aver ingerito in quantità modesta o alta di determinate cose, come le foglie di lauroceraso, ma per i sintomi da avvelenamento sono necessarie 3, 4 o 5 foglie, una dose concentrata non saprei dove possa essere contenuta. Un valore nella scala Glasgow di 3 equivale a dire morte se non ricordo male, nessun tipo di risposta.
    Scala di Glasgow
    Ecco la fonte di ciò che hai scritto, se a qualcuno interessasse approfondire.
    Criminal Poisoning


    By Investigatore:

    Si può riconoscere facilmente un avvelenamento da cianuro perché lascia un odore di mandorla. Conoscete altri veleni riconoscibili dall'odore?
     
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  4. 97BK Berchelio
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    Doddo,hai preso i dati dal manuale Hoepli "Veleni ed avvelenamenti"?
     
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    Ho messo il link del pdf ad inizio topic, comunque si, è lui.
     
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    Oh...non l'avevo notato...
     
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    Le 10 piante più velenose
    www.greenme.it/informarsi/natura-a...iante-velenose/

    Le piante velenose nel nostro giardino
    www.consumo.ch/news-casa-e-giardin...nostro-giardino

    Patata messicana
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pachyrhizus_erosus

    Esistono due o tre topic sui veleni.

    LA DIAGNOSI MEDICO-LEGALE DI AVVELENAMENTO: CRITERI GENERALI
    www.asci-trento-fzappaterra.it/ASCI...gale/veleno.htm

    Il Captagon e le altre droghe usate in guerra per togliere la paura
    www.focus.it/amp/cultura/storia/ca...e-guerra-storia

    https://it.euronews.com/2023/09/25/leuropa...ela-un-rapporto

    Giusquiamo nero
    https://www.focus.it/amp/cultura/storia/gi...l-impero-romano

    Edited by VlaD Mizu Logan - 22/2/2024, 02:53
     
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    Ho rimosso ora il doppione di cui avevo già copiato qui i messaggi degli utenti
     
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  9. Ragion Pratica
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    ATROPINA


    L'Atropina è un veleno riscontrabile sia in natura, sia sintetizzabile in laboratorio; Il suo ritrovamento può essere effettuato su diverse piante appartenenti alle Solanaceae (Quali Atropa Belladonna, Datura Stramonium e Hyoscyamus niger).

    Gli effetti precedenti alla morte per Atropina sono i seguenti:
    -Spasmolisi di muscolatura liscia;
    -Midriasi e paralisi dell'accomodazione visiva;
    -Allucinazioni;
    -Diminuzione dell'escrezione di ghiandole esocrine;
    -Tachicardia;
    -Sopprime nausea e vomito.

    In dosi alte (> 3 mg) comincia la stimolazione centrale nervosa che aumentando conduce a paralisi letale del sistema nervoso centrale.

    In genere gli effetti dell'atropina, al di là delle diverse risposte singolari, sono:

    1 mg: Secchezza della bocca dovuta ad una riduzione della secrezione salivare, rallentamento dell'attività gastroenterica, midriasi e tachicardia (se vengono bloccati i recettori M2 cardiaci insorgerà tachicardia).
    2 mg: I sintomi sopra elencati si manifestano in maniera più marcata, inoltre compare difficoltà di accomodamento della vista (Vista offuscata).
    5 mg: Si aggiungono effetti sulla muscolatura che permette la deglutizione la quale è resa ancora più difficile a causa della quasi totale mancanza di secrezione salivare. A questa dose si verifica cute calda: tale effetto è provocato dalla vasodilatazione, effetto secondario della riduzione della sudorazione. L'organismo, non riuscendo più a dissipare l'eccessivo calore, va incontro ad un aumento di temperatura della cute. L'attività intestinale è prossima a un blocco e compare una difficoltà nella minzione.
    10 mg: Possibile morte.

    Questa sostanza è impiegata anche in ambito medico, in primis in casi di Neurologia e di Ottica.

    Fonte: ttps://it.wikipedia.org/wiki/Atropina
     
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    CONIINA

    La Coniina è un alcaloide velenoso presente nella Cicuta (Conium Maculatum o Cicuta Maggiore), una piante che si può trovare fino ai 1800 metri di quota.



    La Coniina è un neurotrasmettitore che agisce come bloccante del Sistema Neuromuscolare, principalmente a carico del Sistema Respiratorio.
    La morte avviene per Asfissia.
    La tossicità di questa molecola è abbastanza alta per un vegetale (DL50=1mg/Kg per via orale nei topi*).

    L'assunzione è, principalmente, per via orale, ma può avvenire anche per contatto con la pelle.

    Poco tempo dopo l'assunzione di cicuta, dove la coniina è rintracciabile, si manifestano arsura in bocca, difficoltà a inghiottire, nausea, dilatazione delle pupille e debolezza alle gambe. Se la dose è massiccia, interviene la paralisi muscolare e quindi la morte per arresto respiratorio e asfissia.

    La procedura di intervento in caso di avvelenamento consiste nel provocare il vomito al fine di ridurre la quantità assimilata e, se possibile, effettuare una lavanda gastrica cui affiancare la somministrazione di un purgante e carbone attivo.

    *DL50 è un termine usato in Tossicologia per esprimere la Dose Letale (DL) dopo una sola somministrazione a delle cavie. In questo caso la dose che uccide il 50% delle cavie è di 1 mg/Kg.

    ESSENZA DI TREMENTINA

    L'Essenza di Trementina, o spirito di trementina, è un liquido che si ottiene per distillazione della trementina, una resina delle conifere.

    Viene usata nelle industrie di Vernici (Essendo un buon solvente) e talvolta per sciogliere la cera nei processi di lucidatura dei mobili, quindi è di facile reperimento.

    Bolle tra i 155° e 170° ed ha una densità compresa tra 0,85 e 0,87 g/cm3. È incolore, ma ha un odore penetrante, dovuto anche alla sua elevata evaporazione. Si tratta di un prodotto infiammabile, nocivo per ingestione, inalazione e contatto cutaneo; esso è altresì tossico per gli organismi acquatici, mentre è ancora dubbio il suo potenziale effetto cancerogeno

    È talvolta utilizzata in ambito farmaceutico grazie alla sua capacità Revulsiva (Capacità di irritare i tessuti superficiali, utile per aumentare l'afflusso in una determinata regione e/o decongestionare i tessuti profondi).

    DIGOSSINA
    La Digossina è una molecola estraibile dalle piante appartenenti alla Famiglia delle Digitalis e viene utilizzato come farmaco cardiologico (Il suo scopo è di aumentare la forza di contrazione delle fibre miocardiche sia atriali che ventricolari).

    Dopo somministrazione endovenosa la digossina manifesta i suoi effetti nel giro di 15-30 minuti e l'effetto massimo viene raggiunto entro 2-5 ore. Se assunta per via orale entro 1-2 ore e diviene massimo nel giro di 6-8 ore.

    La concentrazione plasmatica terapeutica è compresa tra 0,5 e 2 ng/ml. Concentrazioni superiori a questi limiti risultano tossiche.
    I valori della DL50 dopo somministrazione orale sono nella cavia 3,5 mg/kg e nel gatto 0,2 mg/kg. Nella scimmia una dose di 0,8 mg/kg per via orale produce vomito e blocco atrioventricolare.

    Concentrazioni plasmatiche superiori a 2 ng/ml possono causare effetti tossici. In caso di intossicazione le manifestazioni più frequenti sono a carico del tratto gastrointestinale e consistono in scialorrea, nausea, vomito e diarrea. Molto frequenti anche i sintomi a carico del sistema nervoso e fra questi la cefalea, l'astenia, torpore, disorientamento, confusione mentale, psicosi, allucinazioni, delirio, convulsioni, scotomi, offuscamento della vista. Innanzitutto un eccesso di digitale può aggravare un preesistente scompenso cardiaco. Inoltre il farmaco può determinare extrasistoli ventricolari, bigeminismo, tachicardia ventricolare, dissociazione atrioventricolare, tachicardia atriale parossistica con blocco, turbe della conduzione fino al blocco completo. In ambito cardiologico si dice che la digitale può indurre ogni tipo di aritmia. Nausea e vomito possono a volte precedere la comparsa di aritmie.

    COLCHICINA

    La colchicina è una molecola originariamente estratta dalle piante del genere Colchicum, in particolare il Colchicum autumnale e presente anche in piante del genere Gloriosa, Androcymbium e Merendera.

    Si presenta sotto forma di polvere giallastra e inodore, cristallina o amorfa ed è assai solubile in cloroformio, etanolo e acqua.

    Gli effetti avversi più comuni che si verificano con la colchicina sono la comparsa di nausea, diarrea, vomito e dolori addominali. L'uso di alte dosi di colchicina può produrre una sindrome da sovradosaggio che può avere una mortalità del 30%, generalmente la morte sopraggiunge in seconda o terza giornata per collasso cardiocircolatorio o shock settico. Nell'uomo la dose tossica di colchicina si aggira attorno ai 10 mg.

    Fonti:
    ttps://it.wikipedia.org/wiki/Coniina
    ttps://it.wikipedia.org/wiki/Essenza_di_trementina
    ttps://it.wikipedia.org/wiki/Digossina
    ttps://it.wikipedia.org/wiki/Colchicina

    Edited by Ragion Pratica - 9/4/2019, 06:17 PM
     
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    http://old.iss.it/binary/drog4/cont/Linee_..._Urine_xweb.pdf

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    Sostanze pericolose e interazioni
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    Intossicazione da monossido di carbonio
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    Il paziente con disturbo della deambulazione: andatura propulsiva, spastica, steppante
    www.gastroepato.it/andatura_2-amp-version.htm

    Quando il cane vomita: perché e come aiutarlo.
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    Albero della morte
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    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Sali_da_ba...e%20sinapsi.


    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Tossina_di_Shiga

    Edited by VlaD Mizu Logan - 25/4/2024, 17:51
     
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    Macchie bianche sulle unghie: Arsenico e Tallio
    www.albanesi.it/salute/sintomi/mac...ulle-unghie.htm
    www.lucianoschiazza.it/documenti/Unghia.html

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/3-chinoclidinile_benzilato

    Analisi presuntive delle droghe
    www.chimicamo.org/chimica-analitic...lle-droghe.html

    Manuela Licata: "Il doping in ambito Tossicologico Forense"


    10 CIBI VIETATI PER CANI E GATTI
    https://doctorvet.it/10-alimenti-vietati-p...'ingestione.

    Edited by Vlad Bruce Logan - 24/11/2022, 04:13
     
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