| Come riconoscere un uomo potenzialmente violento in base alle sue caratteristiche e ai suoi modi? Ce lo spiega la psicologa Elena Giulia Montorsi
Gli uomini violenti, o potenzialmente tali, ci sono e non sono pochi. Anche in Italia, dove i dati sulla violenza sulle donne sono sempre molto alti, gli uomini si macchiano di reati a danno delle donne, come lo stalking, la violenza sessuale, fino ad arrivare al femminicidio. Ma come si fa a riconoscere un uomo capace di violenza? Quali sono le caratteristiche e i segnali da non sottovalutare? Lo scopriamo con il contributo di una psicologa, Elena Giulia Montorsi.
Femminicidio: i dati in un video Prima di esaminare tutte le forme di violenza dell'uomo sulla donna, è il caso di prendere in considerazione tutti i dati sul femminicidio. Un fenomeno dilagante e preoccupante davanti al quale non bisogna mai abbassare la guardia. Guarda il video per essere più consapevole dei rischi e per dare il tuo contributo per cambiare le cose, con la denuncia e il coraggio!
Uomini violenti: i gesti e le frasi Cominciando dalla violenza fisica, che è quella più palese, si definiscono violenza tutti i seguenti gesti: spinte, strattoni, torsioni del braccio, capelli tirati, schiaffi, calci, morsi, pugni. A ciò si aggiungono l'uso del coltello o di una pistola, il tentativo di strangolamento, il soffocamento e l'ustione. Anche un solo schiaffo, magari dato in un unico momento di rabbia, è da considerarsi violenza. Secondo la nostra psicologa, le vittime tendono a minimizzare ciò che è successo, soprattutto se l'uomo si scusa subito dopo l'atto violento. Le vittime sperano spesso che le cose si sistemino da sole. Quali sono le frasi che si sentono più spesso in questi casi? Le tipiche scuse dell'uomo violento sono: "amore scusa ero arrabbiato, non volevo", "tesoro ti amo, è stato un atto terribile, non lo farò mai più", "amore devi capire che col tuo comportamento mi hai provocato, ho sbagliato, ma sono un uomo e gli uomini si arrabbiano" e in ultimo la più usata e che comprende sia la violenza fisica che quella psicologica, "se mi sono arrabbiato c'è un motivo ed è solo colpa tua e poi chiunque mi darebbe ragione".
La psicologia nella coppia dopo la violenza Secondo la dottoressa Montorsi, questi uomini si scusano e portano le loro donne a sentirsi colpevoli di ciò che è accaduto, come se la parte più profonda delle vittime pensasse che alla fine il marito non ha colpa per ciò che ha fatto. Queste donne perdono piano piano fiducia in loro stesse e inconsciamente nascondono e minimizzano il problema, non riuscendo a rendersi conto che la violenza non è ammissibile in nessun caso, e che ci sono uomini responsabili che le rispetterebbero e amerebbero senza mai sognarsi di ricorrere alla violenza.
La violenza sessuale Per quanto riguarda le violenze sessuali si parte dalle molestie, ovvero l'essere state toccate senza la propria volontà, l'aver avuto rapporti sessuali non desiderati, il tentato stupro, lo stupro e rapporti sessuali umilianti e degradanti. In questi casi i carnefici possono essere non solo solo i partner, ma anche sconosciuti o parenti come il padre, il fratello, lo zio o il nonno. In questi casi i dati in Italia ipotizzano che solo il 5% delle violenze venga denunciato.
La violenza psicologica La violenza psicologica è altrettanto invalidante quanto la violenza fisica, soprattutto nel lungo periodo. Di questo tipo di violenza subdola e meschina fanno parte le minacce verbali, il tentativo di isolamento della persona da conoscenti, parenti e amici, il controllo eccessivo e il divieto di uscire da sole o con persone al di fuori del partner, la violenza economica, la svalorizzazione della persona, le intimidazioni e le continue umiliazioni. L'uomo utilizza tutto il suo potere per risucchiare come un vampiro la sicurezza personale della sua vittima, con frasi come: "Senza di me non sei niente", "tu non sei nessuno, non hai costruito niente nella tua vita e nessuno ti vorrebbe", "ma ti sei vista bene allo specchio?", "non hai un lavoro, non sei nessuno", "non puoi uscire con le tue amiche, non sono d'accordo che tu vada in giro senza di me", "non puoi uscire truccata così, non mi piaci", "non sei vestita adeguatamente, nessuno deve guardarti quando sei fuori, tu sei solo mia", "se mi lasci non troverai nessuno e sarai sempre sola, non troverai nessuno come me". L’uomo tende a possedere mentalmente la sua donna, più la vede dipendente più trae sicurezza da tutto questo. È la più difficile da dimostrare e soprattutto per la vittima stessa è difficile accorgersene in quanto è come se fosse la preda di un ragno al centro della ragnatela dove si sente impotente, ma non sa come uscirne.
Come salvarsi dagli uomini violenti Chi ama non può e non deve essere contemporaneamente carnefice, dire che amore e violenza possono stare insieme è un enorme paradosso. Per salvarci dobbiamo prima di tutto renderci conto di quale violenza il nostro uomo sta mettendo in atto e soprattutto se lo fa solo con noi o anche con i nostri figli. Adesso serve molto coraggio e la consapevolezza che fuori da quella casa starete sicuramente meglio. Recatevi al Centro Antiviolenza della vostra città o telefonate al Telefono Rosa, chiedete aiuto a parenti e amici per la vostra sicurezza personale. Perché sia che si tratti di violenza fisica, di violenza sessuale o di violenza psicologica, nessun uomo deve permettersi di utilizzare la sua forza e la sua presunta virilità per sovrastare una donna e chi lo fa deve essere punito.
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