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Ho visto questo argomento tra i topic in cantiere e, siccome non ho trovato alcuna discussione aperta a riguardo e ho un po' di tempo a disposizione, ho pensato di iniziarne una io. Spero che sia la sezione adatta e di essere il più conciso possibile data la vastità dell'argomento.
Già Aristotele nel IV secolo a.C. aveva intuito la natura sociale dell'uomo, lo aveva infatti definito "politikòn zôon" (animale politico) per la sua innata tendenza ad unirsi ai propri simili per formare una comunità, un gruppo. L'uomo infatti ha da sempre avuto bisogno dell'altro, sia per ragioni razionali, come il raggiungimento di uno scopo comune, sia per ragioni irrazionali (ovvero che sfuggono alla sua conoscenza) come il bisogno di aderire ad un modello, cercando di imitarlo anche nascondendo i caratteri ad esso non conformi. Le conoscenze che oggi abbiamo sono ovviamente molte di più rispetto a quelle che aveva il filosofo greco e questo ci permette di riflettere con metodo su questa peculiarità di moltissimi esseri viventi e che trova nell'uomo la sua massima manifestazione.
La psicologia di gruppo è la disciplina che studia le dinamiche individuali all'interno di un gruppo psico-sociale. E' una branca della psicologia sociale, che può essere definita come il ponte di collegamento tra la psicologia e la sociologia, quindi fa riferimento ad asserti e teorie di entrambe le discipline. Il gruppo psicologico (o psico-sociale) è un insieme di due o più individui che hanno tra di loro relazioni psicologiche esplicite. Più semplicemente, il gruppo è il luogo in cui si concretizzano le relazioni umane. Vorrei soffermare la vostra attenzione sulla grandissima differenza tra una diade (gruppo composto da due elementi) e una triade (gruppo composto da tre elementi). E' molto ben spiegato nel saggio di Georg Simmel, un sociologo tedesco che fu molto interessato a questo argomento. Potreste chiedervi, che differenza può fare una persona in più o in meno? La risposta, per farla breve, è che in una diade non emerge mai una struttura di gruppo indipendente, ovvero che ciascuno dei due individui separati mantiene un alto livello di individualità. Aggiungere una terza persona significa rendere possibile l'emergere di una struttura di gruppo indipendente, ovvero che l'individualità del singolo membro è minacciata dal gruppo. Questo perché l'aggiunta di un terzo individuo rende possibile la creazione di nuovi ruoli sociali e nuove etichette, impensabili e impossibili in una diade. Simmel nota anche che non vi sono grandi differenze se il numero dei membri del gruppo cresce oltre il tre.
Siccome, come avevo detto in precedenza, l'argomento è molto ampio, vorrei sapere il vostro parere e dove indirizzare la discussione così da renderla più utile e meno stile sermone.
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