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Salve gente, avete presente quando gli psicologi fanno domande sul passato per capire da dove derivino paure e reazioni di una persona a determinate situazioni? Ad esempio come potrebbe influire sul carattere il divorzio dei genitori in età infantile o l'assenza di un padre, come è influenzato l'atteggiamento di una donna che è stata stuprata verso gli uomini che incontrerà in futuro, come si relaziona in ambiente sociale un ragazzo che ha passato l'adolescenza chiuso in casa coi videogiochi, come la fine di un rapporto di coppia per tradimento modifichi il comportamento del tradito per i futuri rapporti, quali sono i risvolti di una persona che è stata bullizzata o viziata da piccola, in che modo determinate compagnie abbiano influito sul carattere e cose così. Insomma, come si possa dedurre il presente dal passato e viceversa.
Se conoscete qualche buon libro o link sull'argomento mi sarebbe molto utile, non so neanche cosa scrivere su google per cercare cose di questo tipo. Mettete qui tutto ciò che sapete o che riuscite a trovare 
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Di preciso, sull'argomento da te citato, non ho trovato nulla o meglio nessun libro he ne tratti direttamente. Tuttavia esistono moltissimi libri tipo "self-help" che, in un certo modo insegnano a liberarsi del proprio passato (quindi si prendono alcuni esempi di comportamento, si spiega la causa brevemente, e poi comincia il solito bla bla di questo tipo di libri). Io però diffido.
Quindi dovresi buttarti sulla psicoterapia ma anche qui è dura scovare qualcosa di immediato.
Tuttavia penso che tu cerchi dei "profili standard", delle leggi passato-presente e viceversa.
Beh, secondo me non esistono profili standard e se proprio proprio volete, quelli che esistono sono facilmente individuabili senza alcun appreddimento. Dopo un trauma ovviamente l'emozione primaria è la paura, paura che possa accadere di nuovo. Di conseguenza bisogna giocare su questo aspetto.
Ma sto andando ot, se avrò tempo cercherò di fare un topic sull'argomento.
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Più che leggi mi accontento di alte probabilità. Ad esempio vedere qualcuno che ha sempre dei tagli sul viso e che quindi non sa radersi bene è già un indizio di un pessimo rapporto col padre in età adolescenziale (che non gli ha insegnato come farla). Con tante informazioni di questo tipo si può dedurre anche il passato
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Certo. Tuttavia, prendendo pragmaticamente il tuo esempio, un individuo che ha sempre dei tagli sul viso ma non fa niente per rimediare a questa incapacità è un individuo che ha un disturbo psichico serio e di conseguenza non è cosi comune nella società.
Quello che voglio dire è quindi che non esistono metodi a riguardo e che bisognerebbe fare un enciclopedia deduttiva similare a quella che c'è già.
Se trovi quelcosa di interessante tienici aggiornati.
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In realtà è più comune di quanto credi, comunque era un esempio. Un altro può essere che una persona non sa cucinare bene e fa solo cose semplici o cibo precotto perché ha vissuto a lungo coi genitori che cucinavano per lei.
In ogni caso gli psicologi riescono a farlo, sicuramente notando le paure e tutto ciò che il paziente tende ad evitare, come hai detto tu. Ad esempio l'atteggiamento del paziente verso una figura autorevole può rispecchiare l'atteggiamento che aveva col padre e cose simili. Di esempi potrei farne tanti, ma vorrei sapere su quale testo gli psicologi imparano cose di questo tipo, non so proprio dove cercare (ammesso che esistano e non siano intrinsechi dell'esperienza e dell'intuizione di uno psicologo)
Edited by Marpat - 6/8/2017, 16:28
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Psicologia dell'infanzia. Attenti a non generalizzare e non saltare alle conclusioni. E evitate Freud, che essendo uno dei primi molte teorie sono fallaci.
Spesso le persone sono superficiali e abitudinarie in certe faccende e dettagliate in altro. Spesso coinvolge l'interesse, la percezione su certi argomenti, il tempo libero, il lavoro, la famiglia...
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Grande Vlad, ora so da dove iniziare!
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Ops. Nei bambini i traumi causati dai caregiver (indica "colui" che presta cure e assistenza. Identifica la persona che si occupa dell'accudimento e della cura di chi non è in grado di provvedere a se stesso in maniera autonoma, del tutto o in parte. Visto che al bambino che è appena nato mica importa chi lo accudisce, considerando che non sa nulla) è psicologia dell'infanzia. Che è dentro alla psicologia dello sviluppo.
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Dottor Watson
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Sto leggendo per la scuola "formae mentis" di Gardner, famoso per aver stilato in questo libro un elenco di intelligenze indipendenti, che sono 9, se non ricordo male. Si parla molto di apprendimento nei capitoli dedicati alle intelligenze, non i primi 4, quindi. Ancora non l'ho letto tutto, ma penso che ciò che ti possano interessare si più siano i capitoli sull'intelligenza intrapersonale e interpersonale (lo so perché l'ho già studiato a scuola). Una volta la prof ci ha detto che se ai neonati si occorre immediatamente ai loro bisogni senza farli aspettare e piangere un po', crescerà un bambino che non sa aspettare e ci metterà un'eternità per essere corretto. Oppure se la madre non cerca molto contatto visivo con il neonato... non me lo ricordo, ma qualcosa di negativo. Ma soprattutto: se la figura materna non parla mai al neonato, gli sarà più difficile sviluppare il linguaggio. Ti dico queste cose perché l'incoscio ricorda anche fatti nei primi mesi di vita.
Poi ci sarebbe anche "Intelligenza emotiva" di Daniel Goleman, anche qua vi consiglio di saltare i capitoli relativi alla neurologia e di carattere generale se non vi interessa, anche questo parla molto di come si educa ciò di cui si parla nel titolo e di conseguenza anche a capire le sue dinamiche nell'infanzia.
Sono due testi base, ma se vuoi approfondire con libri più complessi non ha senso saltare pagine.
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Grazie Adso, me li segno così poi cerco qualche pdf
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Dottor Watson
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Ho letto in psicologia contemporanea che se in adolescenza se non si esperimentano i limiti della società, se non si affromtano i riti di passaggio tra cui abbattere metaforicamente o meno la figura dell'autorità, del padre, perché in famiglia non è concesso dove per effetto dei rapporti contrattuali tra padri e figli l'autorità non esiste più, i giovani finiscono nel voler affrontare la polizia scatenando ovunque la violenza contenuta in famiglia.
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Anche io ho letto che se non sviluppi certe capacità, come l'empatia, resta bassa, e poi si che saranno probelmi, specie vivendo in società.
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