Dalle acque del Sangone affiora un cadavere con una corda al collo: è mistero a Torino

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    L’ipotesi più credibile sembrerebbe quella di un suicidio, ma sarà l’autopsia a dirlo

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    Il nodo stretto di una fune al collo. Il volto ormai irriconoscibile e il corpo divorato dal tempo, rimasto solo in parte fuori dall’acqua del fiume. Probabilmente un uomo in là con gli anni, a giudicare dalla fibbia della cintura che indossava. È questa la scena che si sono trovati davanti i vigili del fuoco e i carabinieri, di Mirafiori e Moncalieri, accorsi sulla sponda del Sangone che corre sotto il ponte di corso Unione Sovietica. A dare l’allarme, ieri sera, è stato un pescatore. Poco prima delle sette, mentre risaliva verso la strada, ha visto l’ombra del cadavere ed è scappato via. Ha raccontato tutto ai carabinieri di Nichelino, città dove risiede, e ha fatto scattare le ricerche.

    Soltanto l’autopsia potrà risolvere il mistero di quel corpo, che intanto è già stato trasferito nell’Istituto di medicina legale. Ma dai primi accertamenti degli esperti, illuminati a giorno dalla luce bianca del fuoristrada dei pompieri, il decesso potrebbe risalire anche a un mese fa. Anche se è ancora troppo presto per parlare di certezze, l’ipotesi più probabile resta quella di un suicidio. Dove? Probabilmente nello stesso luogo dove è stato trovato il cadavere, incastrato tra gli arbusti che crescono sulla sponda del fiume. Poco più indietro, in corrispondenza di una discesa, i militari hanno trovato un grosso ramo spezzato. Legata alla parte caduta a terra c’era una corda. Con tutta probabilità, è dello stesso tipo di quella trovata attorno al corpo della vittima. Il reperto è stato sequestrato e sarà anche questo analizzato per fugare ogni dubbio. Del caso si occuperà il pm Laura Longo.

    Forse lo sconosciuto ha fatto tutto da solo. Si è lasciato andare e alla fine la pianta non è più riuscita a reggere il suo peso. Possibile che nessuno si sia accorto della sua presenza, per addirittura quattro settimane? In zona, del resto, non ci sono telecamere che possano aver ripreso il suo arrivo e quello di eventuali altre persone. E comunque, dopo tutto questo tempo, anche i filmati dei circuiti di video sorveglianza sono già stati cancellati chissà quante volte.
    Di sicuro, per ora non è stato in alcun modo possibile trovare documenti o altri oggetti utili a riconoscerlo. Oggi, intanto, riprenderanno le ricerche, anche attraverso gli archivi delle persone scomparse. Nella speranza di dare un nome a quell’uomo e di eliminare ogni sospetto.

     
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