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Si legge spesso di motivazione, train hard / fight easy, ... Tutto vero, tutto falso, tutto... tutto. È ovvio come l'acqua che se qualcuno si allena per una situazione ottiene risultati migliori rispetto a quando non si allena. Solitamente si parla di allenamento, ma quel che mi interessa maggiormente è il condizionamento. L'allenamento si riferisce, generalmente, al fisico, mentre il condizionamento è una questione molto più mentale (almeno secondo me), poiché oltre a sollecitare il corpo intacca sensibilmente il cervello e la zona di confort.
Chi ha avuto la fortuna di assolvere il servizio militare ha potuto constatare come la confort zone sia flessibile a dipendenza del contesto, delle aspettative e dei mezzi a disposizione. Durante il servizio militare, una situazione che mi sembrava insostenibile è diventata una pacchia appena seppi di rischiare molto di peggio - il piano superiore di una stalla diventa un luogo fantastico in cui dormire, considerando che l'aspettativa era a valle di due montagne in una notte temporalesca - una grande lezione di vita.
Il condizionamento è presente nei corpi speciali dell'esercito, come anche tra gli artisti marziali, i sollevatori di pesi, ... Il corpo si trova in situazioni a lui potenzialmente adatte, ma la mente vuole smettere, poiché la confort-zone si allontana troppo velocemente dalla realtà, dunque inizia a presentarsi lo stress, insieme alle preoccupazioni: colpa di un ormone chiamato cortisolo (quel bastardo). Il cortisolo, oltretutto, è un antagonista del testosterone (ormone del guerriero, del maschio alfa), diminuendo sia le prestazioni psicologiche sia le prestazioni fisiche.
Un'attitudine combattiva e costruttiva può portare la mente ad accettare la situazione, vedendola come unica alternativa, escludendo il fallimento dalle opzioni, condizionando la mente, ristabilendo un precario equilibrio. In quei momenti solo orgoglio e amor proprio possono are la forza per andare avanti (ognuno ha il proprio "limite di confort-zone", e va rispettata la diversa sensibilità - a militare sono stato uno dei primi a soffrire per la confort-zone, arrivando, nonostante tutto, a svolgere esercizi con ottimi risultati, superando gran parte degli altri).
Il condizionamento è fenomenale, perché il dolore porta la mente a credere che sia giusto così, in quanto il fisico ha ancora molto da dare, quindi è giusto che dia. Il fisico asseconda la mente tutto il giorno per ogni giorno, quindi è giusto che in alcuni giorni sia la mente a sostenere il fisico, lasciando che sia il fisico a portarsi al limite, svuotandosi di energie e forze, perché anche il corpo necessita di sfogarsi. Amare e rispettare il proprio corpo costringe la mente a lasciarlo fare, nonostante il dolore e le carenze che derivano.
Il dolore patito durante il percorso di condizionamento, infine, porta a molta soddisfazione, ad un corpo più forte e ad una mente più sana.
Rispetta il tuo corpo, nutrilo bene trattalo bene e lascialo fare, perché lui non ti abbandona. Fai altrettanto e non abbandonarlo.
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