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Le perversioni erotiche più diffuse e le loro cause: spesso erroneamente paragonate alle trasgressioni, ecco da cosa derivano quei comportamenti che la psicologia chiama “parafilie”
Nonostante sia un fenomeno da sempre presente nella società, adesso si parla sempre più spesso di perversioni erotiche ovvero di quei comportamenti che oggi vengono chiamati “parafilie”: in questo articolo analizzeremo le più diffuse supportati dalle teorie psicologiche.
Nel passato chiamate perversioni o deviazioni, oggi prendono il nome di parafilie – dal greco “para”=deviazione e “filia”=attrazione – intendendo quindi un comportamento sessuale anomalo o bizzarro. Si può parlare di deviazione sessuale, però, solo quando il soggetto in esame ha ricorrenti impulsi sessuali verso oggetti inanimati, verso l’infliggere/ricevere sofferenza fisica/psicologica a se stesso o all’altro oppure nei confronti di bambini o persone non consenzienti. In generale, la psicologia clinica riconosce otto maggiori forme di parafilia:
1. Esibizionismo (eccitazione sessuale tramite esposizione dei propri genitali, spesso durante attività masturbatorie, di fronte a una persona estranea che non se l’aspetta);
2. Feticismo (eccitazione sessuale mediante l’uso di oggetti inanimati, come, ad esempio, capi di vestiario femminili; spesso il soggetto raggiunge il piacere sessuale attraverso pratiche onanistiche, mentre indossa, si strofina ed odora il feticcio. Può, inoltre, chiedere al partner di utilizzarlo durante gli incontri sessuali);
3. Frotteurismo (eccitazione sessuale ottenuta col toccare o strofinarsi contro una persona non consenziente, attività effettuata spesso in luoghi pubblici affollati o sui mezzi di trasporto);
4. Pedofilia (impulsi ed attività sessuali nei confronti dei bambini prepuberi);
5. Masochismo (trarre godimento sessuale dall’essere sottoposto a sofferenze fisiche e psicologiche e umiliazioni da parte di altri);
6. Sadismo (eccitazione sessuale derivante da atti reali e non simulati che implicano l’infliggere al partner umiliazioni, percosse o sofferenze);
7. Feticismo da travestimento (impulsi sessuali provocati dal travestirsi con abiti del sesso opposto; tale categoria non va confusa col transessualismo, che è un esito del disturbo dell’identità di genere e non è quindi una parafilia);
8. Voyeurismo (piacere sessuale derivato dallo spiare persone ignare mentre sono nude, in intimità, o durante i loro rapporti sessuali; tale condizione deve essere distinta dal troilismo, che consiste nel trarre eccitamento sessuale dall’osservare apertamente altre persone che hanno rapporti sessuali).
Più raramente, invece, vengono identificate altre forme di perversioni sessuali quali:
Zoofilia (pratiche sessuali con animali);
Necrofilia (investimento erotico in scene macabre, con rituali funerei fino a giungere in certi casi al congiungimento sessuale con cadaveri);
Coprolalia o scatologia telefonica (eccitazione ottenuta con il pronunciare frasi oscene al telefono);
Parzialismo (attenzione sessuale concentrata esclusivamente solo su una parte del corpo);
Coprofilia (trarre eccitazione sessuale dalle feci);
Urofilia o pissing (trarre eccitazione sessuale dalle urine);
Clismafilia (utilizzo del clistere nelle attività erotiche).
Quali sono le cause di queste perversioni? Generalmente le cause sono da ricercare nel periodo dell’infanzia o adolescenza ovvero nel periodo in cui il bambino/giovane dovrebbe essere stato sottoposto all’educazione all’amore: in mancanza di questa o, comunque, di traumi è possibile che da adulto di manifestino comportamenti di questo tipo. Ovviamente, è bene distinguere le perversioni dalle trasgressioni: se queste ultime corrispondono all’infrangere consapevolmente alcune regole sociali, le perversioni rappresentano delle vere e proprie patologie cliniche. La parafilia, così chiamata solo dopo 6 mesi di presenza costante degli istinti sopra citati, ha infatti la caratteristica di “invadere” completamente la vita di chi ne è affetto, dall’ambito lavorativo sino a quello relazionale. Ovviamente, trattandosi di una patologia psicologica, anche le cause vanno ricercate analizzando caso per caso: solo così gli esperti potranno intervenire in maniera precisa e funzionale.
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