Esperimento tra le righe :)

Non so se sia mai stato fatta sul forum (se non andasse bene posso sempre cancellarlo)

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  1. Ryakar
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    Buonasera a tutti!!!
    Ho visto che in questa sezione vengono posti indovinelli ed enigmi per allenare la mente: dopo aver letto alcune belle deduzioni collegate alla grafia, per come sono scritte le cose; vorrei proporvi di mettere alla prova la vostra mente con vostre deduzioni riguardanti il sottoscritto, con un mio racconto "epico" nel quale ci sarà da leggere attraverso ciò che è scritto ;)
    (PER GLI ADMIN: se fosse contro il regolamento rimuoverò il post ed eviterò altri colpi di testa in futuro ) (Per quanto riguarda la scrittura sono ancora un novellino, non oso definirmi scrittore).

    Se invece non c'è alcun problema ecco a voi il racconto:

    IN GINOCCHIO
    La lancia fendette l’aria e con uno schiocco sordo trapassò l’armatura. Un fiotto di sangue imbrattò la terra
    e il Comandante Marcus cadde in ginocchio con un gemito. L’arma scagliata dal nemico gli era affondata nel
    petto. Per non cadere in avanti il capitano puntò la spada a terra e si accasciò su di essa. Nonostante la
    fatica nel respirare tentò di rialzarsi, ma le forze lo avevano improvvisamente abbandonato lasciandolo
    indifeso di fronte al nemico. D’istinto appoggiò una mano sull’asta per tentare di estrarla, ma un dolore
    lancinante gli attraversò il petto facendo urlare di sofferenza ogni fibra del suo corpo. Dagli occhi velati vide
    l’esercito avversario esultare per il colpo fatale che il loro campione era riuscito ad assestare. Questi, d’altra
    parte, torreggiava sopra di lui brandendo una lunga spada a due mani e lanciando grida di vittoria verso i
    suoi compagni.
    Marcus all’improvviso venne travolto dalla consapevolezza della sconfitta e calde lacrime iniziarono a
    solcargli il viso. Non c’era più alcuna speranza di salvezza per i suoi cari e la sua gente dato che, una volta
    vinta la guerra, il nemico avrebbe ridotto in schiavitù tutti gli abitanti. La sua mente corse al destino
    riservato ai suoi figli che sarebbero stati sacrificati su pubblica piazza in onore degli dei. Con gli occhi
    arrossati dalle lacrime volse la testa verso il suo esercito, nonostante non riuscisse a vedere bene, sapeva
    che ogni soldato lo stava fissando. Sentiva l’ammirazione che provavano per lui e per la sua scelta di
    affrontare in prima persona un duello all’ultimo sangue. Lo rispettavano profondamente per questo,
    tuttavia sentivano la sconfitta premere su di loro come una lama affilata sulla gola.
    Sembrava ormai non esserci più alcuna speranza quando ad un certo punto Marcus incrociò lo sguardo di
    suo figlio Lucius e ciò che vide risvegliò qualcosa in lui: negli occhi del ragazzo si annidava un groviglio di
    emozioni che andavano dalla rabbia alla disperazione.
    Non poteva finire così, non di fronte a suo figlio.
    All’improvviso il capitano sentì una forza innaturale farsi strada dentro di lui. Lasciò cadere la spada a terra,
    afferrò la lancia con entrambe le mani e la estrasse con uno strappo secco ignorando i lampi che
    esplodevano da ogni parte del corpo facendolo urlare di dolore. Mentre si rimetteva in piedi un tremito gli
    scosse le gambe e uno zampillio di sangue sgorgò dalla ferita.
    Marcus sapeva di essere in punto di morte, ma doveva resistere.
    Il combattimento non era ancora finito e la vita di molti dipendeva da lui.
    Vedendo nuovamente entrambi i combattenti in piedi i due eserciti ammutolirono. La tensione sul campo
    di battaglia era così palpabile che neppure un filo di vento sembrava voler attraversare quello spazio.
    I due contendenti erano a pochi metri di distanza e, mentre il capitano cercava con tutte le sue forze di
    restare in piedi, il colosso era intento ad osservarlo: lo stupore che dapprima si era dipinto sul suo volto
    venne presto sostituito dal ghigno sprezzante di chi sapeva di aver la vittoria in pugno.
    Confidando del proprio vantaggio il gigante attaccò per primo e facendo un passo in avanti mulinò un
    fendente verso la testa del comandante. Ma Marcus aveva previsto la mossa e abbassandosi schivò
    l’attacco, riuscendo a sua volta ad affondare la lancia nell’addome scoperto dell'avversario, aprendovi un
    profondo squarcio dal basso verso l’alto. Il colosso cadde a terra e il capitano senza perdere tempo gli
    affondò la lancia nel cuore.
    Solo a quel punto il comandante si rivolse ai suoi compagni. Sentiva il manto della Morte stringersi attorno
    a lui, ma voleva comunque rendere omaggio a suo figlio e a tutti coloro che lo avevano seguito in
    quell’impresa. Quando alzò la lancia verso il cielo la sua gente esplose in un boato. Ben presto tuttavia le
    acclamazioni si spensero, coperte dai corni da guerra dei nemici.
    A quel suono Marcus si voltò verso lo schieramento avversario e vedendo le prime linee avanzare capì che il
    duello era stato inutile. Un fuoco esplose dentro di lui, una rabbia ardente odio e indignazione che lo
    mantenne in piedi, saldo sulle gambe, nonostante nessuna parte del corpo riuscisse più a resistere. In quel
    momento si accorse di una presenza al suo fianco: una figura immobile avvolta in un lungo mantello con un
    cappuccio sollevato a coprirle il volto scheletrico. La Morte gli sorrise e alzò una mano ad indicare lo
    schieramento avversario. Marcus ricambio il sorriso e, colto il suggerimento, scattò in avanti a lancia tesa. Il
    comandante corse agile nella sua ultima carica e quando mancarono pochi metri tra lui e la prima linea
    avversaria si rese conto di non essere più solo: i suoi uomini erano partiti poco dopo di lui e lo stavano
    accompagnando un’ultima volta nella sua ultima battaglia, mentre lui portava con sé il gelido abbraccio
    della Morte.
     
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    Non capisco bene la tua richiesta, sarà l'insonnia o altro, in sostanza dovremmo dedurre qualcosa su di te leggendo il tuo racconto?
    Perché le deduzioni sulla grafia ovviamente riguardano testi scritti a mano.

    Proviamo a cavarne fuori qualcosa
    Per prima cosa il racconto ha un ritmo abbastanza calzante, mi è anche piaciuto. Ci sono un paio di "ripetizioni" o pezzi che suonano leggermente male, ma si tratta in totale di massimo una decina di parole.

    Da questo racconto sinceramente non saprei cosa tirarne fuori, sei una sorta di scrittore amatoriale o ti piace scrivere in generale. Hai un legame abbastanza forte con la tua famiglia, probabilmente sei figlio unico. Sei una persona che ha dei principi di giustizia abbastanza radicati dentro di se, probabilmente sei un tipo passionale e a volte ti puoi far troppo lasciar trasportare, ad esempio puoi litigare per delle sciocchezze perché l'esplosione sentimentale che provi ti causa una reazione esagerata. Non credo tu sia fortemente religioso, lo sei ma un po a modo tuo nonostante un'educazione giovanile classica. Ti piacciono i romani e l'impero romano, probabile anche la storia in generale (sei sicuro che ai tempi dei romani facessero combattimenti coi campioni?), se invece il racconto parlava del periodo greco il nome Marcus e anche quello del figlio hanno origini latine perciò o li cambierei oppure confermami che si tratta del periodo romano e che esistevano i combattimenti per campioni.
    Sei forse un liceale, liceo scientifico o classico. Ancora non hai trovato del tutto la tua strada e stai un poco sperimentando. Nutri un senso di ingiustizia verso la società.
    In fondo però sai vedere ciò che ti circonda in maniera QUASI oggettiva e di conseguenza hai i piedi saldati per terra.

    Fammi sapere!


    Edited by |Kei| - 7/2/2016, 10:55
     
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  3. Ryakar
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    CITAZIONE (|Kei| @ 7/2/2016, 10:39) 
    Non capisco bene la tua richiesta, sarà l'insonnia o altro, in sostanza dovremmo dedurre qualcosa su di te leggendo il tuo racconto?
    Perché le deduzioni sulla grafia ovviamente riguardano testi scritti a mano.

    Esatto l'idea è proprio quella, anzichè basarsi sull'analisi della grafia vorrei capire se è possibile dedurre qualcosa analizzando il contenuto di un testo, come un racconto in questo caso.
     
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    Ho aggiunto sopra! Fammi sapere!
     
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  5. Ryakar
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    Ho risposto in privato ;)
     
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  6. Durenmatt
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    Personalmente questo gioco mi piace. Potremmo chiamarlo un'esercizio di filologia o anche di psicoanalisi, discipline che di certo hanno molto in comune con la scienza della deduzione ;-)
    Senza nessun rigore scientifico e con i miei scarsi mezzi deduttivi penso tu sia molto giovane (meno di 20 anni), di una giovinezza ancora protetta e poco indipendente (vivi con i tuoi), che non hai ancora affrontato sfide importanti della vita (lavoro, vivere fuori di casa), forse sei single poiché nel racconto non si fa riferimento a nessun tipo di donna, e le minacce della vita ti appaiono ancora come un riflesso lontano, come un qualcosa senza nome. Tali minacce ti sembrano - anche se non le hai conosciute direttamente - come qualcosa di ingiusto, che non ti meriti. Non prendi minimamente in considerazioni le ragioni dell'esercito avversario e questo ti rende un po' egoriferito. Nel racconto evochi un sentimento di commozione attraverso il sacrificio del padre senza il quale non troveresti la forza di combattere. Sei in cerca di un esempio da seguire, di un'ispirazione.

    Ahah... mi sono divertito, ho azzeccato qualcosa?
     
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  7. S.H.
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    il gioco sarebbe interessante se non fosse che non possiamo avere la certezza che tu non abbia scritto questo racconto appositamente per farlo analizzare, in tal caso sarebbe assolutamente inutile anche una qualsiasi forma di interpretazione in quanto non possiamo sapere quello che hai scritto è scritto in modo naturale. l'unica cosa analizzabile comunque (sebbene anch'essi possano essere voluti) sono gli errori, primo fra tutti la ridondanza del sostantivo comandante che può indicare un bisogno di riaffermare la sua posizione di potere sul resto dell'esercito quasi a voler giustificare il fatto che sia lui ad affrontare il campione avversario e non un altro, da qui la tua potenziale insicurezza.
    p.s.
    è molto più quello che si può ricavare da una parola scritta con la propria grafia che da un testo battuto al computer.
     
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6 replies since 6/2/2016, 21:23   311 views
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