Analisi di una Richiesta di Soccorso

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    Sherlock Holmes

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    Le chiamate al pronto intervento contengono spesso indizi che possono aiutare gli investigatori a identificare l’assassino o il colpevole di un reato.
    In casi di grave emergenza le chiamate sono effettuate da persone molto agitate e sotto stress, per questo motivo ogni tentativo di mentire risulta difficile e nella richiesta d’aiuto possono trapelare diversi indizi che aiutano a comprendere se l'emergenza é stata provocata dalla persona che ha chiamato.
    Per distinguere la chiamata di una persona colpevole rispetto a quella di una persona innocente ci si devono porre tre domande:
    1) Qual é il motivo della chiamata?
    2) Chi ha effettuato la chiamata?
    3) Come è stata fatta la chiamata?

    1) MOTIVO DELLA CHIAMATA



    Richiesta d’Aiuto
    Analizzando una chiamata ci si deve chiedere: Chi ha chiamato ha chiesto aiuto? Se non l’ha fatto, per quale motivo? Chi ha chiamato voleva solo denunciare un crimine? Normalmente una persona innocente chiede immediatamente aiuto.

    Rilevanza delle Informazioni Date
    La maggior parte dei colpevoli che chiama il pronto intervento, anziché mentire su quanto accaduto, tende a omettere particolari determinanti, dare informazioni imprecise e confuse, dare informazioni che non hanno nulla a che fare con l’evento per cui é stata fatta la chiamata anziché fornire informazioni precise.

    Esempio:
    Pronto Intervento: Qual é la sua emergenza?
    Colpevole: Um...ho...ho bisogno di qualcuno qui per la mia bambina.
    Pronto Intervento: Cosa succede?
    Colpevole: Ha vomitato dell’acqua. Lei...um...quando lei...quando lei é scesa dallo sgabello stava bevendo dell’acqua, le abbiamo detto di stare seduta e lei invece si è buttata a terra.
    (poi si scoprirà che il padre, che ha effettuato la chiamata, l'ha uccisa costringendola a bere un'eccessiva quantità d'acqua)

    Persone innocenti quando chiamano, anziché fornire informazioni inutili richiedono immediatamente aiuto dando dettagli accurati, essere chiari e concisi, cosa che non è accaduta nell’esempio sopra citato.

    Atteggiamento Verso la Vittima
    Incolpare o insultare una persona che necessita aiuto indica un rapporto teso tra i due.
    Ecco un esempio di un padre che chiama per un problema alla figlia di 4 anni:
    Pronto Intervento: Cosa c’è che non va in sua figlia?
    Colpevole: Non ne ho idea.
    Pronto Intervento: Ha preso delle medicine?
    Colpevole: Forse, mette sempre le mani dove non dovrebbe. Poco fa ha avuto uno scatto d’ira. Potrebbe avere preso qualcosa.

    Mentre la bambina era a terra morente, il padre insulta/incolpa la bambina di mettere sempre le mani dove non dovrebbe e che ha avuto uno scatto d’ira qualche momento prima, anziché preoccuparsi per ciò che stava accadendo e fornire le informazioni essenziali.
    Un innocente quando chiama per aiuto non insulta o incolpa chi necessita di aiuto. La richiesta è sempre del tipo “Un bambino è caduto dalle scale e sta sanguinando tantissimo. Fate presto”

    Accuratezza dei Fatti
    Le persone innocenti sono più coerenti nel descrivere la situazione, mentre quelle colpevoli danno informazioni spesso in conflitto tra di loro e sono incapaci di giustificare una discrepanza.
    Ecco per esempio una madre che chiama perché la figlia non stava respirando:
    Pronto Intervento: Da quanto tempo la bambina non respira?
    Colpevole: Da adesso. Nelle ultime ore é sempre stata bene.
    Pronto Intervento: Per caso è malata?
    Colpevole: No, stavamo dormendo e una telefonata mi ha appena svegliata..

    La madre ha detto che la bambina è stata bene nelle ultime ore sebbene subito dopo ha aggiunto un’informazione conflittuale in quanto dice che una telefonata l’ha appena svegliata. Come poteva determinare che la bambina nelle ultime ore stava bene? Più tardi la madre fu accusata e condannata per l’omicidio della figlia.

    2) CHI HA EFFETTUATO LA CHIAMATA


    Normalmente chi chiama se è innocente resta concentrato su chi necessita aiuto.
    Per esempio: “Quest’uomo è gravemente ferito. Fate presto”.

    I dubbi sorgono quando chi chiama si concentra su se stesso, descrivendo il problema senza chiedere assistenza per la persona in difficoltà.
    Pronto Intervento: Qual é l'emergenza?
    Colpevole: Ho qui un bambino che ha perso i sensi e respira molto male.

    In questo caso il problema diventa del genitore (Io ho qui) e il suo problema è quello di avere un bambino svenuto.

    Concentrazione sulla Richiesta d’Aiuto
    Solitamente quando si chiama il pronto intervento c’è qualcuno in condizioni critiche e la richiesta logica è quella di chiedere aiuto per chi necessita assistenza. Creerà dubbio e richiesta di approfondimento quando chi chiama chiede aiuto per se stesso. Un esempio dove chi chiama comunica che il padre è morto:
    Pronto Intervento: Cosa è successo a suo padre?
    Colpevole: Mi dica qualcosa! Mi aiuti!

    Qui chi ha chiamato ha chiesto esclusivamente aiuto per se stesso e non per il padre morto.

    Comportamento di Fronte alla Morte di una Persona

    Chi chiama, difficilmente accetta la morte della persona che necessita aiuto fino a quando la morte non viene dichiarata dal personale medico.
    (tranne in casi evidenti come la decapitazione per esempio)

    3) COME E' STATA FATTA LA CHIAMATA


    Modulazione della Voce
    Una situazione d’emergenza richiede urgenza e normalmente questo è udibile nella voce di chi chiama, trasmettendo coinvolgimento, stress e agitazione. Spesso quindi la voce risulta modulata con toni alti, con molti picchi e le parole fuoriescono velocemente proprio per la criticità della situazione.
    Una donna che ha ucciso il proprio marito ha chiesto aiuto dicendo che un assalitore ha sparato a lei e al marito in questo modo:
    Pronto Intervento: Qual é la sua emergenza?
    Colpevole: “Salve, mi hanno sparato, e hanno sparato pure a mio marito.

    La moglie inizia cordialmente con “Salve” mentre il marito giaceva a terra morente. Essendo lei meno grave in quanto al telefono, avrebbe dovuto chiedere assistenza immediata al marito, invece chiede assistenza per se se stessa e poi per il marito, lasciando intendere quali fossero le sue priorità.

    Livello di Cooperazione
    Se concentrate nel richiedere assistenza, le persone innocenti che chiamano cooperano rispondendo alle domande riguardanti l’emergenza, a differenza delle persone colpevoli che non rispondono, non intervengono nelle manovre di rianimazione come richiesto e ripetono frasi e parole fornendo informazioni non chiare. Esempio:
    Colpevole: Hanno appena accoltellato mio figlio, il mio piccolo.
    Pronto Intervento: Chi é stato?
    Colpevole: Il mio bambino sta morendo.
    Pronto Intervento: Chi é stato?
    Colpevole: Hanno ucciso il nostro bambino...

    Le persone colpevoli quando chiamano tendono a ripetere le stesse frasi o parole quando mentono, in modo tale da guadagnare tempo per rispondere ad una domanda alla quale non erano preparati.
    Quando una persona risponde dicendo “Hah? Cosa? Fatto cosa?” segnala un’interruzione del processo mentale. Questo tipo di risposte indica che la persona è stata presa alla sprovvista con una domanda e cerca di guadagnare tempo per pensare a cosa rispondere. Altro esempio:
    Pronto Intervento: Qual é la sua emergenza?
    Colpevole: C’é stata un’intru.... mia moglie é stata uccisa, credo.

    Le condizioni critiche della moglie avrebbero dovuto avere la priorità, ma il marito ha iniziato dicendo che c’era stata un’intrusione nella loro casa.




    Esaminando le chiamate ai numeri d’emergenza é possibile ricavare indizi determinanti per capire se chi ha effettuato la richiesta possa essere colpevole o meno.
     
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  2. Sherl
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    benissimo lo hai elaborato molto bene tutti punti sono davvero interessanti e azzeccati!! :) l'unica cosa che posso aggiungere è che quando un criminale dopo aver compiuto l'omicidio o ciò che ha denunciato ha in programma di scappare tende a omettere dettagli sul crimine che possano incastrarlo e essere frettoloso perchè cerca di non esporsi troppo e non vede l'ora di scappare e farla finita. credo che in fin dei conti se l'assassino ha dei legami con la vittima potrà lasciar trasparire segni di rimorso nelle sue frasi!

     
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    Interessato al Metodo Deduttivo

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    ottimo bel testo era interessante...
     
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    Molte di queste cose si possono verificare anche in conversazioni verbali dirette, non solo telefoniche. Nei prossimi esercizi di ripasso, in futuro, metterò anche qualcosa di questa discussione in normali conversazioni da analizzare.
     
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    Sherlock Holmes

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    molto interessante :good:
     
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