Manifestazioni Cutanee Conseguenti alle Condizioni Climatico-Ambientali

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    Detective Esperto

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    TABELLA 2
    Danni cutanei conseguenti a condizioni climatico-ambientali
    Alpinismo e sport invernali
    • Congelamento
    Sport all’aria aperta (alpinismo, escursionismo, sport invernali, ustioni solari vela, surf, ecc.)
    • Dermatosi fotocondizionate
    o Herpes simplex solare
    o Ustioni solari
    o Dermatite polimorfa
    Pesca sportiva o all’amo
    • Punture di pesciDermatite da meduse
    • Granulomi da echinodermi
    • Onicoperionissi da Scolopendra M.
    Equitazione, polo, caccia (contatto con cani e cavalli)
    • parassitosi (acariasi animali)
    • panniculite da freddo della amazzone

    CONGELAMENTO
    Si tratta di un danno cutaneo conseguente all’abbassamento della temperatura corporea al di sotto dello zero.
    Più a rischio, ovviamente, gli atleti degli sport invernali, come gli sciatori che possono soffrirne alle guance, ai padiglioni auricolari, al naso.
    Come per le ustioni anche il congelamento può essere suddiviso in gradi progressivamente crescenti in relazione alla gravità del danno, al quale concorrono l’intensità del freddo, l’umidità, il vento, il tipo di abbigliamento, l’eventuale presenza di problemi vascolari, l’assunzione di alcool, lo sforzo.
    Il primo grado è rappresentato da un danno cutaneo temporaneo e superficiale che si presenta come una zona cutanea di colorito grigio-biancastra, priva di sensibilità; dopo il riscaldamento diventa arrossata, con sensazione di bruciore e dolore. Guarisce senza esiti.
    Nel caso del secondo grado il raffreddamento è più grave o prolungato e il danno che consegue porta alla formazione di edema e bolle superficiali. A queste seguono delle croste che normalmente guariscono senza cicatrici nell’arco di 2 settimane.
    Con il terzo e quarto grado il danno coinvolge tutta la cute, con necrosi dei tessuti e rischio di amputazioni.
    Gareggiare alle più alte quote significa trovarsi in un ambiente con ridotta tensione di ossigeno. Tale condizione comporta una vasocostrizione cutanea necessaria a mantenere costante la temperatura corporea nell’ambiente freddo, contribuendo ulteriormente ad accentuare la carenza di ossigeno nella cute. La vita delle cellule cessa a –2°C: a tale temperatura le proteine e gli enzimi vengono distrutti e si formano negli spazi tra le cellule dei cristalli di ghiaccio che richiamando acqua dalle cellule, le disidratano, aggravando ulteriormente il danno cellulare.
    Il miglior modo di riscaldare rapidamente la zona congelata, una volta accompagnata la persona in ambiente medico, è di immergerla in acqua calda tra i 38° e 44° C per 20 minuti.
    Da evitare
    • lo sfregamento,
    • porre il paziente vicino a stufe o scaldini (possono aumentare il danno dei tessuti)
    • utilizzare direttamente dal rubinetto l’acqua calda, spesso troppo calda, con il rischio di ustioni.
    La prevenzione consiste nell’indossare vari strati di indumenti sottili in modo da intrappolare il calore tra gli strati di tessuto e assorbire l’eccesso di sudorazione. Inoltre può essere utile non fare la doccia o la rasatura prima di esporsi al freddo per mantenere i vantaggi della naturale capacità del sebo di isolare dal freddo.

    DERMATOSI FOTOCONDIZIONATE

    HERPES SIMPLEX SOLARE
    Chi soffre di herpes simplex labiale sa come la prima, significativa esposizione al sole, sia essa in montagna o al mare, possa rappresentare l’occasione per scatenare la ricomparsa della fastidiosa malattia. I raggi ultravioletti, con la loro capacità di indurre immunosoppressione a livello cutaneo, creano la condizione per favorire la replicazione del virus erpetico. Gli atleti che praticano attività all’aperto possono incorrere nello stesso problema. La fotoprotezione è d’obbligo.
    USTIONI SOLARI
    La prima, acuta reazione all’esposizione solare, specie se prolungata è l’ustione solare, la quale può esprimersi nei suoi tre gradi di gravità: dal semplice eritema alle bolle. Chiaramente gli atleti con fototipo chiaro corrono il maggior rischio. Nell’atletica leggera è complice il ridotto abbigliamento che espone ampie aree di cute. Gli sciatori devono essere ancor più protetti dal sole poiché all’azione diretta dei raggi ultravioletti, aggravata dal fatto che salendo in quota aumenta l’intensità delle radiazioni (vedi “la cute ed il sole”) e a ciò si aggiunge la quantità di radiazioni riflesse dalla neve.
    DERMATITE POLIMORFA
    Si tratta di un rash che compare, nelle zone fotoesposte, da pochi minuti ad alcuni giorni dopo l’esposizione solare. Si tratta di papule irritate, isolate o raggruppate in placche, che tendono a svanire spontaneamente in 2-5 giorni, se si evitano ulteriori esposizioni agli ultravioletti.
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    PUNTURE DI PESCI
    Il subacqueo può incontrare talvolta delle sgradevoli sorprese per le capacità di nascondersi o di mimetizzarsi di determinati pesci: il riferimento è alla tracina, allo scorfano, al pesce pietra. La puntura dei loro aculei velenosi è estremamente dolorosa e duratura (sino a 24 ore) (vedi “le insidie nascoste del mare”)
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    DERMATITE DA MEDUSE
    Il contatto con i tentacoli delle meduse può determinare bruciore, rossore, dolore sino a compromissione dello stato generale: ciò dipende dalla specie di medusa, dalle dimensioni, dall’area geografica, dalla stagione.
    Le lesioni cutanee ricordano la forma dei tentacoli e si manifestano dopo pochi minuti o alcune ore dal contatto, in relazione all’intensità del contatto e alla quantità di tossine assorbite (vedi “le insidie nascoste del mare”).
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    GRANULOMI DA ECHINODERMI
    Si tratta di noduli duri, di colore rosso-scuro, che compaiono nella sede di puntura con gli aculei del riccio (vedi “le insidie nascoste del mare”).
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    ONICOPERIONISSI DA SCOLOPENDRA MARINA
    E’ una curiosa forma di perionissi che colpisce le prime tre dita della mano destra nella pratica sportiva della pesca all’amo (lenza o bolentino).
    E’ causata dal contatto con un’esca, un verme marino di nome Scolopendra Marina (Nereis Diversicolor), venduta nei negozi di articoli per pescatori, frequente nel Mare del Nord, nel Canale della Manica e nel Mare Mediterraneo. All’atto dell’innescamento, il liquido celomico che fuoriesce dal verme impregna la parte distale delle prime tre dita del pescatore, causando, oltre ad una sintomatologia dolorosa abbastanza significativa,
    • una alterazione dell’unghia che diventa assottigliata, fragile e che tende a staccarsi dai margini laterali,
    • una alterazione del perionichio dal quale fuoriesce una essudazione icorosa e sanguinolenta,
    • una alterazione della cute dei polpastrelli, con riduzione o scomparsa delle creste cutanee.
    La protezione delle dita con un guanto di gomma garantisce la comparsa delle manifestazioni che comunque regrediscono anche in maniera spontanea con la sospensione dell’attività sportiva.
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    PARASSITOSI (ACARIASI ANIMALE)
    La scabbia degli animali può colpire l’uomo ma mai seriamente poiché la specificità dell’acaro per l’animale ospite fa sì che l’infestazione si esaurisca spontaneamente, ma le reinfestazioni possono susseguirsi se non viene eliminata la fonte di contagio.
    L’acariasi animale si manifesta con lesioni papulose o papulovescicolose, pruriginose, più o meno diffuse e distribuite in rapporto alla modalità di esposizione.
    Più frequentemente si osservano all’addome, alle cosce, all’avambraccio, al viso (nei bambini) ma possono essere anche generalizzate.
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    PANNICULITE DA FREDDO DELLA AMAZZONE
    E’ una patologia tipicamente invernale, che interessa esclusivamente soggetti di sesso femminile, che nella pratica sportiva indossano la classica uniforme costituita dai calzoni da cavallo attillati. Il quadro clinico è caratteristico: sulla superficie supero-laterale delle cosce si osservano delle aree arrossate che si trasformano in placche e noduli, isolati tra di loro, del diametro di 3-5 cm. circa, di consistenza duro-elastica, ricoperti da cute rosso-violacea. La manifestazioni sono pruriginose.
    Le cause di tale curiosa patologia sono da individuarsi
    • nella bassa temperatura, legata sia alla stagione invernale sia alla correnti fredde che si sviluppano durante il trotto o il galoppo e che investono le regioni supero-laterali delle cosce
    • nei calzoni aderenti in tessuto elasticizzato che fasciano strettamente le gambe delle amazzoni al punto da rallentare la circolazione sanguigna cutanea locale, contribuendo ad abbassare ulteriormente la temperatura.
    Terminato l’inverno vi è una completa risoluzione nell’arco di poche settimane (4 circa).
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    Edited by Investigatore - 24/1/2012, 15:59
     
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    Sherlock Holmes

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    La lesione si presenta come una chiazza violacea con la cute lucente e la presenza in molti casi di piaghe e bolle. Si localizza prevalentemente sulle dita, sulle ginocchia, sul naso e sulle orecchie
     
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  3. sadman_
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    Da annettere:
    USTIONI SOLARI
    ore eccessive sotto il Sole può portare alla calvizia precoce.
    I lavori che richiedono lunghi periodi alla luce del Sole (es. pescatore) possono determinare una degenerazione delle fibre elastiche e del collagene a livello del derma superficiale che quindi perde elasticità e compattezza (rughe).

    Edited by sadman_ - 4/3/2015, 08:45
     
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    Mycroft

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    Malattia da decompressione
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Malattia_da_decompressione


    Ogni quanto tempo si produce la melanina?
    https://scienzapertutti.infn.it/chiedi-all...uce-la-melanina

    Spogliamento paradossale
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Spogliamen...#37;20svestirsi.

    Edited by Vlad Bruce Logan - 11/3/2023, 14:48
     
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3 replies since 9/1/2012, 16:22   1470 views
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