Attracco non previsto

direi che le duduzioni sul luogo del delitto erano completamente sbagliate e dobbiamo cercare altrove la scena del crimine. Cerchiamo di ricostruire quello che ha fatto il giorno prima e il giorno in cui è morto precisamente per capire dove può essere morto. L'ultimo ad averlo visto vivo per ora è l'assistente che dice che ha dormito da lei e la mattina presto è uscito per correre. A questo punto deduco che deve essere andato a casa sua a cambiarsi visto che è stato trovato con vestiti scomodi per una corsa. Dopo essersi cambiato potrebbe aver incontrato qualcuno oppure essere andato direttamente all'università. La macchina è situata nel parcheggio dell'università quindi possiamo dedurre che ha messo piede all'università. Per quanto riguarda le tracce di sangue trovate nello studio può essere che l'aggressione è avvenuta prima del 29 mattina. è facile accertarsene.

Vorrei chiedere all'assistente se è stato in sua compagnia tutta la sera cioè dal momento in cui ha finito la lezione all'univesità fino a che non è andato a dormire. Vorrei chiedere al personale dell'università in particolare il portinaio che lavorava la mattina del 29: 1)se ha visto il Prof Petri entrare all'università e a che ora. 2) era in compagnia di qualcuno? 3) lo ha visto uscire e se si a che ora? Vorrei chiedere a tutte le persone coinvolte nella vicenda se Giovanni aveva un ematoma al viso l'ultima volta che l'hanno visto.

1) Il corpo di Petri è stato trovato in prossimità del ponte di mezzo dopo essere stato in acqua per un'ora. E' molto probabile che il fiume lo abbia trascinato prima che si incagliasse alla trave. Considerando quindi la direzione in cui il fiume scorre verso il mare, è presumibile che il corpo sia stato gettato nel fiume in una zona ad est rispetto a quella del ritrovamento.
2) E' chiaro che Petri ha mentito dicendo che andava a correre: data l'ora in cui è stato aggredito e ucciso è estremamente improbabile che abbia fatto ritorno a casa. E' stato ritrovato con i vestiti normali del lavoro addosso, con tanto di penna e monete. Quindi è chiaro che quella mattina è andato di sua spontanea volontà alla Gipsoteca.
3) I segni della corda sulla vita non sono accompagnati da abrasioni e graffi sulla pelle o a lacerazioni dei vestiti come normalmente avviene durante un trascinamento. Quindi, se non sbaglio, la corda deve essere stata utilizzata per calare il corpo nel fiume. Inoltre, prendendo per vera questa ipotesi, avrebbe senso utilizzare una corda se fosse difficile scaricare il corpo senza bagnarsi, magari su un argine scivoloso per cui bisogna tenersi a distanza dall'acqua (da un punto sopraelevato è più pratico e veloce buttare il corpo senza troppe controindicazioni). Se poi consideriamo i segni di una LEGGERA pressione, anche se i segni sono stati attutiti dai vestiti, direi che se il corpo fosse stato calato da un luogo sopraelevato, il peso stesso del corpo avrebbe lasciato dei segni più profondi, mentre se il corpo è stato fatto scivolare giù da un'argine inclinato sono molto più plausibili dei segni leggeri, per ovvi motivi fisici.
Ora vengo alla mia ricostruzione, facendo alcune premesse.
Dopo la straordinaria presunta scoperta effettuata a Pisa, Simone dell'Abate, essendo per giunta un antropologo e non un archeologo, chiede consulenza a Petri che era un esperto. Qualche giorno dopo, il 27 di novembre probabilmente, Petri si accorge che qualcosa non torna nella scoperta, come appunta nel suo file dedicato. A questo punto si informa a riguardo, come dimostra il libro che ha nella borsa, e giunge alla conclusione che Rossi ha nuovamente preso una cantonata come quella volta delle monete a Firenze (uno sbaglio bello grosso che ha leso la sua immagine). A questo punto chiama il diretto interessato spiegandogli la situazione, poichè era un uomo disponibile con gli studenti e stimava il suo brillante ex allievo. Rossi però si rende conto della gravità della situazione e dato il suo carattere un po' presuntuoso e il precedente di Firenze non può permettere che lo sbaglio salti fuori anche questa volta e nemmeno rischiarlo. Quindi, molto probabilmente, convince in qualche modo Petri ad incontrarlo il mattino seguente nello studio della Gipsoteca intorno alle 5 di mattina. Se così stanno le cose l'omicidio è volontario e premeditato: Rossi sa che il portinaio arriva intorno alle 6, quindi fa le cose per tempo. La mattina dell'omicidio il professore si prepara, dicendo alla sua assistente che stava andando a correre, e si reca alla gipsoteca. Incontra Rossi, gli offre il caffé tenendo il resto e discutono della questione nello studio del professore.Ad un certo punto avviene la colluttazione: Rossi sferra due ganci destri colpendo Petri e questi (forse anche spinto giù) precipita dalla finestra del primo piano sbattendo la testa sul cemento (del marciapiede probabilmente). Rossi cerca forse di eliminare le prove dal computer lasciando le sue impronte e subito carica il corpo del professore in macchina (suppongo nel cofano) recandosi verso il suo studio che si trova proprio ad est della città. E' possibile verificare su google maps che proprio davanti alla via in cui è situato lo studio di Rossi, vi è un piccolo parco che separa la strada dal fiume: il posto perfetto per disfarsi di un corpo la mattina presto quando ancora in giro non c'è praticamente nessuno. Inoltre quel tipo di argine combacia perfettamente con le mie deduzioni sulla corda.

1) verifico se il cemento del marciapiede o comunque nelle immediate vicinanze combacia con quello trovato sui capelli della vittima.
2)vorrei sapere se il prof. Petri aveva la chiave della gipsoteca.
3) mi prendo un bel caffè insieme al signor Rossi, controllo la sua altezza e in qualche modo mi procuro impronte digitali e DNA e confronto tutto con le impronte trovate sul computer. Se e solo se il risultato dovesse dare un riscontro positivo, mi procuro un mandato e analizzo la sua macchina, a partire dal cofano, cercando tracce del corpo del professore.

“Rettore: L'ultima volta che l'ho visto è stato il 28 mattina; Subito dopo la sua lezione delle cinque di sera, credo fossero le otto e un quarto circa.”
Non mi è chiara molto questa affermazione, ma credo che a questo punto non serva a nulla

Visto che Clausus ha fatto un riassunto punto per punto, seguo lo stesso schema:
1) Se la fisica non è un’opinione c’è poco da fare!
2) Anche secondo me è improbabile che abbia avuto il tempo di andare a correre, lavarsi e cambiarsi d’abito in quel poco tempo. Per sicurezza si potrebbe chiedere all’assistente di verificare se la vittima ha addosso gli abiti della notte precedente.
3) Dei vari motivi per cui mi sembra improbabile un trascinamento ne avevo discusso l’altra volta, quindi sono d’accordo. Rimane l’ipotesi della corda utilizzata per farlo scivolare da un argine, a questo punto, nonostante non mi convinca moltissimo, non vedo a cosa altro potrebbe essere servita.

Inizialmente avevamo pensato ad almeno due piste: ormai quella della moglie mi sembra sia stata esclusa, visto anche il rapporto dell’investigatore privato.
Resta quella “professionale”. Rossi è sembrato abbastanza seccato della richiesta di consulenza a Petri e vista la precedente gaffe, Rossi avrebbe buoni motivi per non volere intralci nella sua ricerca (un altro errore lo marcherebbe a vita nell’ambiente).
Ho notato che Rossi dice di aver visto la vittima una volta “1 settimana prima del 29” e un’altra “settimane fa”, questa imprecisione magari non vuol dire nulla però tra le altre dichiarazioni mi sembra la più sospetta.

Non ho ben chiare le dinamiche dell’omicidio. Se fosse come dice Clausus credo ci sarebbero un po’ più lesioni sul corpo e del sangue al di sotto della finestra, cosa che si sarebbe notata prima.
Il seguito, cioè il parco e l’argine, ci potrebbe stare.

Altra cosa che non mi convince è perché Petri abbia accettato un incontro a quell’orario improbabile. Mi sembra una imprudenza da parte di Petri, se ci fosse qualcos’altro sotto?

Sostanzialmente appoggio Clausus, anche a me Rossi sembra per ora il presunto colpevole e quindi cercherei di procurarmi un mandato nei suoi confronti.

la vittima sarebbe eventualmente caduta dal primo piano quindi i danni potrebbero anche essere limitati. Inoltre, se non ricordo male, il trauma alla testa non aveva prodotto ferite. Anche io mi sono posta la questione dell'orario improbabile, ma data l'urgenza e messo forse davanti a qualche particolare presunta esigenza non è impossibile che abbia accettato.

ci sono dei problemi con la ricostruzione. Se è caduto dal primo piano battendo la testa ci dovrebbero essere tracce di sangue nel cemento sottostante. Io e Azimuth abbiamo analizzato tutto il parcheggio e la zona sottostante e non c'era niente. Per questo avevo escluso la caduta dalle ipotesi cercando una ricostruzione alternativa come ad esempio un violento urto contro il muro. Ricordatevi che per quanto sia basso il primo piano almeno un pò di sangue deve essere necessariamente uscito. Quindi chiediamo un ulteriore analisi del cemento sottostante alla finestra dello studio di Petri in cerca di queste tracce di sangue. Inoltre non condivido la teoria che il killer ha agito pianificando il delitto. Se lo aveva pianificato dubito che avrebbe colpito in faccia la vittima per poi buttarla giù dal primo piano. Avrebbe agito in modo molto diverso. IL pugno in faccia suggerisce un impeto di rabbia che ha portato all'omicidio. Poi c'è un altro problema: questa università che orari ha? io non ho mai visto un università che apre alle 5 di mattina. Inoltre è difficile che affidino le chiavi ad un professore.Per quanto riguarda la fase in cui il killer si disfa del corpo nel fiume concordo in pieno. Anche per me Rossi è il sospettato numero uno e concordo sul movente. Anche secondo me la vittima alle 5 non è andata a correre. Chi mai và a correre a quell'ora? INoltre Petri non mi sembra un patito del jogging. Sicuramente si sarà incontrato con il killer verso le 5 e mezza 6. Cerchiamo di capire bene la dinamica dell'omicidio e poi incolpiamo Rossi basandoci sulle prove. Condivido le analisi di Clausus.
azione[SPOILER]vorrei chiedere al rettore,al portinaio o chiunque lo sappia quando apre l'università e la gipsoteca e chi ha le chiavi ( se l'università e la gipsoteca sono in due edifici separati).

Già il lapsus freudiano di Rossi è sospetto. Quanto al dove e al come, deduco dalle informazioni di Rossi e dal fatto che altre impronte si trovano dall'altro lato della scrivania che alunno e prof si sono incontrati per un "incontro chiarificatore", che potrebbe essere degenerato. Che ne pensate ragazzi?

Vorrei una descrizione del laboratorio della gipsoteca, dove di fanno le riproduzioni di gesso: che oggetti e materiali ci sono?

Chiedo al rettore da quanto tempo Petri aveva la chiave della gipsoteca e dopo gli chiedo cosa si fossero detti alla sera del 28 novembre. Sto attenta alla sua reazione emotiva.

cercherò di fare un'analisi generale su cio' che vedo e che ho letto dalla tua descrizione,dati gli abiti mi sembra ovvio che sia un professore,l'omicidio è avvenuto di sera mentre stava tornando a casa in quanto in tasca aveva solo 20 centesimi e chi uscirebbe mai con soli 20 centesimi..,il delitto non era premeditato è stato ucciso poichè aveva sorpreso qualcuno a fare qualcosa di illegale o forse a causa si una lite, o potrebbe essere stato uno studente a causa dei brutti voti. Nella foto si intravedono alberi e presumo si tratti di un luogo nelle vicinanze di casa sua (penso non sia casa sua poichè generalmente le foto che ci facciamo le teniamo per ricordare gite e viaggi) inoltre essendo un professore ci sono elevate probabilità che sia molto devoto alla scuole e che quindi non se ne allontani,la scuola dove insegna si trova inoltre molto probabilmente al centro della citta' (come la maggior parte delle scuole) e lui deve percorrere il ponte per poterci arrivare cio' significa che chi lo ha ucciso sapeva del suo percorso e quindi lo ha potuto anticipare.

vorrei chiedere se è sposato o a figli e una descrizione di casa sua e della sua macchina