Ipnosi

Come fare e varie tecniche

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    Sherlock Holmes

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    Ipnotizzare è semplice, ma non è sempre sicuro. C’è un certo numero di persone, affette da turbe mentali, che è meglio non ipnotizzare, quindi se volete provare queste tecniche, dovete sapere che esiste la possibilità che non sappiate riconoscere una di queste persone, e che nemmeno la persona in questione sappia di avere certe problematiche. Esiste anche la possibilità che la persona in ipnosi, anche durante un semplice rilassamento progressivo, tocchi qualche punto sensibile, nascosto in profondità, e messo allo scoperto dall’ipnosi. Anche se questi casi sono rari, possono accadere, quindi il mio consiglio è quello di farvi guidare almeno nei primi passi da una persona esperta. Affronterete le varie situazioni con più tranquillità, gli eventuali errori nell’applicazione delle tecniche ipnotiche saranno corretti immediatamente, e non diventeranno difetti.

    In ogni caso, una tecnica di rilassamento ipnotico molto semplice, da utilizzare per cominciare ad ipnotizzare, è quella che propongo di seguito. Può durare dai venti a i quaranta minuti, a seconda della voglia che avete di parlare e di come la persona che state ipnotizzando risponde alle suggestioni. Alcune persone faticano molto anche con questo semplice esercizio, quindi ci vuole un po’ più di tempo per portarle in uno stato di piacevole ipnosi.

    Cominciate ad ipnotizzare come se stesse conversando, in maniera molto piacevole, suggerendo semplicemente alla persona di rilassarsi. Quello che dite ha importanza relativa, può essere una frase come “Bene, che ne dici se adesso ti rilassi completamente, dalla punta della testa alla punta dei piedi?”. L’induzione comincia da qui, da ora in poi bisogna osservare attentamente le reazioni del soggetto e sfruttarle per amplificare le sue reazioni.

    Quando vedete che la persona comincia a rilassarsi, proseguite facendola concentrare sul suo respiro. Ditele semplicemente di concentrarsi sul respiro, di sentire come l’aria score nei polmoni e suggeritele di non pensare ad “Nient’altro che il respiro”.

    Osservatela per vedere le sue reazioni, osservate l’andamento dl respiro e andate al suo ritmo, non appena vedete un rallentamento suggerite un amplificazione di questo rallentamento con una breve suggestione “Bene, il respiro sempre più lento, regolare, profondo”.

    Fate notare alla persona che state ipnotizzando qualcosa che lo riguarda. Se è seduto e ha gli occhi chiusi dite “e mentre te ne stai lì seduto con gli occhi chiusi e respiri lentamente e hai le mani completamente abbandonate sulla gambe, continuai a rilassarti sempre più profondamente, dalla punta della testa alla punta dei piedi”

    Se la persona non ha ancora chiuso gli occhi, suggeritele di farlo “e quando chiuderai gli occhi ti rilasserai ancora più profondamente”, oppure “chiudi pure gli occhi, altrimenti rimarranno aperti” (suggestione fantastica e di grande effetto, se data al momento opportuno)

    Proseguite suggerendo alla persona di rilassarsi ancora di più ad ogni respiro che fa, “e i rumori che ascolti intorno alla stanza ti rilassano sempre di più”, “e il suono della mia voce ti rilassa sempre di più indipendentemente da quello che dice”

    Suggerite la chiusura degli occhi ” e le tue palpebre sono così rilassate che non puoi aprirle, più provi ad aprirle, più rimangono chiuse”

    A questo punto potete approfondire lo stato di rilassamento, e lo potete fare semplicemente contando “e ora sto per contare da venti a uno molto lentamente, ed ad ogni numero che dico ti rilassi il doppio della volta precedente”

    Dopo il conteggio potete cominciare a dare qualche suggestione, chiudendo il ciclo delle suggestioni con una suggestione post-ipnotica come questa “e la prossima volta che faremo ipnosi insieme, sarà dieci volte più facile e dieci volta più profonda”. Potete anche utilizzare le visualizzazioni per descrivere uno scenario piacevole, e che sapete sarà apprezzato dalla persona in ipnosi. Evitate in questo caso di descrivere scene di mare a chi odia il mare o di montagna a chi soffre di vertigini, otterreste un effetto molto spiacevole. Ipnotizzare una persona richiede un grande rispetto nei suoi confronti.

    Riportate la persona allo stato di veglia dicendo che conterete da uno a tre, o da uno a cinque, e che raggiunto il tre o il cinque, la persona in questione aprirà gli occhi “completamente sveglia”. Questa tipologia d’ipnosi, funziona molto bene per far dormire chi ha problemi a prendere sonno, e se la fate con questo proposito suggerite che “questa notte dormirai tranquillamente per tutta la notte facendo magnifici sogni” e se la persona è già distesa e l’ora è adatta, potete semplicemente dire “e quando dirò cinque ti addormenterai in un sonno benefico e profondo che durerà senza interruzioni tutta la notte e da cui ti risveglierai al mattino completamente riposato”.

    Fate in modo che la persona che ipnotizzate in questo modo sia seduta su una poltrona o una sedia con i braccioli oppure distesa.

    La variabilità delle risposte fornite dalle persone durante l’ipnosi è notevole, per cui ipnotizzare non è mai la stessa cosa rispetto alla volta precedente. Molte persone andranno in ipnosi in meno di un minuto se fate le cose giuste. Con queste persone l’ipnosi è semplice, un fatto elementare. Con altre persone invece dovrete insistere maggiormente, perché sono troppo nervose o hanno troppa paura dell’ipnosi per lasciarsi andare completamente. A volte bisogna insistere più di una seduta per ottenere un risultato accettabile. Insistere sempre è la regola, non ci si deve necessariamente arrendere la prima volta che una persona non si lascia ipnotizzare.

    L’ipnotista, indipendentemente dalla tecnica utilizzata, deve basarsi unicamente sulle risposte fornite dal soggetto, che dettano il tempo dell’induzione. Ipnotizzare non è solo azione, ma soprattutto osservazione. Notare la comparsa dei segni di trance è fondamentale per poterli amplificare durante l’induzione, e a volte questi segni compaiono solo per brevi istanti. Tra i segni che si possono riconoscere facilmente durante un’induzione, ci sono il rallentamento del respiro, il fluttering palpebrale, la fissità della figura, il rilassamento dei muscoli del collo, leggeri movimenti muscolari delle dita, o altri segnali involontari. Altri segnali di trance, come il riscaldamento dell’epidermide, non possono essere percepiti dalla vista, ma sono facilmente rivelabili al tatto.

    La presenza dei segnali di trance non sempre viene percepita dallo stesso modo dalla persona in trance. In certi casi la persona non crede di essere stata in ipnosi, semplicemente perché è rimasta cosciente, mentre la sua aspettativa era quella di perdere coscienza di sé. In questi casi si può fare una certa fatica a convincere il cliente del contrario, e spesso un aiuto è dato dai risultati che si manifestano dopo la seduta. Un rapido cambiamento nelle abitudini o di una risposta fisiologica è il migliore dei persuasori in questo caso.

    Quando il soggetto ha gli occhi chiusi e non mostra nessun segno visibile d’ipnosi, non è detto che non lo sia. Per questo bisogna sempre testare lo stato di trance. Comunque, ci sono anche delle persone apparentemente non responsive, anche ai test ipnotici, che nonostante tutto ottengono i risultati desiderati. In caso di dubbio sulle risposte del soggetto, meglio continuare comunque ad ipnotizzare e terminare l’intera induzione ipnotica, somministrando le suggestioni necessarie. Le risposte del soggetto alle suggestioni potrebbero sorprendere, in questo caso, più voi che lui.

    I test più semplici per verificare lo stato d’ipnosi, sono quelli che riguardano la catalessia. Il test migliore è quello della chiusura degli occhi, che spesso si trasforma in fluttering palpebrale, ossia in un rapido, quasi frenetico, sbattimento delle palpebre, molto caratteristico.

    Quando si fa ipnosi non bisogna mai supporre, né dare nulla per scontato e soprattutto non farsi delle idee a priori: le possibilità di essere smentiti sono molto alte.

    Se l’ipnosi non arriva la prima seduta, lo farà la seconda o la terza. Chi desidera fare ipnosi deve mettere in conto una certa serie di mancate induzioni, che con il tempo diminuiranno fino quasi a sparire. Ipnotizzare non è solo questione di tecnica, ma anche di esperienza, e con l’esperienza le induzioni diventeranno più brevi e più profonde. Bisogna comunque ricordare che:

    Tutti possono essere ipnotizzati, ma nessuno può ipnotizzare tutti.

    Quando un cliente non va in trance, non c’è stato fallimento né da parte dell’operatore ipnotico, né da parte del cliente. A volte l’ipnosi è una reazione che non decolla, indipendentemente dalla capacità dell’ipnotista e dalla buana disposizione del soggetto. In questi casi bisogna soltanto cambiare l’approccio, scegliere un a strada differente da quella che non ha portato in nessun posto.

    A volte un rilassamento progressivo ha successo dove l’induzione di Elman ha fallito.

    In ogni caso, mai permettere ad una mancata induzione di generare insicurezza sulle proprie capacità o le proprie tecniche. L’ipnotista deve avere una fiducia illimitata e sincera in se stesso e in quello che fa. Se finge, prima o poi viene scoperto.

    TECNICHE IPNOTICHE:

    IPNOSI METAFORICA
    L’ Intervento Metaforico è un mezzo potente ed efficace per esplorare e definire l’esperienza interna del cliente, e uno strumento di grande valore quando è utilizzato nel contesto di una seduta ipnotica, perché esplora, sviluppa ed estende le metafore utilizzate dal cliente.

    Lavorare con le metafore è un modo elegante ed efficace di affrontare e risolvere problemi anche complessi.

    La metafora è la sostituzione di un termine con significato proprio con uno figurato.

    Si utilizza, quando non si riesce a trasformare con una singola parola le sensazioni o le emozioni che si stanno provando. La metafora agisce quindi come una potente trasposizione simbolica di immagini. La nostra sensazione, le nostre emozioni si fanno simbolo e sono resi in una immagine che ne convoglia il significato.

    Questa definizione probabilmente non troverà d’accordo i puristi della lingua, ma non esiste una definizione univoca della metafora, e questa è quella che meglio si adatta all’uso che si fa della metafora in ipnosi.

    “Sbattere la testa al muro” è un esempio di metafora, ma ce ne sono molti altri, alcuni di valore letterario, altri usati comunemente nel linguaggio corrente. “Mi sento a terra”, non vi ricorda forse qualche momento in cui non siete stati particolarmente in forma? Oppure vi sentivate “come uno straccio”?

    Una metafora contiene sempre due parti: la cosa detta e quella significata.

    La prima è espressa in un linguaggio figurato: nell’esempio precedente possiamo immaginare un uomo a terra, ma ognuno di noi può immaginarlo in posizioni e atteggiamenti differenti.

    La seconda porta con se un significato simbolico, che rappresenta i motivi per cui sono a terra.

    Le immagini sono il risultato di un processo molto complesso sia nella mente di chi ascolta, sia nella mente di chi manda il messaggio. Per questo motivo la metafora porta con se una ricerca nelle memorie del passato di esperienze, fatti e sensazioni che possono abbinarsi con la metafora stessa. Quando si lavora utilizzando metafore, la mente accede simultaneamente e porta alla coscienza tutte le risorse e le esperienze associate alla metafora stessa.

    Sicuramente le metafore sono una parte importante del nostro modo di comunicare, e durante una seduta di ipnosi acquisiscono un valore particolare, perché la mente è particolarmente attenta e ricettiva, e può accedere più facilmente a ricordi, sensazioni ed esperienze collegate alla metafora.

    Probabilmente la metafora è uno dei modi in cui la mente rappresenta un problema, e la rappresentazione non è solo verbale, ma contiene immagini e trasposizione di simboli, perciò è possibile convogliare in una metafora significati di cui siamo del tutto all’oscuro, che sono inconsci, ma che possiamo elaborare utilizzando l’immagine della metafora.

    Cambiando la struttura della metafora, modificando la sua immagine o le sue relazioni con altre metafore, distruggiamo la cosa che causa il problema che la metafora rappresenta, e quindi cambiando la struttura eliminiamo il problema.

    Si capisce che il problema è stato eliminato perché non è più possibile, ripresentando lo stesso problema alla mente, elaborare la stessa metafora, oppure perché l’immagine che prima veniva alla mente in maniera del tutto automatica, è stata sostituita da un’altra, completamente innocua.

    Il processo per utilizzare le metafore in ipnosi è semplice. Non c’è bisogno di una trance profonda, si può realizzare semplicemente chiedendo al soggetto di chiudere gli occhi e di concentrarsi sul suo problema. Deve concentrare tutta la sua attenzione sul problema, senza fare sforzi particolari, semplicemente pensandoci, attendendo che alla mente gli arrivi una sensazione, un’immagine, un ricordo, qualunque cosa. Se il soggetto dopo qualche minuto esita, lo si può incitare gentilmente, finché non si ottiene qualcosa. Sono in pochi, quelli che non sanno assolutamente concentrarsi su loro stessi, che non ottengono qualcosa da questo semplice esercizio di rilassamento.

    Quando il soggetto è abbastanza rilassato e coinvolto nel processo, qualcosa viene automaticamente alla mente, il più delle volte qualcosa di inaspettato. Qualunque cosa sia, non deve essere né giudicata né interpretata, ma semplicemente utilizzata.

    Se è “Sento come un buco a forma di ciambella nello stomaco”, utilizzeremo il buco a forma di ciambella.

    Chiediamo informazioni sul buco a forma di ciambella. Quanto è grande, dove si trova, precisamente dove, e come sono i bordi, e il buco quanto è grande. E così via. Ad ogni domanda l’attenzione del soggetto è sempre più concentrata sulla sua metafora. Spesso si notano i primi segni di trance, l’immobilità, il respiro regolare, che mano mano che formuliamo domande ed elaboriamo risposte si approfondisce sempre di più. Non è raro ottenere trance ad occhi aperti con questo sistema e spesso delle vere e proprie allucinazioni positive.

    Con alcune persone questa fase può essere molto lunga, perché una metafora ne tira dietro un’altra, e ci sono metafore incastrate l’una nell’altra come scatole cinesi. Altri soggetti, al contrario, sembra che non aspettino altro che di parlare della loro ciambella nello stomaco come ad un the delle cinque, davanti a un piatto di pasticcini.

    La conversazione va avanti finché l’oggetto della prima metafora non è stato trasformato. La ciambella ha un buco, che può essere allargato, finché la ciambella non diventa altro che un cerchio dai bordi sottili. E il cerchio può essere ristretto fino alle dimensioni di un orecchino, e se il caso gettato via, o messo su un orecchio come un’invisibile decorazione (evitando così la sostituzione del sintomo).

    Quando il processo è ben avviato e condotto con un uso attento del clean language, produce risultati sorprendenti, che non raramente portano a un insight, alla visione profonda del problema, da parte del soggetto.

    Quando la metafora, o le metafore, sono state elaborate completamente e il simbolo abbandonato (gettato via, bruciato, fatto a pezzi e mangiato) oppure trattenuto (come nell’esempio dell’orecchino), si esaminano le reazioni del soggetto di fronte al problema da cui si era partiti. Se le reazioni del soggetto sono neutre nei confronti di tutti gli argomenti del suo problema, precedentemente esaminati, il lavoro è terminato, altrimenti si ricomincia, esaminando soltanto quegli aspetti ancora problematici.

    L’esame di alcune metafore con questo sistema richiede anche solo dieci minuti, mentre per quelle più complesse, o con i soggetti meno coinvolti, ci possono volere anche due o tre sedute.

    La tecnica è semplice, immediata, facile da utilizzare e particolarmente efficace se si ha la capacità di utilizzare bene il clean language durante tutto il processo, per evitare di giudicare o interpretare il vissuto del cliente

    FAST PHOBIA TECNIQUE

    Questa metodologia appartiene più alla PNL che all’ipnosi, ma molte tecniche della PNL si possono utilizzare in uno stato di trance leggera.


    La tecnica in questione rientra in un quadro più generale di metodologie che hanno preso spunto dalle tecniche di desensibilizzazione, che espongono la persona che ne soffre alle sue paure un po’ alla volta, finché riesce ad affrontarle del tutto. Il procedimento della Fast Phobias Tecnicque però è molto più veloce, e spesso l’intervento è limitato a una sola seduta.

    La Phast Phobia Tecnique si rivolge alle paure e alle fobie di ogni tipo, ma risulta particolarmente efficace sulle monofobie, ossia sulle fobie originatesi da un’unica causa. La paura di parlare in pubblico, l’ansia sociale, la paura degli insetti in generale o di un insetto in particolare, rientrano nei limiti del suo intervento.

    Con questo tipo di tecnica si possono affrontare anche le problematiche relative a ricordi indesiderati o penosi. I ricordi rimangono, ma la Fast Phobias Tecnique riesce a renderli meno penosi o addirittura indifferenti, come se appartenessero a un’altra persona.

    La Fast Phobias Tecnique ha un numero infinito di varianti. Quella che utilizzo più spesso è quella del cinema, in cui si fa osservare alla persona lo schermo di un cinema in maniera dissociata, cosicché possa meglio fronteggiare la sua paura.

    Funziona molto bene anche in uno stato di trance leggera. La tecnica è interattiva, quindi si deve ogni volta adattare a quello che succede e alle risposte peculiari del soggetto.

    SUGGESTIONI

    Le suggestioni sono istruzioni di comportamento che possono essere formulate sia in maniera diretta che indiretta. Nel primo caso si parla di suggestioni dirette, nel secondo di suggestioni indirette.

    La suggestione diretta è una istruzione di comportamento formulata in maniera direttiva che suggerisce un comportamento che sta accadendo o che accadrà ed è utilizzata sia durante la fase di induzione, che durante la fase di trattamento.

    Esempi di suggestione diretta sono i comandi .

    “Il tuo braccio è leggero come una piuma e comincia a sollevarsi”
    “Da oggi in poi ti senti sicuro e confidente in te stesso”
    “Le tue palpebre diventano pesanti … sempre più pesanti … cominciano a chiudersi …”

    La risposta alle suggestioni dirette, è probabilmente alla base della credenza che un soggetto, l’ipnotista, abbia il potere di controllare le azioni di un altro soggetto (l’ipnotizzato). Infatti le suggestioni dirette sono state largamente utilizzate fin dagli albori dell’ipnosi sia sul palcoscenico, dove hanno un grande impatto spettacolare, sia in ambito clinico, dove si sono dimostrate efficaci per la soluzione di una vasta gamma di problemi.

    In trance il cliente è molto ricettivo alle suggestioni dirette, che durante una seduta sono ripetute più volte, perché l’effetto delle suggestioni è in relazione alle ripetizioni.

    Al contrario, delle suggestioni dirette, le suggestioni indirette si presentano alla mente del soggetto in maniera più sottile. Ad esempio il sollevamento di una mano suggerito in maniera indiretta può essere formulato nel seguente modo: “Mi chiedo quale delle tue mani si solleverà per prima.”. Nessun dubbio che una mano si solleverà. La suggestione si realizza indipendentemente dalla mano che si alza.

    Alcuni sono convinti che le suggestioni indirette, diventate immensamente popolari grazie all’opera di Milton Erickson e dei sui seguaci, siano superiori alle suggestioni dirette, perché aggirerebbero il fattore critico del soggetto eliminando eventuali resistenze. La ricerca ha dimostrato in maniera consistente e inequivocabile, che non c’è nessuna differenza misurabile tra le due forme di suggestione: sono entrambi efficaci.

    Il loro utilizzo dipende dalle preferenze dell’ipnotista o dai risultati che si ottengono con il cliente usando l’una o l’altra modalità. In genere si utilizzano insieme in una stessa seduta.

    VISUALIZZAZIONE

    La visualizzazione è una tecnica immaginativa che consiste nel visualizzare o immaginare (per i soggetti non visuali), un oggetto o una situazione.

    Ha la funzione di far sperimentare a un soggetto in ipnosi una realtà differente, o la stessa realtà in modo differente. A seconda del lavoro ipnotico che si sta svolgendo, la visualizzazione potrà riguardare una scena futura, un avvenimento presente, uno scenario immaginario.

    La visualizzazione può essere utilizzata sia come tecnica induttiva, che durante la fase di utilizzazione. Alcune tecniche, ad esempio di PNL, prevedono l’utilizzo della visualizzazione senza alcuna trance formale.

    Può essere considerata la tecnica di elezione per i soggetti visuali, ossia per coloro che pensano per immagini, e che hanno immagini cinestetiche, che possono sperimentare con tutti e cinque i sensi.

    La maggior parte delle persone, in effetti, è più o meno visuale, ma alcuni soggetti hanno difficoltà a formulare immagini, specialmente immagini in movimento o arricchite dalle qualità dei cinque sensi. In questi casi le tecniche visuali saranno basate sull’immaginazione del soggetto e non su delle immagini vere e proprie.

    La visualizzazione si basa su descrizioni di realtà piuttosto generiche, che il soggetto in ipnosi dettaglia in base alle sue esperienze. Quando al visualizzazione è specifica, e riguarda luoghi, tempi e azioni determinate, si parla di immaginazione guidata.

    Nella visualizzazione lo scenario è integrato dal soggetto, mentre nella visualizzazione guidata è proposto al soggetto. Entrambe le metodologie possono essere utilizzate con gli stessi risultati e devono essere scelte in base alle caratteristiche del soggetto e al lavoro che si deve svolgere.

    REGRESSIONE

    In ipnosi il termine regressione, o regressione ipnotica, indica sia una tecnica che permette al soggetto ipnotizzato di rivivere esperienze passate, di ritornare con la memoria a un luogo e un tempo precedente, sia un evento spontaneo durante il quale il soggetto accede automaticamente a un ricordo rivivendolo durante l’ipnosi.

    La regressione serve per:

    -Cercare eventi del passato quando questi non siano noti.
    -Far rivivere eventi del passato quando già conosciuti.
    -Ricordare in dettaglio fatti accaduti e poi dimenticati.
    -Ritrovare oggetti di cui si è dimenticato il nascondiglio.

    Una delle modalità in cui fare regressione è la dissociazione, durante la quale il soggetto diventa spettatore spettatore di se stesso e può osservare gli avvenimenti oggetto della regressione come se accadessero ad un’altra persona. Questo è un modo molto gentile e rispettoso di fare regressione, evita violente abreazioni, e dà ottimi risultati.

    PROGRESSIONE

    La progressione ipnotica è una tecnica potente e rapida per promuovere cambiamenti e sperimentare il superamento dei limiti attuali. E’ l’esatto contrario della regressione, perché invece di scoprire il passato, consente di sperimentare il futuro.

    Al cliente è chiesto di sperimentare il futuro, nel momento in cui ha superato i vecchi comportamenti e ne ha instaurati dei nuovi, più funzionali per affrontare le situazioni che al momento attuale sono per lui problematiche. Questo permette al cliente di scoprire modi nuovi e più funzionali di affrontare quelle situazioni e di riutilizzarli in seguito, quando queste situazioni si ripresenteranno.

    Un altro modo di fare progressione consiste nel condurre il cliente in un tempo futuro, dove tutti i suoi problemi sono stati risolti, e di farsi descrivere in dettaglio come ha fatto a risolverli.

    Si può fare progressione con l’immaginazione guidata, facendo sperimentare al cliente uno scenario futuro, in cui i problemi sono stati risolti e si è ottenuto tutto quello che adesso non è possibile ottenere. Questa tecnica è molto utile per chi non riesce a sbloccare una situazione in ambito lavorativo.

    La progressione si può utilizzare anche per immaginare scenari piacevoli di situazione che dovremo affrontare a breve, come ad esempio l’incontro con un cliente o un esame universitario.

    Queste tecniche sebbene siano molto semplici, sono tuttavia potenti, ed è possibile utilizzarle anche in autoipnosi.

    AFFECT BRIDGE

    L’obiettivo di questa tecnica è quello di utilizzare una sensazione emotiva come un ponte attraverso il tempo per regredire un soggetto in trance ipnotica ad un evento sensibilizzante iniziale (ISE=Initial Sensitizing Event). Questo permette al soggetto di vedere che la sensazione appartiene ad una esperienza precedente e non ha più bisogno di essere vissuta nel tempo presente.

    Questa tecnica sfrutta le sensazioni, piuttosto che le idee del soggetto, per questo l’emozione corrente è rivificato in tutti i suoi aspetti e abreato durante l’esperienza ipnotica.

    L’applicazione della tecnica dell’Affect Bridge è molto semplice, e da risultati soddisfacenti quando il soggetto sperimenta effettivamente le sensazioni collegate a un’esperienza emotiva spiacevole. L’ipnosi lavora sulle emozioni, non sulle idee o i concetti. Se manca l’emozione non c’è modo di costruire il ponte che conduce alla sorgente dell’emozione. L’Affect Bridge è una connessione inconscia all’origine di varie emozioni ed esperienze. Se si costruisce il ponte con l’Affect Bridge, si possono modificare le reazioni inconsce connesse.

    In quanto tecnica di regressione, l’Affect Bridge può dare sollievo e e risultati positivi nel modificare le abitudini o migliorare le risposte emotive, inoltre può aiutare a guarire dalle ferite del passato e trasformarle in lezioni, intuizione, e forza interiore.

    RISTRUTTURAZIONE

    La ristrutturazione è una tecnica che riconosce le azioni del cliente, i suoi sentimenti e le sue convinzioni, ma cambia il significato loro attribuito.

    La maggior parte delle assunzioni che facciamo sul mondo esterno e la vita in generale sono in gran parte dipendenti e sottoposte alla nostra interpretazione. Per chi ne ha paura, i ragni sono insetti mostruosamente brutti e pericolosi.

    L’interpretazione che sia da alle cose, per quanto irragionevole possa sembrare, è vera finché la riteniamo tale. Una volta che si cambiano i significati attribuiti a una visione della realtà, se ne modificano gli effetti. Poche cose sono assolutamente buone o cattive nella vita, la maggior parte sono soggette ad interpretazione.

    La ristrutturazione è quindi un cambiamento generale dell’atteggiamento, che si realizza in maniera del tutto inavvertita e naturale durante il processo ipnotico. Un modo molto sottile di trasformare un problema in opportunità, un fallimento in un insegnamento. Idealmente, ogni problema può essere ristrutturato positivamente.

    La ristrutturazione può essere realizzata con tecniche diverse, come visualizzazioni, suggestioni dirette e indirette, immaginazione guidata.

    ANCORAGGIO

    L’ancoraggio fa parte delle tecniche di PNL piuttosto che dell’ipnosi, ma è sicuramente un ottimo sistema per creare associazioni, che possono essere utilizzate successivamente.


    L’ancoraggio è definito come uno stato esterno che porta a una risposta o a un particolare stato interno.

    La differenza dell’ancoraggio dal riflesso condizionato di Pavlov, non è così netta come possa sembrare o si voglia far credere. Un riflesso condizionato porta ad agire in funzione del condizionamento associato al riflesso stesso. L’ancoraggio fa la stessa cosa: né più né meno.

    Un modo di fare ancoraggio in ipnosi è utilizzare le suggestioni post-ipnotiche, ossia suggestioni che proseguono oltre la seduta e che possono attivarsi in funzione di uno stimolo esterno, come un luogo particolare o una persona o un evento.

    L’ancoraggio serve anche a sostituire sensazioni spiacevoli con sensazioni piacevoli in funzione di stimolazioni esterne.

    Un altro modo di utilizzare le ancore, consiste nell’associarle a un punto del nostro corpo e utilizzarla durante una situazione particolarmente stressante. E’ possibile associare ancore ad ognuna delle falangi della mano, ad es., per avere una risorsa di ancore buona per ogni occasione.

    Materiale copiato in parte da http://ipnoguida.com/

    Edited by Vlad Bruce Logan - 18/2/2021, 15:48
     
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    Se ti interessa l ipnosi ti consiglio milton erickson
     
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    Fantastico!!! Mi ci volevano proprio dei libri sull'argomento :)

    Se hai dei libri interessanti, metti pure il link, ne sarei felice :)
     
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    Articoli interessanti sui miti e leggendi inerenti all'ipnosi, anche nei film:

    www.focus.it/comportamento/psicolog...davvero-lipnosi

    www.ipnobenessere.com/faqs/

    Edited by Vlad Bruce Logan - 12/4/2022, 09:35
     
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    Per ora la PNL è una pseudoscienza.

    Mentalismo
    https://metododeduttivo.forumcommunity.net...&st=45#lastpost


    La ManipolazioneRicerca e Condivisione di Informazioni sulla Manipolazione
    https://metododeduttivo.forumcommunity.net/?t=53287643&st=90


    Effetto idiomotorio
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Effetto_id...%20soggetto.

    Edited by VlaD Mizu Logan - 21/1/2024, 15:49
     
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