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frankincense.
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Talvolta ho potuto constatare che le punte dei piedi rivolte le une verso le altre sono un segno di imbarazzo sì, ma anche di inconscia civetteria femminile.Spero possa essere d' aiuto. . -
Sherlock01.
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Grazie Marpat, per chi volesse approfondire, consiglio i libri di Pacori. . -
angel_a.
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Personalmente credo che il modo in cui ci sediamo indicano moltissimo; a volte (con un pò di fortuna forse) sono riuscita a capire dal modo di sedere di una persona se aveva dolori alla schiena o se era caduta di recente. So che è una cosa elementare, ma...mi ha fatto aumentare l'autostima ahah
Comunque consultando la vostra 'guida' ho visto che non c'è un modo di sedersi, che non penso sia molto comune, ma mi incuriosisce lo stesso; mi riferisco a quel modo di stare accovacciati, in cui i piedi si appoggiano direttamente sulla sedia e si portano le ginocchia verso il proprio petto, oppure 'appollaiati' (come dice mia madre) con i piedi appoggiati sulla gamba orizzontale della struttura della sedia, emh non saprei spiegarlo in modo differente, perché sinceramente non so quale sia il nome preciso (scusate).
Io ho sempre avuto questa tendenza ad accovacciarmi sulla sedia e credo che potrebbe indicare chiusura o timidezza(?) Perché è come ripiegarsi su se stessi, cercare di rintanarsi in se stessi, non saprei.
Vedendo una persona rannicchiata sulla sedia cosa potreste dedurre voi?. -
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Penso indichi chiusura e disagio, ma senza fonti, non posso esserne certo. Purtroppo non c'è scritto da nessuna parte cosa significhi quel modo di stare seduti . -
ena6.
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Personalmente credo che il modo in cui ci sediamo indicano moltissimo; a volte (con un pò di fortuna forse) sono riuscita a capire dal modo di sedere di una persona se aveva dolori alla schiena o se era caduta di recente. So che è una cosa elementare, ma...mi ha fatto aumentare l'autostima ahah
Comunque consultando la vostra 'guida' ho visto che non c'è un modo di sedersi, che non penso sia molto comune, ma mi incuriosisce lo stesso; mi riferisco a quel modo di stare accovacciati, in cui i piedi si appoggiano direttamente sulla sedia e si portano le ginocchia verso il proprio petto, oppure 'appollaiati' (come dice mia madre) con i piedi appoggiati sulla gamba orizzontale della struttura della sedia, emh non saprei spiegarlo in modo differente, perché sinceramente non so quale sia il nome preciso (scusate).
Io ho sempre avuto questa tendenza ad accovacciarmi sulla sedia e credo che potrebbe indicare chiusura o timidezza(?) Perché è come ripiegarsi su se stessi, cercare di rintanarsi in se stessi, non saprei.
Vedendo una persona rannicchiata sulla sedia cosa potreste dedurre voi?
Alle superiori avevo professore di religione che era piuttosto ferrato in materia di linguaggio del corpo e spesso durante le sue lezioni facevamo degli "esperimenti". Durante uno di questi ci disse di cercare un posto nell'aula e scegliere una posizione in cui stare, poi analizzò le nostre scelte. Una mia compagna si mise nella posizione che hai descritto tu e lui disse che indicava chiusura nei confronti di ciò che la circondava, come se volesse isolarsi completamente dall'esterno sollevando anche i piedi da terra... non so se sia completamente attendibile, però tutte le altre cose che ci ha detto a lezione le ho ritrovate nei manuali. -
Molly221b.
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Io invece ho l'abitudine di allungare le gambe in avanti e alla fine incrociare le caviglie, specialmente quando sono a scuola, cosa ne dite? . -
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Se le gambe sono allungate vuol dire che ti senti a tuo agio, equivale a mettersi con le mani dietro al collo e rientra nella frase "Stando seduti si sposteranno i piedi in avanti rispetto alla sedia quando ci si sente a proprio agio" . -
Molly221b.
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Ok grazie, non pensavo fosse riferito anche a quello . -
angel_a.
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CITAZIONEAlle superiori avevo professore di religione che era piuttosto ferrato in materia di linguaggio del corpo e spesso durante le sue lezioni facevamo degli "esperimenti". Durante uno di questi ci disse di cercare un posto nell'aula e scegliere una posizione in cui stare, poi analizzò le nostre scelte. Una mia compagna si mise nella posizione che hai descritto tu e lui disse che indicava chiusura nei confronti di ciò che la circondava, come se volesse isolarsi completamente dall'esterno sollevando anche i piedi da terra... non so se sia completamente attendibile, però tutte le altre cose che ci ha detto a lezione le ho ritrovate nei manualiCITAZIONEPenso indichi chiusura e disagio, ma senza fonti, non posso esserne certo. Purtroppo non c'è scritto da nessuna parte cosa significhi quel modo di stare seduti
Grazie della vostra opinione concordo con voi, anche se non possiamo proprio esserne sicuri io credo che qui l'intuito fa centro.. -
Alpacà.
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tenere appoggiato un piede uno sopra l'altro cosa potrebbe significare?
potrebbe avere lo stesso significato delle caviglie incrociate?. -
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Secondo me sì, ma forse il disagio che si prova è minore . -
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Posizione donna, a gambe incrociate (terzultima)
"Se la donna ha anche le gambe incrociate, indica sfiducia in sè stessa e disapprovazione (come per i maschi, se le ginocchia non sono unite indica disagio)"
Posizione uomo, a gambe aperte (quinta)
"Posizione tipicamente maschile, tenere le gambe larghe indica un desiderio di dominanza o di seduzione (soprattutto sulla persona di fronte)"
C'è una contrapposizione, poiché l'uomo non può essere a disagio e sentirsi dominante (chi indica il desiderio di dominare, sa di poter dominare - se no si tratta di un sogno). Per questo motivo credo che bisogna riguardare un po' queste teorie. Nel caso sia io a non aver capito qualcosa, desidero che mi si spieghi.. -
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Intendevo dire che i maschi sentono disagio se hanno le gambe incrociate ma con le ginocchia non unite (mentre le femmine sentono disagio con le gambe incrociate E le ginocchia unite. Ora modifico così si capisce . -
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Io non so se ho ben capito. Intendi dire come nell'immagine al 10° posto (ultima raffigrante un uomo)? Io credo che tale posizione sia una posizione in cui ci si mette quando ci si sente competamente a proprio agio (tale pensero è sostenuto anche da Joe Navarro, nel suo libro Non mi freghi). . -
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Ah ecco. No no, quando parlo di "incrociare" intendo come l'ottava foto .