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| Venendo da lecce dò il mio contributo in questa sezione.
IL DIALETTO LECCESE: (da Wikipedia)
Il dialetto leccese o salentino centrale è una variante del salentino e si differenzia dal salentino settentrionale per la presenza di cambiamenti metafonetici solo parziali. In particolare, si nota il dittongamento in /jɛ/ e /wɛ/ per i soli continuatori di Ĕ,Ŏ seguiti da -/i/, -/u/ (dente-denti vengono resi con tente-tienti; buona-buono vengono resi con bona-buenu), ma anche qualche esito metafonetico condizionato per i soli continuatori di Ē (mese-mesi vengono resi con mese-misi)
Come avete potuto leggere posso parlare solo per ciò che riguarda il leccese, già a Brindisi il discorso cambia...
Le manifestazioni lampanti di una parlata leccese (o di buona parte della provincia) sono:
-Le consonanti molto marcate (es. un Leccese molto probabilmente direbbe, in una situazione di rabbia: "eccheccavolo");
-La "s", pronunciata molte volte molto più come fosse scritta "sh", ma solo per certe parole (es. "si, sono shtato lì ieri);
-La cattiva abitudine di sostituire dei verbi con delle versioni maccheroniche, nel tentativo di interpretazione dell'italiano (questo deriva soprattutto in una persona abituata a parlare molto il dialetto) : -SALIRE qualcosa invece di PORTARE SU; -SCENDERE qualcosa, al contrario; -USCIRE invece di portare fuori; -ENTRARE (Giustamente il contrario ). Questi sono quelli più utilizzati, [cosa che ho riscontrato anche in molta gente che ho conosciuto proveniente dalla Sicilia].
-La fine della parola. Mi spiego meglio: quando sentirete un Leccese parlare, noterete che l'ultima parola della frase terminerà come se stesse pronunciando un "ah", con una H muta. (es. ieri ci sono stato(ah)).
Spero di essere stato utile.. comunque, vi assicuro che se voleste sapere qualcosa in più sull'accento leccese troverete molto più utile Nonciclopedia di Wikipedia. |
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| Salve a tutti! speravo di trovare un forum di questo tipo! |
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332 replies since 27/2/2013
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