Homo homini lupus.

Il lato oscuro dell'uomo

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  1. Marco263
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    Homo homini lupus.

    Inutile negare che l'evoluzione umana è solo agli inizi, noi razionalisti alla fine micca siamo tantissimi.
    La natura umana è ancora fondamentalmente egoistica, e a determinare le azioni dell'uomo sono soltanto l'istinto di sopravvivenza e quello di sopraffazione. L'uomo resta un animale con uno strumento in più, l'intelligenza, ma sempre al servizio del cervello rettile, quello primordiale. Se gli uomini si legano tra loro in amicizie o società, regolando i loro rapporti con le leggi, ciò è dovuto soltanto al timore reciproco, un equilibrio del terrore al fine.
    Nello stato di natura, cioè uno stato in cui non esiste alcuna legge, ciascun individuo, mosso dal suo più intimo istinto, cerca di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei suoi desideri.
    Ognuno vede nel prossimo un nemico, siate sinceri. Da ciò deriva che un tale stato si trovi in una perenne conflittualità interna, in un continuo "bellum omnium contra omnes" (letteralmente "guerra di tutti contro tutti"), nel quale non esiste il torto o la ragione che solo la legge può distinguere, ma solo il diritto di ciascuno su ogni cosa, anche sulla vita altrui. Su posizioni simili si basa anche lo scrivere qui, avete notato la voglia di superare l'altro, scrivere meglio, essere più convincente. Anche la cultura nell'uomo alla fine è arroganza, aggressività, bisogno di emergere. E quale vittima migliore della donna, su cui sfogare ansie, rabbie, frustrazioni. E' terribile ma diffusissimo, molte violenze vengono taciute, per paura, convenzioni sociali, pax familia. Ma è proprio la natura umama, magari tu non ciocchi la tua fidanzata, ma magari sei deciso a fare le scarpe al tuo capo.
    Siamo sinceri, guardiamoci dentro, vogliamo emergere, superare, furbeggiare; ricordate il proverbio "A pensare male si fa peccato, ma ci si prende sempre", indica l'insita malvagità e malizia dell'uomo. Ha lo stesso valore di "mors tua vita mea" (la tua morte è la mia vita).
    L'uomo è un lupo con l'uomo, ma siamo qui per migliorarci... mettiamocela tutta!
     
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  2. janis
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    Siamo, in forza del nostro essere umani, criminali in potenza

    “Nessuno sta fuori dalla nera ombra collettiva dell’umanità. Sarà quindi bene avere una immaginazione del male, poiché soltanto gli sciocchi possono trascurare le premesse della propria natura. Sono accadute e accadono tutt’ora cose terribili, ma sono sempre gli altri che le hanno fatte. Noi portiamo invece nel nostro essere, invariate e inamovibili, la capacità e l’inclinazione a ripetere cose simili. Siamo, in forza del nostro essere umani, criminali in potenza.” (Carl Gustav Jung)

    Luci, ombre, antiche forze che si muovono sull'eterna scacchiera in cui bene e male si fronteggiano, così, da che il mondo ha avuto inizio. Prendiamo in esame la storia più conosciuta sulla terra, ovvero quella di Gesù Cristo ed analizziamola come se fosse un romanzo, una lettura narrativa senza considerarne l'ambito religioso. Che cosa ci arriva, che cosa ci hanno raccontato fin da quando siamo piccoli, soprattutto considerando l'Italia e le sue origini cattoliche ma potendo benissimo ampliarlo a tutto il mondo proprio in virtù della sua notorietà? C'era una volta un uomo chiamato Gesù che faceva delle cose buone per il prossimo. E, a quanto pare, per questo è stato ucciso. Letteralmente, è stato messo in croce. E ora soffermiamoci proprio su questo punto. Ripeto: un uomo che faceva delle cose buone è morto per questo.
    In che modo, allora, può essere orientato l'essere umano? Qual'è è la conoscenza primaria sia personale che collettiva, da cui trae origine la storia del mondo a partire dall'anno zero? E rimanendo sempre in tema biblico, esaminiamo anche questa storia (che considereremo sempre dal punto di vista narrativo): la battaglia tra Dio e Satana.... Lucifero scagliato sulla terra, Lucifero che voleva appropriarsi del trono celeste. Il bene e il male come entità esterne. Il bene e il male come entità interne, come aspetti coesistenti nell'essere di ciascuno; il TAO, lo yin , principio femminile, passivo e oscuro identificato con la luna, la notte e i suoi misteri e lo yang, principio maschile attivo e luminoso associato al sole, al giorno e alla chiarezza. Principi primordiali che coesistono e che per funzionare, dovrebbero agire in armonia, in equilibrio. L'uno non può essere senza l'altro così come gli aspetti dell'ombra dovrebbero, per poter ben integrarsi, essere portati alla coscienza. Agire facendo il male coscienti di stare facendo il male è un discorso. Agire facendo il male senza esserne coscienti è un altro. In entrambi i casi, così come vuole la legge di causa-effetto, ci saranno conseguenze.
    Precipitati come siamo nell'aspetto duale dell'esistenza in cui la materia per sua stessa natura inibisce lo spirito mentre a quanto pare, la missione dovrebbe essere l'opposto tentativo di "spiritualizzare la carne", vaghiamo nell'eterno conflitto tra vendetta e perdono, tra avidità e generosità, tra il bene e il male considerando le leggi degli uomini, di quegli stessi uomini che come in quel romanzo, hanno inchiodato un uomo giusto alla croce. E allora di chi è la legge? Del Cielo o della Terra? Dell'Universo o degli essere umani? Come distinguere? Facendo forse quel lavoro che consiste nel portare alla coscienza gli aspetti scomodi dell'ombra? Mettendo a nudo tutti quei segreti vergognosi che si annidano come serpi in seno nell'animo umano proprio perchè tale? La giustizia viene rappresentata con una spada, una spada che non serve solo a punire, ma anche a difendere. La rappresentazione classica della giustizia però, nella mano sinistra ha anche una bilancia: che serve all'equilibrio. E se l'ombra della giustizia è il castigo, l'aspetto in luce è dato dalla pietà e dalla clemenza. E se il romanzo di cui abbiamo parlato (e che coincide con l'anno zero che ha originato il ciclo storico che si sta compiendo), inizia con un castigo che è un crimine, non è forse verso la clemenza che si dovrebbe tendere al fine di riequilibrare la bilancia ed armonizzare il TAO?
    L'allegoria de "Lo Strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde" non è mica tanto un allegoria....e se il Dottor Jekyll riuscisse a dominare e a sublimare Mister Hyde..... quante meraviglie potrebbe fare una potenza simile?
     
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    Sono felice che il mio spunto sia stato colto. :yes:
     
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  4. janis
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    Ci sarebbero tantissime pellicole cinematografiche da cui trarre spunto, ma in questo caso tanto per rimanere in territori criminali suggerisco la visione di The Departed (2006): sceneggiatura da urlo ricca di sottigliezze per palati fini.....(se lo avete visto o deciderete di vederlo sappiate che la citazione di Freud che sentirete, è vera... poi se vi interessa possiamo parlarne)...
    Dal film:
    "Quando avevo la tua età, i preti ci dicevano che potevamo diventare poliziotti o criminali. Oggi quello che ti dico io è questo: quando hai davanti una pistola carica, qual è la differenza?"

    Edited by janis - 13/12/2016, 16:43
     
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  5. Marco263
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    Dentro di noi abbiamo un’Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare. C. Gustav Jung

    E' una lato di noi noi stessi che dobbiamo comprendere. A Basilea, la città dove sono nato, il carnevale ha tanti rimandi all'Ombra.
    Riuscire a capire chi siamo e come siamo ci permette di rapportarci agli altri con sincerità. Ma è un esercizio complesso e Jung riteneva che l’essere umano deleghi all’Ombra tutto ciò che ritiene essere negativo: l’Ombra diventa il peso di tutti i sentimenti umani che generano senso di colpa, vergogna, dolore, perversione e quant’altro possa essere ritenuto degno di essere giudicato ed escluso. Per conoscere realmente chi si è, dice Jung, bisogna partire dal riconoscere che in sé esiste anche l’Ombra e che tutta l’oscurità che noi riconosciamo intorno a noi, in realtà, vive innanzitutto dentro di noi.

    Un poco mi faccio paura :)
     
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    trovo che gli uomini siano indirizzati per natura ad azzannarsi a vicenda, a fare guerre, complotti intrighi, ma anche più semplicemente ostacolarsi a vicenda, godere delle sconfitte altrui. insomma se visto in maniera del tutto razionale, semplicemente vedendo quello che è accaduto nella storia fino ai giorni nostri, l'uomo ha sempre preferito fare guerre e prevalere sugli altri che allearsi per creare paci durature. solamente negli ultimi tempi si è raggiunta una sorta di "pace" (la pace è presente solamente sui territori dei paesi occidentali, basta già guardare nei paesi poveri e con tante risorse e già si trovano le potenze occidentali che combattono in quei territori). la verità (parere del tutto personale e criticabile) è che gli uomini egoisti che pensano solamente al loro tornaconto, che pensano solamente ad arricchire loro o i loro paesi anche a costo di calpestare gli altri sono molto maggiori rispetto alle persone dette altruiste che pensano anche agli altri. è molto più facile pensare solamente ai propri interessi che rinunciare a qualcosa pur di raggiungere un accordo con qualcun altro. la storia è piena di guerre, complotti, tradimenti, si ripete sempre la stessa cosa. un paese che diventa troppo potente scatena le invidie degli altri paesi, che si alleano tra di loro per impoverire il paese egemone. un esempio lampante di questo è quello che è accaduto all' olanda della seconda meta del 1600 (scusate se le date sono imprecise, sono ricordi di cose studiate anni fa), che divenne molto forte dal punto di vista commerciale, cosi francia e inghilterra si allearono per indebolirla, sia dal punto di vista commerciale (ostacolarono le rotte commerciali olandesi) sia dal punto di vista militare. tutto questa divagazione (si lo so non era proprio del tutto necessaria ma mi sto proprio divertendo) per dire che sono convinto che l'uomo(o almeno la maggior parte degli uomini) penserà sempre al proprio tornaconto, non solo perché è più facile, ma anche perché è più redditizio. ,a soprattutto perché un uomo vorrà sempre prevalere sugli altri. questa "competitività " dell'uomo però non è del tutto negativa, infatti a mio avviso spinge l'uomo a migliorarsi continuamente (nel lavoro, nello sport, negli hobby) in quanto vuole prevalere sugli altri. quindi questa aggressività e competitività e questo egoismo possono portare ,se moderate e controllate, a molti benefici nella vita dell'uomo. ma se prendono il sopravvento si crea violenza gratuita e "malvagità"(non è proprio il termine giusto ma è quello che si avvicina di più).


    p.s.
    scusate se ho fatto riferimento a fatti storici poco precisi, ma sono convinto che bisogni anche guardare la storia per capire cosa pensa e cosa potrà mai fare l'uomo
     
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  7. Marco263
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    In realtà si è verificato che l'uomo ottiene più vantaggio in cooperazione con gli altri che in competizione, ma non possiamo rifuggire dalla nostra natura. Per conto mio non ho mai prevaricato nessuno (ma per fortuna non mi sono mai trovato in condizioni estreme in cui occorre tirare fuori il brutto). Non posso escludere che si possa diventare una belva (impulsività), per cultura non credo riuscirei a uccidere a mente fredda (anche se tecnicamente potrei...). Pertanto credo la soluzione dell'impulso oscuro sia sublimarlo in altro attraverso un contesto diverso (sport, ecc.). Non posso escludere un rovesciamento del mio essere se cadessi in disgrazia economica o se qualcuno si accanisse. Anche le condizioni posso farti diventare mortale e spietato e allora qui subentra il contesto sociale che deve garantire dignità. In ultima analisi serve razionalità per controllare gli altri e auto-controllarsi, e in questo contesto diviene consapevolezza cioè la capacità di percepire le proprie percezioni e il loro trasformarsi in emozioni anche estreme.
     
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    Studioso della Deduzione

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    non ho detto che l'uomo ottiene più vantaggi se è egoista o solo detto che è più facile pensare solo a se stessi e ad agire da soli che dover trovare un accordo con qualcun altro
     
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  9. sadman_
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    È stato molto piacevole leggervi; brevi condivisioni di idee e pareri, dibattiti, esposizioni, sono il mio pane quotidiano, non posso esimermi dal commentare :)
    Essere umano:
    -Natura istintiva/primordiale (legata al lato animale)
    -Natura razionale (legata al lato umano)
    Non potete parlare di una senza riferirvi all'altra. L'uomo è si brigante, ma anche buon samaritano (per rimanere in tema biblico).
    Come detto da Marco (o Elvis, chissà) l'uomo ha 2 istinti predominanti: sopravvivenza e sopraffazione, essi sono retaggio della natura istintiva, sono estremamente presenti nel quotidiano e determinano il più delle nostre azioni, sono le nostre 2 certezze più salde, che difficilmente prevarichiamo.
    E qui giunge la natura razionale, assoluto organo di verità e bilancino delle stronzate, per i più. Ad ogni modo, l'uomo è irrimediabilmente un animale sociale, riconosce sia istintivamente che razionalmente la necessità di organizzarsi in gruppi (prima) e società (poi), la società è in definitiva il compromesso ultimo che l'uomo ha partorito poiché conscio dei profitti INDIVIDUALI che avrebbe ottenuto, nulla a che fare con il pacificarsi tra individui, quello è subentrato dopo sempre per un discorso di profitti; che l'uomo sia un essere egoista ve lo consento, ma che sia lupo o addirittura "cattivo" NO. La donna come valvola di sfogo non è prova della malvagità o cattiveria intrinseca dell'uomo, non regge sotto alcun punto di vista. E il principio di autodeterminazione ancor di meno, il volersi affermare nella società -che non è altro che una realtà ridimensionata- è legato unicamente all'essere individualista dell'uomo, lato estremamente prolifico per la collettività, altro che terrore e cattiveria.
    Il fulcro del discorso dev'essere ricercato nei significati, piuttosto relativisti(ci), di bene e male, buono e cattivo, giusto e sbagliato, palesemente assenti in natura, che "ragiona" in vista dell'utile e del semplice. Sono concetti del tutto artificiali, quelli di bene e male, coniati dall'uomo per avere un qualche punto di riferimento da dove partire e magari mettersi d'accordo, siccome tutti hanno da dire la loro, l'uomo non è cattivo, nemmeno il suo lato più animale che può agire aggressivamente o pacamente quando guidato dai suoi istinti. L'istinto non è unidirezionale, questo è il senso del discorso.
    Anche il discorso sulla giustizia mi ha fatto arricciare il naso. Bisogna esplicitare con chiarezza la natura umana di quel termine, che è più un costrutto sociale che una realtà dei fatti. Per quanto uno possa credere nella giustizia divina e nella sua applicazione in Terra, non può negare quanto possa variare da zona a zona. Pascal diceva: “Che giustizia buffa, limitata da un fiume! Verità di qua dai Pirenei, errore di là!”, la giustizia se esistesse davvero avrebbe la forza per imporsi, invece succede il contrario: è la forza ad imporre la giustizia, ora la tolleranza va per la maggiore domani chissà.
    Non voglio commentare il resto dell'incommentabile discorso di janis, m'ha fatto venire le palpitazioni.
     
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    CITAZIONE (sadman_ @ 1/2/2017, 23:15) 
    Come detto da Marco (o Elvis, chissà) l'uomo ha 2 istinti predominanti: sopravvivenza e sopraffazione, essi sono retaggio della natura istintiva, sono estremamente presenti nel quotidiano e determinano il più delle nostre azioni, sono le nostre 2 certezze più salde, che difficilmente prevarichiamo.

    Marco ;)
     
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  11. janis
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    Eh ma sai, commentare qualcosa di incommentabile è una contraddizione che mi fa pensare che tu abbia voluto "rifarti", in realtà, per quest'altro mio commento....
    Noioso!

    https://metododeduttivo.forumcommunity.net/...st=150#lastpost
     
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  13. sadman_
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    CITAZIONE (janis @ 2/2/2017, 10:09) 
    Eh ma sai, commentare qualcosa di incommentabile è una contraddizione che mi fa pensare che tu abbia voluto "rifarti", in realtà, per quest'altro mio commento....
    Noioso!

    https://metododeduttivo.forumcommunity.net/...st=150#lastpost

    Vedo che hai capito al volo
     
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  14. janis
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    Oh sì. Ho una capacità di comprensione con un grado di retroattività pari a 60 giorni I.M.
     
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