Tecniche di interrogatorio

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    Bello, ci sono cose molto utili e scritte in modo semplice. Appena finisco gli esami ne riassumo qui le cose più utili
     
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  2. L - Lawliet
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    Ecco il pdf oltre le tecniche accennate prima ce ne sono anche altre
    http://www.google.it/url?q=http://attiemod...BMZOWZ5y7nZjKCA

    Ho trovato altre informazioni:
    Obiettivo degli interrogatori è quello di scoprire la verità, ovvero, di identificare le menzogne.
    Creare una menzogna e soprattutto mantenere la versione artefatta, non è però cosa agevole così come si potrebbe pensare. La persona che mente, infatti, oltre a costruire la menzogna, deve attuare un processo di controllo su se stesso, monitorare l’interlocutore e realizzare uno sforzo per ricordare più elementi possibili.

    La creazione di una menzogna comporta un vero impegno mentale (stress cognition), nonché una maggior stress emotivo, implementato anche da fattori culturali. Lo sforzo creativo richiederebbe, inoltre, un coinvolgimento diverso di alcune aree cerebrali. Da prendere in considerazione anche i tentativi di manipolazione psicologica dell’interlocutore e la dissipazione dell’ansia attraverso un incremento di alcuni movimenti. Da analizzare poi, la gestualità simbolica su base inconscia, la necessità di una maggiore concentrazione attraverso l’interruzione di alcuni movimenti e le modifiche del linguaggio. Analisi del pattern comportamentale e dell’atteggiamento completano, poi, la griglia di valutazione durante un ipotetico interrogatorio.

    Il modello FBI di J. Navarro, fa riferimento espressamente a 4 fasi fondamentali:

    1. Comfort/disagio, ovvero analizzare il soggetto nelle due situazioni e annotare le differenze sostanziali e significative.
    2. Enfasi, ovvero soffermarsi su alcune tonalità emotive che può assumere il linguaggio durante l’intervista o interrogatorio.
    3. Sincronia, osservare bene la coerenza comunicativa e la sintonia tra verbale e non verbale.
    4. Perception management, riflettere sui possibili tentativi di controllarsi e di controllare l’altro durante l’interrogatorio.





    Secondo una prospettiva moderna di interrogatorio, gli investigatori dovrebbero, in ogni caso, attenersi ad una serie di indicazioni essenziali. Rispettare tali indicazioni risulterebbe di strategica rilevanza e aumenterebbe validità e attendibilità dell’interrogatorio stesso.
    L’interrogatorio psicologico è un processo non suggestivo.
    L’intervistatore deve cercare di non contaminare le informazioni.
    L’intervista non dovrebbe superare i 20-30 minuti.
    Il luogo non dovrebbe essere uno spazio ristretto e minaccioso.
    L’ambiente dovrebbe essere privo di elementi di distrazione.
    Nessuno dovrebbe entrare nella stanza (salvo accordi precedenti).
    La poltrona dell’intervistatore deve essere più comoda di quella dell’intervistato!

    La raccolta delle notizie serve ad accertare la verità, spesso in presenza di volontà e psicologie diverse, talvolta opposte. Di fronte all’autorità, se non si è con la coscienza a posto, si assume uno stato emotivo che può facilitare oppure ostacolare moltissimo la ricerca della verità. In taluni casi, sarebbe opportuno utilizzare alcune tecnologie (poligrafo, vsa, termo camera, …) che risultano comunque valide e che vengono, infatti, applicate in molti Paesi.

    A volte, chi interroga, utilizza alcuni tranelli particolari, spesso ben identificabili anche nelle numerose serie televisive:
    – chi interroga comunica dettagli con il finto atteggiamento di saperne molto di più;
    – indicazione del sospettato come colpevole da parte di falsi testimoni;
    – accusa di un reato più grave rispetto a quello commesso;
    – il dilemma del prigioniero;
    – richiamare l’attenzione su comunicazione non verbale indicativa della colpevolezza.

    In realtà, le cose sarebbero molto più complicate e sarebbe auspicabile una preparazione approfondita degli operatori che si occupano di interrogatorio e/o di ricerca di informazioni e di verità. Il supporto e la collaborazione con uno psicologo specializzato è già un ottimo punto di partenza che dovrebbe concretizzarsi anche nel nostro Paese.
     
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  3. L - Lawliet
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    Oltre a questo ho trovato altre tecniche di interrogazione che venivano usate anche nell'antichità :1)
    La Tecnica più antica di riconoscimento della Menzogna è di certo il Linguaggio del Corpo, ritroviamo nel Veda, un antico testo indiano una descrizione del mentitore, e più nello specifico dell’avvelenatore.


    «Un avvelenatore può essere riconosciuto. Non fa domande, da risposte evasive; usa frasi senza senso, sfrega l’alluce a terra, ha i brividi, ha il volto pallido, si gratta la testa con le dita, e cerca di lasciare casa a tutti i costi»

    Già a partire da circa 3000 anni fa, l’uomo utilizzava il linguaggio del corpo identificare il mentitore. E in qualche modo, nel Veda si dicono aspetti piuttosto accurati. Oggi è stato dimostrato che i gesti manipolatori (grattamenti, sfregamenti) sono più frequenti nelle persone che mentono! Il volto pallido, segnale dovuto alla risposta neurovegetativo, è più presente durante l’emozione della paura.

    Si tratta ovviamente di una tecnica incompleta, ma veramente avanzata considerando che stiamo parlando del 900 a.C.

    2)
    Eristrato, medico greco e anatomista aveva trovato un metodo apparentemente oggettivo per riconoscere la menzogna: misurare il battito cardiaco.

    Si narra che Alessandro Magno chiese una consulenza ad Eristrato per valutare se Antioco, figlio di un suo Ex-generale avesse avuto una relazione con la sua matrigna Stratonice. Quando Eristrato valutò il battito cardiaco di Antioco non ebbe dubbi, le sue pulsazioni erano troppo tumultuose. Antioco aveva avuto una relazione con Stratonice. Il Secondo Figlio di Stratonice era nato dalla relazione con Antioco. In questa storia abbiamo una delle prime consulenze tecniche in ambito giuridico per la valutazione della menzogna. Certo il battito cardiaco, valutato senza strumenti di misurazione oggettivi, è piuttosto inattendibile, ma è veramente curioso che già nel 300 a.C. si utilizzavano parametri fisiologici come il battito cardiaco, parametro ad oggi ancora in uso quando si valuta il falso con il lie detector.

    3)

    Il Calvario della Bilancia

    In seguito ai contributi di Eristrato, abbiamo tutta una serie di tecniche che si avvicinano alla tortura e alla coercizione. Più che di tecniche di riconoscimento della menzogna dovremmo parlare di tecniche che forzavano la persona a confessare. Torniamo in India, è proprio qui che si utilizzava la tecnica del Calvario della Bilancia.

    Il presunto colpevole era posto su una bilancia molto sensibile prima e dopo il calvario del Giudice. La persona era considerata colpevole in caso di dimagrimento dopo il calvario, il problema tecnico di questo metodo è che tutti dimagriamo di alcuni grammi ogni ora e dimagriamo ancora di più se il calvario è particolarmente feroce. La colpevolezza – quindi – dipendeva quasi solo dal numero di ore del calvario!

    4)Il Metodo del Pane e formaggio durante l’Inquisizione

    pane e formaggio

    Il Metodo consisteva nel porre un pezzo di pane e formaggio su un altare, dopo un lungo periodo di preghiere, si affermava che l’Angelo Gabriele avrebbe bloccato la gola della persona nel caso di colpevolezza, impedendogli di deglutire il pane. La suggestione o la paura spesso bloccavano effettivamente la deglutizione.
    In India è esistito un metodo simile basato sul riso.

    5)Trance sciamaniche

    Gatti (1939) ha descritto delle pratiche condotte in Africa Subsahariana nel periodo della Caccia Alle Streghe. In cui un esorcista portava i sospetti in cerchio, entrava in trance, che lo faceva diventare bastonando sul collo il primo sospetto a portata di mano e odorandolo. La procedura era ripetuta per molto tempo finché non si otteneva una confessione.

    6)Il Pulsilogium di Galileo Galilei (1581)

    Il Pulsilogium (1581) è stato forse il primo strumento scientifico di misurazione del battito cardiaco. E di qui si porta finalmente l’attenzione sul concetto di emozione. Lo studio del battito cardiaco è forse il primo passo che porta l’attenzione degli studiosi sui processi fisiologici ed emotivi. Lancisi, nel 1728 ha scritto “De motu cordis”, affermava che l’emozione è prodotta dalla relazione tra funzioni mentali, nervi e coronarie del cuore. Maggiore era il battito cardiaco, più forte era considerata l’emozione.

    Strumenti di Indagine fisiologica della Menzogna (1800-1900)

    lombroso

    Nascono così i primi strumenti affidabili di misurazione degli aspetti fisiologici connessi alla menzogna tra cui
    Sfigmomanometro
    Pletismografo di Angelo Mosso
    Idrosfigmografo di Lombroso
    Poligrafo – conosciuto anche come la Macchina della Verità



    interrogatorio

    Il Riconoscimento della Menzogna oggi (2015)

    Ad oggi, le tecniche si sono raffinate moltissimo. Pochi sono gli strumenti descritti, sopravvissuti ed utilizzati fino ad oggi.

    Il Poligrafo è tuttora utilizzato in paesi come gli Stati Uniti, il Giappone, la Romania, la Bulgaria. Lo strumento, specialmente se si ha un metodo di intervista scientifico ed articolato, raggiunge altissimi livelli di attendibilità (circa il 90%), non può rappresentare una prova in tribunale, ma resta comunque un ottimo strumento investigativo, utilizzato nel mondo per riconoscere furti, ritrovare persone scomparse, in caso di omicidio. Gli oppositori del metodo suggeriscono che lo strumento misuri prima di tutto lo stress e non la possibilità che una persona menta.

    Il Linguaggio del Corpo è di sicuro il metodo più antico, tuttora utilizzato.
    Io sono convinto che il migliore modo per scoprire la verità sia grazie al linguaggio del corpo
     
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    Come punto di partenza, parto dal presupposto che qualsiasi cosa sia, anche solo leggermente, diversa dal solito rappresenta un campanello d'allarme. Non per forza un comportamento particolare. Molto spesso non ci contestualizza. La parte difficile, secondo me, è tracciare una base di confronto in pochi minuti. Ci sono degli schemi ricorrenti, certo, ma non per tutti sono gli stessi.

    Va ricordato che il battito cardiaco può essere alterato per moltissimi fattori: emozioni (sono moltissime), sforzi fisici, febbre, genetica, ... possono alterare il regolare battito cardiaco.

    Inoltre ci si può allenare al controllo dei bpm.
     
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    Doveri della polizia giudiziaria in caso di arresto o di fermo
    www.diritto24.ilsole24ore.com/guida...o-di-fermo.html

    L’interrogatorio dell’indagato durante le indagini
    www.diritto.it/l-interrogatorio-de...-le-indagini-2/

    Il minore autore del reato
    www.diritto.it/minore-autore-vittima-testimone-un-reato/

    La polizia può interrogare un minore senza genitori?
    www.laleggepertutti.it/198498_la-p...za-dei-genitori

    Confronto
    https://it.wikipedia.org/wiki/Confronto

    Presunzione d'innocenza
    https://it.wikipedia.org/wiki/Presunzione_d%27innocenza

    Ecco il test della verità sui ricordi che fa condannare l'imputato
    https://www.corriere.it/cronache/12_febbra...d7a56e4a4.shtml

    Edited by Vlad Bruce Logan - 1/4/2021, 23:44
     
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    Possiamo fidarci dei testimoni?
    https://www.queryonline.it/2011/10/05/poss...-dei-testimoni/
     
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    Riguardo questo argomento Francesco Carnelutti era solito dire "ha fatto più vittime la testimonianza che la guerra". Infatti, da avvocato penalista, conosceva molto bene le problematiche legate al tema della testimonianza che di tanto in tanto tornano all'attenzione dell'opinione pubblica come nei processi dove sono testimoni dei pentiti di Mafia (in particolare nel caso di Gaspare Spatuzza, in riferimento all'omicidio di Giuseppe di Matteo).


    Personalmente il tema della testimonianza è molto interessante e potrebbe essere dibattuto a lungo ma una cosa resta assolutamente certa, ovvero che siamo un occhio che guarda, deforma e interpreta il mondo in infiniti modi e non potrebbe essere altrimenti. Di conseguenza, non potranno mai esistere testimonianze oggettive in assoluto.
     
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    Le testimonianze oggettive in assoluto si chiamerebbero prove, in quanto espongorrebbero la verità con dei criteri precisi.
     
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    Scusa se mi sento di dissentire o se sembro pignolo, ma le "prove" non sono per nulla oggettive in assoluto anzi, hanno un margine di errore molto più alto di quanto si possa pensare, anche le corrispondenze di impronte digitali o la prove del DNA. Si potrebbe pensare che il loro essere condotti secondo un criterio scientifico molto preciso li renda quasi infallibili, che esistono solo casi eccezionali dove questi esami non sono affidabili, però la verità è ben altra e questa dilagante convinzione, dovuta ad un grande analfabetismo numerico, ha drastiche conseguenze anche e soprattutto a livello giudiziario.


    Vorrei ora prendere in considerazione l'esame delle impronte digitali. Tale esame fu posto sotto basi scientifiche per la prima volta da Sir Francis Galton nell'800. Egli, studiando gli archi, le spirali e i cappi da cui le impronte sono formate stimò che ci fosse circa una probabilità su 64 miliardi che due impronte fossero identiche. Il problema di tale esame è proprio qui: Galton aveva considerato ogni singolo punto di similarità, che sono circa tra i 35 e i 50, per il calcolo della sua stima, ma nella realtà non è mai così dato che normalmente le impronte rinvenute su una scena del crimine sono sia incomplete (il confronto non può essere completo ma solo frammentario) sia latenti (spesso bisogna trattarle con reagenti chimici o illuminarle con raggi ultravioletti per poterle vedere abbastanza bene) ed è impossibile individuare tutti quei punti. Si pensi che in Italia una impronta è ammissibile quando ci sono tra le 8 e le 16 corrispondenze tra questi punti mentre in Inghilterra neppure si guarda alle corrispondenze ma solo ad una impressione globale di concordanza. Nel 1998 il Federal Bureau of Investigation effettuò un controllo del tutto nuovo sulla attendibilità delle impronte digitali: Byron Mitchell (condannato per aver guidato una macchina dopo un colpo in Pennsylvania nel 1991) presentò ricorso in appello e le prove a suo carico era due impronte latenti rinvenute sul volante e sul cambio della macchina. L'FBI, per vedere quanto fosse attendibile la classica tecnica delle impronte digitali, inviò nuovamente i campioni a 53 laboratori legali dello Stato. Solo 35 risposero, di cui 8 trovarono che la seconda impronta non corrispondeva e 6 che la prima impronta non corrispondeva. Il test diede, in media, un esito negativo una volta su 5. Un risultato così sconcertante che l'American National Institute of Justice finanziò uno studio più approfondito. Per più di un secolo quindi si è presa per buona la stima di Galton senza che nessuno mettesse in evidenza come questa fosse calcolata in condizioni ideali, finendo con il radicare un pensiero illusorio di certezza nel suddetto esame.


    Per quanto riguarda la "Prova" con la lettera maiuscola, la prova del DNA, il dibattito è molto interessante e sicuramente più lungo e più complesso e non vorrei annoiare o sembrare presuntuoso (anche perché non sono un personaggio autorevole e le mie conoscenze vengono dagli studi accademici che sto portando avanti). Concludo sperando di essermi espresso bene e che il messaggio sia passato, ovvero che l'oggettività, sia in ambito giudiziario sia in altri, non esiste e l'illusione della certezza è un costrutto tutto umano da cui bisogna guardarsi.
     
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    Purtroppo hai frainteso ciò che io ho inteso con prova. I miei studi accademici centrano con i numeri più di quanto pensi, probabilmente qui dentro sono uno dei pochi che lavora ogni giorno con esperimenti ed analisi dati basate su modelli statistici. Quello che intendevo con prova è sapere con che margine di errore, in fisica noi usiamo la deviazione standard, i biologi non ho idea di cosa usino, una data misura è concorde ad una certa teoria. Quindi chi li usa deve essere a conoscenza dei limiti dei modelli con cui lavora e come tu hai detto giustamente, la prova del DNA dà risultati poco attendibili la maggior parte delle volte, ma purtroppo fa parte del modello usato.

    Quindi quello che intendevo è che una testimonianza puramente oggettiva (che non esiste in quanto siamo esseri soggettivi) si tramuterebbe in prova intesa dal punto di vista di qualcosa di cui si conosce un modello e i limiti che possiede.

    In sostanza sono d'accordo con quanto hai detto nella tua bella e completa spiegazione, penso tu abbia frainteso la MIA definizione di prova.
    So che non si può dare a piacere la definizione di una parola, tuttavia una cosa così complessa è difficile essere definita da una sola frase. :)
     
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    Mi dispiace, sono saltato subito a conclusioni affrettate e ovviamente sbagliate. Tra l'altro ti chiedo scusa perché il mio messaggio poteva sembrare anche presuntuoso, ma non era assolutamente mia intenzione.
     
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    Non devi assolutamente preoccuparti di queste cose. Hai detto cose che non sapevo in modo approfondito. Ho senza dubbio imparato qualcosa di nuovo grazie al tuo intervento. Se questo è essere presuntuoso prego che tu lo sia sempre ;)
     
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    Grazie mille, continuerò a contribuire come salteranno fuori nuovi argomenti :)
     
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    Tecniche di riconoscimento della menzogna in ambito forense
    https://www.igorvitale.org/tecniche-ricono...ambito-forense/

    Reato di tortura: carnefici non si nasce, si diventa
    www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/1...iventa/1268290/

    I traumi scheletrici causati dalla tortura
    https://ossaloquuntur.blogspot.com/2017/07...sati-dalla.html

    I medici che curano le ferite invisibili della tortura
    www.internazionale.it/reportage/an...ura-medici-cura

    www.ilpost.it/2014/03/11/false-confessioni-tecnica-reid/

    Come identificare le menzogne con il metodo ADAMS (ex FBI Agent)
    www.igorvitale.org/come-identifica...s-ex-fbi-agent/

    www.igorvitale.org/come-strappare-...-che-lo-sappia/

    Edited by Vlad Bruce Logan - 2/4/2023, 06:03
     
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